di Clara Sánchez
Garzanti, 2014
Traduzione di E. Budetta
cartaceo € 18,60
ebook € 9,99
pp. 319
Patricia non ha paura della luce, perché la sua pelle non ha difetti da nascondere: è semplicemente un metro più su, e da quando è sulle passerelle ha imparato che la bellezza e il suo corpo non sono mai un problema. Il problema sono le ombre, ovvero l'incubo di una persona che vuole il suo male. Non ci aveva mai pensato, troppo impegnata a viaggiare in lungo e in largo, e a impersonare la sicurezza di chi, guardandosi allo specchio, vede sempre ciò che vuol vedere. Eppure, proprio su un aereo, una forte turbolenza e la rivelazione di una sconosciuta compagna di viaggio, Viviana, mettono a dura prova le certezze di Patricia: qualcuno desidera la sua morte. Più sorpresa che ansiosa, Patricia non si rende conto che le parole di Viviana prendono a rintoccare nella sua quotidianità, ogni volta che banali incidenti mettono a repentaglio la sua incolumità. Così, la vita perfetta di Patricia si incrina all'improvviso: il matrimonio con Eliás, pittore incompreso, continuamente turbato dall'insuccesso; il rapporto con la sorella-manager Carolina; il suo curriculum invidiabile in una delle agenzie per modelle più famose. Via via che gli incidenti si sommano, il dubbio si fa più feroce: chi vuole il suo male? E soprattutto, prima aveva davvero una vita perfetta?
Proprio attorno a questo punto di crisi Clara Sánchez costruisce un romanzo egocentrato, con un'io-narrante forte, che annoda saldamente alla realtà la sua visione sempre più paranoica degli altri. Patricia è stata per anni parzialmente sorda a quello che le avveniva intorno: si muoveva a suo agio nel cinismo della passerella, dove l'unica regola del do ut des muove i tacchi delle modelle; si lasciava trasportare dalla frustrazione di Eliás fino a comprargli segretamente i quadri, pur non credendo pienamente nelle sue capacità artistiche; stava attenta in maniera maniacale al suo peso, senza cadere nella bulimia o nella droga, ma accettando apaticamente la realtà sfolgorante delle sue colleghe, arriviste e pronte a volgere a loro pro una defaillance altrui. Lei stessa arriverà ad ammetterlo, quasi alla fine del romanzo:
[...] preferivo non sapere come funziona il mondo, perché prima di saperlo ero felice (pp. 289-290).
Così, se apparentemente l'incontro e la rivelazione di Viviana sono il vero motore dell'azione, il lettore comprende subito che la circostanza piuttosto inverosimile ha solo lo scopo di obbligare Patricia a interrogarsi su cosa vuole, e a come/se ottenerlo. E qui la Sánchez dà il meglio di sé, riconfermando le qualità che le hanno valso il Premio Nadal e, di recente, il prestigiosissimo Premio Planeta: c'è una mano sicura che sa come delineare personaggi caratterizzatissimi, anche se marginali. E soprattutto, sa come mutare il loro ritratto agli occhi di una protagonista che cambia la visione del mondo: menzogne e sospetti aggiungono il chiaroscuro che Patricia, troppo a lungo, aveva ritoccato con il Photoshop del quieto vivere. Ne emerge un thriller vividissimo, dove tutto è relativo, e la realtà traballante della protagonista trasporta anche il lettore in una dimensione inattesa. Inquietante ma decisamente più verosimile dei riflettori.
GMGhioni
Curiosi di saperne di più del libro? Dalle 15 sarà online la cronaca dell'incontro milanese con Clara Sánchez
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