Ferriera
di P. Valentinis
Coconino Press-Fandango, 2014
pp. 120
€ 15,50
Una piuma attraversa lievemente lo spazio e si adagia
nell’atmosfera atona della memoria. Questa una delle più incisive immagini
iniziali di Ferriera, graphic novel d’esordio dell’illustratrice Pia Valentinis,
udinese di nascita, cagliaritana d’adozione. Presentata in anteprima a marzo
alla fiera del libro per ragazzi di Bologna, l’opera è una delle nuove proposte
della Coconino Press, casa editrice fondata da Igort e specializzata in quello
che pian piano è diventato a tutti gli effetti uno dei mezzi prediletti dai
fumettisti per indagare l’attualità, il proprio passato, le proprie radici.
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È, quest’ultima, una delle grandi protagoniste dell’opera.
La sua ombra si staglia minacciosa e greve sulla vita di chi vi lavora: è il
luogo dove Giovanni Valentinis insegna il mestiere al figlio ancor prima che
egli termini la scuola; è il luogo in cui il padre viene inghiottito dopo esser
“precipitato per la rottura di una lastra”; è, infine, il luogo dove il padre
dell’autrice rischia ogni giorno la vita e dove decide di continuare a lavorare
una volta di ritorno dal continente australiano perché, nonostante tutto, gli
operai amano ciò che fanno e ne sono orgogliosi. Lo sciopero e la protesta,
“con i piedi in fiamme e il cuore leggero”, si profilano allora come l’unico
modo per ottenere la sicurezza sul lavoro ed evitare quelle che vengono
chiamate “morti bianche”, sottovalutate dalla stampa e dall’opinione pubblica e
troppo in fretta dimenticate.
Ma c’è in Ferriera spazio anche per la poesia e la
bellezza: la meraviglia per la canarina che cova le uova, la caccia al
minacciosissimo grillotalpa, che semina il panico nell’orto, le incredibili
avventure australiane e le serate passate a bere un buon bicchiere di rosso “Alle tre sorelle” .
Le tavole della Valentinis – il cui tratto oscilla tra la
restituzione documentaristica delle immagini di un passato ormai lontano (le
copertine de «la Domenica del Corriere», le rèclame, il periodo fascista) e un
disegno più semplice, essenziale, che racconta invece degli affetti – sorprendono per la
limpidezza con la quale riescono a mostrare un pezzo di storia che è personale,
ma anche collettiva. E noi sentiamo quel padre e lo percepiamo dalle pagine
come “un misto di sudore, fatica, vino, nazionali senza filtro, ferro infuocato
e fumo oleoso” e, al contempo, quale creatura mitica legata agli aspetti più
essenziali della vita, in un libro prezioso e sincero, di delicatezza rara.
Riproduzione delle immagini autorizzata dall'ufficio stampa della casa editrice
Riproduzione delle immagini autorizzata dall'ufficio stampa della casa editrice
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