di Francesco Balletta
Bookme, 2014
pp. 315
Un giallo fuori dall'ordinario: Morto a 3/4, l'esordio narrativo dello sceneggiatore Francesco Balletta per Bookme, ha tutti gli elementi classici del genere ma li riutilizza in chiave nuova e dissacratoria. Ci sono le indagini, gli interrogatori, i moventi nascosti e le ambiguità dei personaggi, ma non vi aspettate un investigatore-eroe né una tradizionale dinamica di intreccio. Quello che più distingue Morto a 3/4 da un classico giallo è l'ambientazione. Il protagonista, Domenico Campana, indaga tra l'aldilà e l'aldiquà. Non più in vita ma non del tutto morto, il maresciallo si congeda dalla sua avventura terrena per colpa di un ossicino di pollo incastrato in gola mentre è impegnato a lavorare sulle carte del suo ultimo caso. Quella che a molti potrebbe sembrare una fine ingloriosa è per lui un distacco da una vita di stanchezza, frustrazione, problemi sempre dietro l'angolo.
Mentre soffoca Campana pensa che dopo tutto non è così male lasciare il mondo e il suo lavoro:[...] basta indagini: che di ladri e truffatori, stupratori, spacciatori e assassini si occupi qualcun altro, d'ora in poi! Lui se ne va in congedo illimitato dalle brutture del mondo e amen.Proprio quando realizza di aver chiuso con il mondo dei delitti e delle indagini, Campana si trova costretto a ricredersi. Catapultato in un universo parallelo, la cui logica gli sfugge, il maresciallo è bloccato dalla "Polizia di frontiera celeste". Non può tornare sulla terra e non può passare nell'aldilà perché morto al 75%. Ma non tutto è perduto, per uscire dal limbo ha un'opportunità: indagare e risolvere il caso lasciato in sospeso tra i vivi, l'assassinio del rispettabile Amaldi, professore di liceo trafitto da una pugnalata al cuore.
Inizialmente scettico e sconfortato, Campana accetterà di occuparsi del caso iniziando un'avventura a dir poco surreale tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Il protagonista tornerà sui luoghi delle proprie indagini, conoscerà da vicino i personaggi coinvolti e metterà tutto se stesso nella ricerca di una verità scomoda.
Il viaggio di Campana tra i due mondi ha spesso i caratteri di un'allucinazione che coinvolge anche il lettore nella rete delle possibilità, degli intrighi, dei pensieri.
Interessante lo sviluppo del protagonista che, inverosimilmente, ritrova entusiasmo e passione grazie alla sua avventura extra-terrena, che somiglia alla vita più dell'esistenza logorante condotta da vivo. Nella possibilità che gli viene offerta da "morto a 3/4" c'è molto di più di un caso da risolvere: c'è l'opportunità di un riscatto, di un recupero di tutte le emozioni che, da sempre troppo curvo sulle carte del lavoro, si è fatto sfuggire. Campana si rimette in discussione senza autocommiserarsi, ritrovando pian piano slancio e consapevolezza.
Se c'è un punto debole, a mio parere, è l'alternanza continua di narrazione in terza persona e flusso di pensieri del personaggio, elemento non sempre indispensabile e che rischia di far perdere ritmo al racconto. Non è sempre necessario che il protagonista dichiari esattamente quello che sta pensando; suggerire, molte volte, è più efficace che svelare.
Un po' un peccato, visto che il romanzo si regge su un'idea valida e, nella scelta dell'ambientazione, scardina alcuni meccanismi classici del genere per arricchirlo di spunti nuovi in un'ironica risalita "controcorrente alla ricerca di risposte, moventi, assassini".
Claudia Consoli
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