Simone Regazzoni e Giulio Giorello a #BrunchSophia |
Longanesi, via Gherardini 10, Milano
Dove può arrivare la filosofia? E quali sono davvero gli animi liberi? Con queste due domande è iniziato il #BrunchSophia, la scorsa domenica in Longanesi. Simone Regazzoni e Giulio Giorello, non solo famosi accademici ma anche filosofi "pop", hanno presentato i personaggi storici che hanno l'animo libero. Nella loro selezione, un po' di tutto: da filosofi impegnati a scienziati, scrittori, registi e... Minnie e Iron Man! Tante, le curiosità: ad esempio, sapevate che Diogene è stato il primo a fare... il dito medio ai sofisti? O che Spinoza ha collezionato moltissime scomuniche? Una risata contagiosa ha accolto la slide con i personaggi preferiti: Regazzoni ha scelto Iron Man perché è politicamente scorretto e irriverente, pur restando sempre ammaliante; Giorello ha proposto Minnie, perché la fidanzata di Topolino ha sempre una soluzione pronta: ad esempio, mentre cade un aereo, riesce a fare un paracadute con le sue mutande!
Insomma, un inizio che alterna fin da subito "pop" e filosofia ad alto livello, a dimostrare che la filosofia raggiunge i suoi obiettivi senza annoiare. Anzi, uno dei problemi più grandi dei filosofi secondo Regazzoni è quello che aver "teorizzato e legittimato la pallosità"! I due filosofi qui con noi hanno fatto di tutto per sconfessare questa equazione filosofia = noia: Regazzoni ha scritto Pornosofia e Lost. La filosofia; Giorello, da parte sua, ha accostato un'opera come La filosofia di Topolino a Senza Dio.
Poliedricità e vivacità sono i geni con cui sono nati Giorello, Regazzoni e - aggiungiamo qui - Boncinelli, co-autore con Giorello di Noi che abbiamo l'animo libero, una coraggiosa opera che dimostra, ancora una volta, come tra i saperi non esistano paratie stagne. Infatti, Giorello e Boncinelli studiano Shakespeare da un nuovo punto di vista: rispettivamente di occupano di Cleopatra e di Amleto, e, in un dialogo finale, immaginano cosa accadrebbe se questi due celebri personaggi shakespeariani si incontrassero. Il tutto, promette Giorello, con la giusta leggerezza, e però sempre con puntualità e citazioni dalle opere di Shakespeare.
Una riflessione cattura l'attenzione di tutti i presenti: secondo Giorello,
Cleopatra e Antonio hanno questo in comune: avvertono il bisogno di infinito pur senza raggiungerlo mai. E dietro il bisogno di infinito dell'uomo moderno, c'è il nulla. Questo rende Shakespeare ancora così contemporaneo.
Se la sfida di Boncinelli e Giorello piega verso la tradizione letteraria da rileggere con strumenti nuovi, l'animo libero di Regazzoni propone un romanzo di avventura. Può un filosofo concorrere con Cussler e suscitare "godimento amoroso" nei lettori? Due grandi obiettivi che cercherà di realizzare il protagonista filosofo di Abyss. Giuseppe Strazzeri, Direttore editoriale di Longanesi, e Fabrizio Cocco, editor con un passato di studi filosofici, raccontano infatti cosa è accaduto quando Regazzoni ha proposto il romanzo. Regazzoni conferma che scrivere narrativa è, a suo parere, molto più complesso della saggistica: se le opere accademiche gli portano via pochi mesi, Abyss è stato scritto in quattro anni! E lì l'editing è un labor limae continuo, che richiede pazienza e fatica.
In fondo, per Regazzoni,
la filosofia è il meccanismo con cui costruire la storia, non uno scopo o un'aggiunta intellettualistica. Da sempre, la fiction è una delle modalità in cui si fa filosofia.
Come non dargli ragione? Basti pensare a Rousseau e a Voltaire, o a Nietzsche... Davanti a simili oratori e con tante proposte per una nuova idea di filosofia, ognuno di noi ha subissato di altre domande i due brillanti autori e oratori, perché questa filosofia che non si ferma e si riscopre, rinnovandosi continuamente, ha instillato la voglia di capire qualcosa di più. Ermeneuticamente, Giorello e Regazzoni non ci hanno rivelato troppe anticipazioni, ma ci hanno lasciati a sognare un animo più libero. Chissà, magari anche attraverso la letteratura.
GMGhioni