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#SalTo14 - Due incontri, due commozioni (parte 1)

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Un'altra sorpresa inaspettata di questo Salone contro i luoghi comuni è la commozione. Quando si lavora da anni nel settore dei libri, capita di avvicinarsi a uno dei pericoli più temibili: lo spirito critico ammazza letteralmente l'emozione dei contenuti dei libri. Poi, però, ci sono incontri con gli autori, ma anche semplicemente letture, che riconfermano immutata la passione per la letteratura.

Sabato 10 maggio: una giornata torinese molto commovente, e per motivi nettamente diversi.

Si è iniziato con l'incontro con Angela Terzani Staude, alle 14.00 in Auditorium: non si trattava "semplicemente" della presentazione di Un'idea di destino (le virgolette sono doverose vista la ricchezza di vent'anni di diari, una delle letture più intense degli ultimi anni), ma anche di un'occasione per parlare di Tiziano Terzani. A smuovere anche gli animi più cinici, la determinazione e l'affetto con cui Angela ha portato avanti il ricordo del marito. Pur non avendo mai preteso di trovare una chiave di volta al grande mistero dell'esistenza, Tiziano non si è mai fermato: è stata la strada stessa, la protagonista immutata del suo viaggiare e interrogarsi sulle cose. E poi c'è l'indagine sulla qualità della vita e dell'uomo: ecco la sua eredità. Il tutto, rimanendo costantemente appigliato alla realtà. Ricorda Angela:
"Tiziano non credeva nei sogni di per sé: credeva, sperava, ma poi si misurava con la realtà".
Il filo rosso che unisce tutta la presentazione è l'itinerario dei viaggi di Terzani, con un focus particolare sull'esperienza bruciante in Cina, dove è stato uno dei primi inviati europei. L'esilio forzato ha rappresentato una vera e propria ferita aperta e bruciante:
"Dopo l'espulsione, la grande domanda non è 'dove vado?', ma 'dove dirigo il pensiero?'". 
Subito dopo, il viaggio in Giappone coglie di sorpresa Terzani, che aveva grandi aspettative, via via smentite da un Paese dove il primo interesse era quello economico. Con lungimiranza, Terzani ha visto nell'economia la nuova forza che avrebbe costretto il mondo intero a cambiare e a diventare sempre più globalizzato.
Più sereno, invece, il successivo periodo a Bangkok, dove Tiziano ha trovato una casa semi-diroccata, ma definita da Angela "affascinantissima": e qui l'incubo della depressione si affievolirà fino a sparire.
Certo, uno dei punti fermi di Terzani è l'interrogarsi anche sulla felicità, senza mai raggiungere uno stato di grazia assoluto, né una completa liberazione. E in questo suo muoversi tra due sponde, ovvero pencolando tra felicità e disperazione senza mai abbracciare completamente l'una o l'altra, Gramellini riconosce la profonda umanità di Tiziano Terzani, e il suo parlare ai lettori di oggi, identificati dalla stessa propensione alla ricerca esistenziale.

Un accenno doveroso va quindi alla vita coniugale: tra Angela e Tiziano, un amore lungo una vita, certo, ma spesso un rapporto a distanza, per via dei tanti viaggi e delle missioni giornalistiche in zone di guerra. Angela racconta che non era difficile amare un uomo come Tiziano: lei non si sarebbe mai lasciata affascinare, probabilmente, da un impiegato di banca.
"Formule per continuare ad amarsi? No, non ce ne sono, bisogna sempre partire dalla persona: rispettarla, rispettare i suoi spazi e lasciare che si realizzi."   
E l'incontro su chiude con il racconto e la lettura di un brano dal serissimo discorso che Terzani ha tenuto al matrimonio della figlia Saskia. Per saperne di più, potete anche sentirlo dalle parole della stessa Angela a Che tempo che fa:


Il silenzio rispettoso e commosso in Auditorium è stato poi rotto da un applauso caloroso, lunghissimo, e da una successiva fila indiana fino al firma copie. E i sorrisi accoglienti, l'autografo, la stretta di mano di Angela hanno ripagato la coda paziente di chi ha atteso non solo per chiedere una firma, ma anche per raccontare cosa Tiziano ha lasciato loro, e di come i lettori lo portano con sé, ogni giorno.

GMGhioni

Un altro incontro commovente a #SalTo14: scopriamolo insieme domani!