di Nicola Cavalli
Edizioni Bibliografica, collana "I libri di Wuz", 2014
pp. 103
€ 9,90
In questi anni si è tanto parlato di pro e contro degli ebook, con l'aggressività di chi deve difendere una posizione per forza estrema (come sempre, d'altronde, quando si deve affermare o contrastare una novità). Adesso che è stato dissodato e ben seminato il terreno, e l'ebook sta crescendo ormai rigoglioso, si può mettere insieme pars destruens e construens in un saggio misurato, che tra il bianco e nero vede infinite sfumature.
D'altronde, l'autore stesso fa convivere il suo interesse tecnologico con altri: Nicola Cavalli, oltre che senior member dell'Osservatorio Nuovi Media della Bicocca, è anche dottore di ricerca, socio e amministratore di Ledi International Bookseller, direttore editoriale di Ledizioni, e formatore nel settore di nuove tecnologie applicate all'apprendimento. E poi è autore di libri come l'Editoria universitaria digitale (Apogeo), e tra i sostenitori di Librinnovando. Insomma, questa sfilza di cose per dire che da una persona così poliedrica ci si aspetta un libro altrettanto sfaccettato. Cosa che avviene.
Sì, perché i libri come questo hanno il problema di avere una data di scadenza: con la rapidità di sviluppo delle nuove tecnologie, anche i saggi che ne parlano ci mettono poco a invecchiare, e a trasformarsi quindi in rappresentanti di una tappa di passaggio. Ma fermiamoci all'oggi. e oggi questo saggio è vincente, perché ha 27 capitoli frizzanti, scattanti e aggiornati, che riescono nell'impresa che si era proposto l'autore: trattenere il lettore dalla tentazione di andare in rete o sui social, perdendo la concentrazione.
Infatti, uno dei punti di forza, è che Nicola Cavalli riesce a dosare sapientemente nozioni e piacevolezza, con un tocco di informalità che non mette mai a repentaglio la serietà e l'autorevolezza dell'informazione. E poi piace l'impostazione: ogni capitolo tratta un'opportunità o una situazione quotidiana: l'ebook e il libro non si scontrano (o incontrano) solo in campo teorico, ma si sfidano nei piaceri e nelle opportunità quotidiane, dai cambiamenti portati nella lettura a quelli nel mercato (davvero l'ebook farà morire l'editoria? In che senso?). Interessantissima e meno trattata altrove, la parte sociologica sulle novità introdotte dall'ebook: ad esempio, sopravviveranno le biblioteche? In che modo? Come studieremo? E la privacy?
Le domande che si pone l'autore sono tantissime, e non sempre pretende di arrivare a risposte definitive: insomma, non è un manuale che argomenta e dimostra tesi incontrovertibili (o presunte tali), ma un pamphlet che lascia "vincere" a sorti alterne libro e digitale, come dimostrano i simpatici grafici a torta alla fine di ogni capitoletto.
E, forse, la problematicità talvolta irrisolta è una delle chiavi di lettura più interessanti: lascia aperta la questione, perché siano il futuro stesso e il senso critico a portarci la risposta. Intanto, questa domanda riecheggia nella mia testa da che ho finito questo libretto:
A livello cognitivo, non abbiamo evidenze su cosa sia meglio o peggio, guadagniamo in rapidità ma perdiamo in profondità? (p. 36)Sarà il tempo a risponderci, come sempre. Il bello è che poi basterà una nuova invenzione a ribaltare le nostre premesse, e, ancora una volta, a stupirci.
GMGhioni
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