di Nick Hornby
"Le Bussole" Guanda, 2014
Prima edizione: 1995
pp. 401
€ 10
Hai bisogno di zavorrarti più che puoi per non andare alla deriva; hai bisogno di gente attorno a te, hai bisogno di vedere camminare le cose, altrimenti la vita è come girare un film e finire i soldi, così non ci sono più scenari, né riprese in esterni, né comparse, ma solo un tizio che fissa la cinepresa senza niente da fare e nessuno a cui parlare, e chi ci crederebbe mai a un personaggio così? Qui mi serve più roba, più frastuono, più particolari, perché ora come ora corro il rischio di precipitare nel vuoto. (p. 100)
Ci sono libri che attendono. Il momento migliore per lasciarsi aprire e portarti a riflettere sulla pelle degli altri, di personaggi che all'inizio ti fanno sorridere e poi ti fanno boccheggiare perché in quella situazione ci sei stato anche tu, e hai pensato le stesse cose... Libri banali? No, libri sinceri o scaltri, dipende dal grado di cinismo con cui li guardiamo. Libri che sanno pensare - e pensarti.
Questo accade con Nick Hornby e il suo Alta fedeltà, uno dei romanzi che hanno consacrato il suo successo anche in Italia, e non sorprende che Guanda abbia inaugurato la sua collana (bellissima!) delle Bussole proprio con questo titolo.
Robert Fleming (Rob) è un uomo comune e un io-narrante ironico e autoironico; si descrive senza falsa modestia, pur senza incensarsi. O meglio, si vanta di avere quel "talento per la normalità" raro a trovarsi:
Io come sono? Normale. Un peso medio. Non il tipo più in gamba del mondo, ma nemmeno il più scialbo [...]. D'aspetto credo di essere passabile [...]. Il mio genio, se posso dir così, consiste nel raccogliere tutta questa medierà in un insieme compatto. Potrei dire che ce n'è milioni come me, ma mentirei, davvero: un caco di tipi hanno gusti musicali impeccabili, ma non leggono; un sacco di tipi leggono, ma sono dei ciccioni; un sacco di tipi approvano il femminismo, ma hanno delle stupidissime barbe [...] (pp. 41-42).Insomma, Rob sa di essere un uomo che non fa sfigurare nessuno: e dunque come mai la sua vita amorosa cola a picco? Il romanzo si apre infatti con l'elenco delle cinque più grandi "fregature" sentimentali, che Rob elenca e poi spiega via via. Tra queste cinque donne, sorprendentemente, non è presente Laura, che l'ha appena lasciato, perché «quei tempi sono passati, e che liberazione, cazzo; l'infelicità significava davvero qualcosa, allora. Adesso è solo una seccatura, un po' come avere il raffreddore o essere al verde. Se volevi veramente incasinarmi la vita, dovevi arrivare prima» (pp. 7-8).
Eppure è proprio la fine della convivenza con Laura a innescare un divertente ma anche spietato bilancio di vita. Rob si accorge che tutto il suo mondo non è solo la musica: continua a gestire il suo negozio di dischi, ma l'esaltazione per la scoperta di un vecchio disco va scemando, e lo snobismo verso i gusti musicali dei clienti non lo fa più scherzare con i suoi amici-dipendenti Dick e Barry. Manca qualcosa, ma ammettere che tutto abbia un nome (Laura) è un percorso lungo e accidentato. Rob deve attraversare i più classici riti di passaggio: dalla riaffermazione del suo stato di single trentacinquenne all'abbrutimento, dalla seduzione di un'altra donna alla scoperta che, sì, «le persone sole sono le più amare di tutte» (p. 194).
Per capire che sta accadendo a Rob non resta che ripercorrere il passato, convinto che
«Le cose, una volta accadute, riesco sempre a vederle per quello che sono - il passato lo padroneggio niente male. È il presente che non capisco.» (p. 112)In realtà, anche il passato non è così facile da interpretare e, anzi, Rob si accorge che tante sue elucubrazioni sulle cinque donne-fregature sono in realtà ben diverse dal vero! E se anche i pensieri su Laura fossero solo ipotesi e costruzioni della fantasia?
Tra errori, ironici casi del destino e progressive prese di coscienza, Rob sbaglia, si ravvede e sbatte contro altre porte chiuse, compie trentasei anni e...
Una formazione sentimentale moderna, fatta di brusche sterzate, inchiodate, incidenti e successivi cambi di strada. Il lettore, un po' Rob un po' divertito fuoricampo, partecipa, prende le distanze da alcune cadute di Rob e si riflette in altre, e non fa che chiedersi: come finirà?
Dal 1995 a oggi, un romanzo da leggere con la stessa vorace curiosità. E con una colonna sonora di prima qualità, suggerita di pagina in pagina dai gusti esigenti di Rob.
GMGhioni
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