di Caroline Vermalle
Feltrinelli, 2014
Traduzione di M. Pesetti
pp. 217
€ 15.00
Chi vende calendari vende belle immagini, non il tempo che passa. (p. 136)
E chi acquista La felicità delle piccole cose fa suo un tempo rarefatto, lo stesso tempo che potremmo ritrovare nelle fiabe. Non perché il romanzo sia ambientato in un'epoca indefinita, ma per l'atmosfera lieve e piacevolmente fatata di una Parigi ammantata dalla neve. Anzi, da una nevicata memorabile, e a pochi giorni da Natale. In più, a far luccicare gli occhi dei lettori (o forse delle lettrici) più sensibili alle belle storie romantiche, i retroscena familiari della passione di Frédéric per i paesaggi invernali degli impressionisti: non si tratta di un semplice gusto estetico; fin dalle prime pagine, il bel quarantenne, avvocato di successo, investe tutti i suoi risparmi (e anche di più) in opere che osserva per ore... Qualcosa si cela lì, dove gli impressionisti dipingono cieli carichi di nuvole e soprattutto scavano orme nella neve... Orme, forse le stesse di quel padre che nel Natale 1979 ha percorso un sentiero che l'ha allontanato per sempre dal figlio Frédéric... Da allora, Frédéric non ha mai saputo che fine abbia fatto suo padre, né ha mai aperto le lettere che negli anni gli sono giunte dal suo indirizzo. Eppure non ha dimenticato: anzi, ha deciso di non avere figli, per spezzare la presunta catena di disamore che ha vissuto. E questo lo fa allontanare dalla fidanzata Marcia.
Solo una storia familiare? No, anche una vicenda d'amore e di doppia formazione: accanto a Frédéric, la sua assistente Pétronille, tanto simpatica quanto goffa e un po' disattenta. Proprio per un caso del destino, Pétronille, nell'appartamento di Frédéric, fa cadere inavvertitamente una lettera nella carta straccia. E tutto cambierà, perché l'avvocato comprotagonista troverà solo la notizia di essere uno erede di una strana scatola da parte dell'appena defunto Fabrice Nile. Un nome a lui sconosciuto, ma la curiosità ha la meglio e Frédéric trova nella scatola una mappa, una sorta di caccia al tesoro. Per raggiungere cosa? Altri pensieri lo preoccupano: la fine della storia con Marcia, il rischio di pignoramento dell'appartamento, il rinnovo o meno del contratto di Pétronille... Nonostante questo, la mappa trovata nella scatola è un richiamo fortissimo: a incuriosirlo, le tante tappe profondamente intrecciate con il mondo degli impressionisti. O, forse, la sensazione che la ricerca nasconda molto più di quel che sembra...
E la ricerca è doppia: mentre Frédéric percorre (non sempre convinto) la strada tracciata da Fabrice Nile, Pétronille prosegue le ricerche sullo scomparso e si imbatte in chi non avrebbe mai pensato... Sulla strada dei due protagonisti, tanti incontri inattesi, ma anche riflessioni su cosa vogliamo, in fondo:
Tutti gli uomini desiderano la felicità, ma la felicità non è uguale per tutti. Capisce cosa voglio dire? (p. 63)
Il messaggio sotteso al libro (che non possiamo rivelarvi per non rovinare il gusto della scoperta, passo a passo dietro le ricerche di Frédéric e Pétronille) è certamente speranzoso e positivo, perfettamente in linea con le Feste natalizie.
Una commedia piacevolissima, mai stucchevole né sovrabbondante. In quella ricerca spasmodica del vero, poi, la ricerca di sé, della felicità.
GMGhioni
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