Le fiabe di Beda
il Bardo
(The tales of Beedle the Bard)
di J.K. Rowling
Salani editore
- Non hai mai sentito
parlare delle Fiabe di Beda il Bardo? - esclamò Ron incredulo - Stai scherzando
vero? […] Tutte le vecchie storie per bambini sono di Beda, no? La Fonte della
Buona Sorte, Il Mago e il pentolone Salterino, Baba Raba e il Ceppo Ghignante…
- Ron, sai benissimo che io
e Harry siamo cresciuti tra i Babbani - protestò Hermione. - Da piccoli non ci
raccontavano queste storie, noi conosciamo Biancaneve e i sette nani,
Cenerentola…
- Cos’è, una malattia?-
chiese Ron.
È vero che ormai ha intrapreso
altre strade. J.K. Rowling ha voluto dimostrare di non essere solo la “mamma”
di Harry Potter e si è lanciata in altri golfi della letteratura: dal crudo Seggio vacante (qui la nostra recensione) al giallo Richiamo del cuculo pubblicato sotto pseudonimo. Ma ci
sono sempre i nostalgici, quelli che ricordano l’ansia che prendeva prima dell’uscita
dell’ultimo volume della saga del mago con la cicatrice a forma di saetta. Quindi,
solo per poche righe, vogliamo ricordare gli esordi grandiosi della scrittrice
britannica con questo volumetto; insieme a Il Quiddich attraverso i secoli e Animali
fantastici: dove trovarli la Rowling ha creato piccoli spin-off e complementi
alla saga di Harry.
Le fiabe di Beda il Bardo vengono citate nell’ultimo
capitolo della saga Harry Potter e i doni della morte: è il volume, scritto
in alfabeto runico, che Albus Silente lascia come eredità a Hermione Granger. Nel
romanzo viene narrata per intero La favola dei tre fratelli, storia fulcro e
motore di molti degli eventi che portano alla conclusione dell’eterna lotta tra
Harry e Voldemort.
La versione di queste fiabe giunta fino a noi non è l’originale
del XV secolo, epoca in cui Beda il Bardo è vissuto, ma la nuova traduzione a
cura di Hermione Granger con l’integrazione delle note fatte da Albus Silente,
preside di Hogwarts. Sfogliando il volume ci si trova davanti a cinque fiabe
della buona notte adatte a giovani maghi e streghe: Il Mago e il Pentole
Salterino, La Fonte della Buona Sorte, Lo stregone dal cuore peloso, Baba Raba
e il ceppo ghignante e, ovviamente, La Storia dei Tre Fratelli. Anche se sono destinate ad un pubblico magico, anche i
Babbani possono apprezzare la narrazione. Tutte le fiabe hanno, chiaramente,
risvolti morali e l’unica differenza che si può notare con le nostre favole più
note è che la magia non è solo malvagia: basta pensare a come ci hanno abituati
le streghe di Biancaneve o della Bella Addormentata nel Bosco. Qui la magia è
sia fonte di guai che soluzione ai problemi, ma sono sempre i buoni sentimenti
e le virtù dei protagonisti ad avere la meglio sui travagli.
Con lo stile narrativo che ha affascinato i milioni e
milioni di lettori di Harry Potter, questo volume ci ha permesso di continuare
a soggiornare nel fantastico e magico mondo creato dalla Rowling e scoprire
anche qualche curiosità e particolare in più. Chissà che un giorno i nostri figli non ci chiedano “Basta
con la storia di Cenerentola, mamma! Raccontaci ancora la storia della Fonte
della Buona Sorte”.
Giulia Pretta
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