La decisione più importante
di Giovanni Mennuni
Europa Edizioni, 2014
Pp. 294
€ 15,90
Pp. 294
€ 15,90
Sandro Pertini diceva che nella vita a volte
bisogna saper lottare, non solo senza paura, ma anche senza speranza.
Giovanni Mennuni racconta la storia di
un giovane d'oggi, di quelli che s'incontrano per strada, in un treno o in un
qualsiasi posto; racconta le passioni politiche, le difficoltà nella lotta per
la sopravvivenza contro chi non vede, non
sente non parla, gli eccessi fatti di alcool e viaggi mentali a casa degli
amici, i pomeriggi e le serate, mentre si parla di filosofia e poi di politica
sotto i fumi dell' hashish.
Franco è sul balcone della sua stanza in una
sera tiepida di settembre, a ritroso ricorda i suoi anni universitari in un lungo flashback che occupa l'intero
romanzo; Ansia e Rabbia le parole d'ordine, l'una per l'impossibilità di
decidere l'altra per l'impossibilità di cambiare
Franco è un giovane universitario disadattato che
vive gli anni del qualunquismo, in cui le ragazze frequentano le case dei capi
di governo, all'epoca delle leggi adpersonam,
dei (no)talent show e della (dis)unità nazionale.
Il giovane si iscrive alla facoltà di Ingegneria, "uno fra tanti" senza nè arte
nè parte, costretto a sedersi più volte agli esami perchè figlio di nessuno,
che arranca facendo il cameriere in un
pub, mentre il padre rischia di perdere
il lavoro. Incontra Nadia, una giovane intelligente e molto sensuale, conosce
la tenerezza e il travolgimento degli amori giovani, mentre scende in piazza
durante le proteste studentesche contro la Gelmini e le lotte sociali, tra
"fumate di pensieri" ed esperienze estasianti.
Tra l'angoscia della precarietà lavorativa e
della crisi nazionale, tra governi tecnici e antipolitica, Franco è vittima
sacrificale di un cambiamento involontario e degli sbagli dei padri fondatori -Unità nazionale i miei coglioni. Non sono
certo io che ho creato questa situazione. Non sono certo io che sono andato a
votare, non ero ancora maggiorenne-.
Decidere per oggi, decidere sul domani, su
cosa mangiare, su che lavoro fare e le
opportunità da prendere e non perdere, decide chi deve decidere, ogni giorno le
decisioni più importanti e poi ce ne sono sempre e ancora altre, e allora qual'
è la decisione più importante? Quella che prenderà Franco o quella presa da
Nadia?
Lo stile è perlopiù descrittivo,
a tratti psicoanalitico, reso da una tensione dialogica tra i fatti e i
commenti del narratore-sentenziatore. Romanzo che vuole essere realistico,
stride in alcuni punti nell'uso di un lessico formale e ampolloso. Il narratore
esterno interviene nel racconto in prima persona e si concede frequenti
considerazioni, sentenzia e spesso ammonisce il lettore
Storia generazionale, ricca di riferimenti
politico- sociali, parla di coloro che odiano gli indifferenti e si sono
battuti per amor di passione politica ma non del Bel Paese, dove “tra la
dittatura dell'audience, il qualunquismo e la mediocrità imposti come modello
di successo, è raro sentir parlare di artisti geniali”.
Franco non sta bene, ogni giorno perde le
speranze, deluso dagli amori, dalle amicizie, dalle forze dell'ordine e dallo
Stato; Franco vuole andar via, anche lui come tutti in un Paese-altro.
Ancora un'altra decisione, anche questa importante.
Giovanni Mennuni, nato a Monza il 30 Maggio 1990. Ha frequentato il liceo classico
Nicola Zingarelli di Cerignola. Attualmente studia biologia all’Università
“Aldo Moro” di Bari. La decisione più importante è il suo primo romanzo.
Isabella Corrado
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