di Sara Bilotti
Einaudi Stile Libero Extra, 2015
pp. 304
€ 9,00 cartaceo
Aveva fatto l'amore con uno sconosciuto, quella notte. E ne desiderava un altro, il quale la stava aspettando nel salone, dopo aver lasciato la porta d'ingresso aperta. (p. 82)
Esordire con un romanzo erotico non è mai facile. Farne una trilogia, addirittura, impone di misurarsi con il successo di E. L. James (discutibile sotto tanti aspetti ma non in fatto di mercato) e delle meno fortunate italiane.
Sara Bilotti non sembra intimidita, e sceglie di innovare e complicare il triangolo amoroso, da sempre uguale e diverso, con un retrogusto noir (che potrebbe diventare preponderante nei volumi successivi?). E non mi riferisco solo alla copertina, tanto evocativa quanto controversa. La scena si svolge in un paesino vicino a Firenze, o meglio, in un'azienda isolata, Bruges, e non è difficile immaginare come l'ambientazione passi con scioltezza dal locus amoenus a un'atmosfera pregna di segreti, rimossi eppure tormentosi.
La protagonista, Eleonora, raggiunge lì l'amica-sorellastra Corinne, dopo ben quattro anni di lontananza. A legarle, un rapporto complesso, perché Corinne ha sempre avuto le attenzioni della madre adottiva, a scapito di Eleonora, che si è trovata più volte a elemosinare affetto. Per giunta, senza risultati. Sul posto, i padroni di casa sono i bellissimi e a quanto pare non-impossibili fratelli Alessandro ed Emanuele: non-impossibili, perché Eleonora non tarderà a infatuarsi della carnalità esibita e consapevole di Emanuele e a innamorarsi (forse?) del più delicato e apparentemente perfetto Alessandro. Piccola nota a margine? Alessandro è legato a Corinne, cosa che Eleonora sa benissimo, e non mancano le occasioni per pensare a una sorta di risarcimento o, peggio, vendetta. Insomma, un triangolo che si complica in un quadrato di emozioni alla Closer, pur senza avere la stessa carica freddamente cinica nella delineazione dei rapporti di coppia.
Ma poi arriva il noir: i due fratelli sono legati da un rapporto singolare, e così tutti gli altri abitanti di Bruges, che sembrano recitare una parte, e non solo perché fanno parte di una talentuosa compagnia amatoriale che ripropone Shakespeare. Manca qualcosa, o forse c'è qualcosa di troppo: Eleonora intuisce che le sarà impossibile stabilire un legame con Emanuele e con Alessandro, ma non riesce a sottrarsi a quel copione che - drammaticamente - sembra ripetersi senza interruzione. Cambiano solo le attrici, che non sono coprotagoniste, ma burattini nelle mani dei due fratelli: si innamorano di Alessandro, ma desiderano Emanuele.
Insomma, l'intrigo non manca. E quanto al sesso? Diciamo che Sara Bilotti non cade nei luoghi comuni del genere, non sceglie il presunto estremo alla James, ma anche lei copre di risvolti psicologici le scelte sessuali dei personaggi. Una giustificazione a certi comportamenti (non patologici, sia chiaro, almeno nel primo volume della trilogia), per molti versi inutile. Però una cosa va detta: al di là delle giustificazioni, le scene erotiche sono raccontate senza metafore edulcoranti, ma sono materiche, concrete, non sfuggono anzi all'assaggio dei corpi e al divoramento più insaziabile dei desideri di Eleonora. Riuscirà a sottrarsi alla "maledizione" di Brugers? O a compiere una scelta in un senso o nell'altro? Sul finire del libro pare di sì, ma ci sono altri due volumi a smentirci...
GMGhioni
Social Network