Confrontarsi con uno scrittore sul libro appena pubblicato, sul contesto geografico e personale in cui la storia ha avuto origine e sentire le sue considerazioni sul panorama letterario attuale e le influenze che lo hanno formato come lettore prima e in seguito come scrittore è ogni volta un momento delicato ma soprattutto un grande privilegio. Di recente ho avuto il piacere di intervistare Nickolas Butler, autore del romanzo Shotgun Lovesong edito alcuni mesi fa in Italia da Marsilio, un romanzo che ho amato tantissimo per il tono struggente, la storia intensa e un paesaggio che emerge con forza dalla pagina fino quasi a farsi reale.
Shotgun Lovesongs è il tuo romanzo d’esordio; prima di esso ti sei dedicato a lavori differenti e, nell’ambito letterario, hai pubblicato racconti e poesie. Quando e in che modo hai capito che la storia di Lee e dei suoi amici sarebbe diventata un romanzo? È la storia a suggerirti quale forma adottare?
Ho iniziato a scrivere Shotgun Lovesongs nell’ottobre del 2010. È stato durante il mio primo semestre al corso di scrittura creativa. In quel periodo vivevo lontano da mia moglie e da mio figlio e mi sentivo terribilmente solo e nostalgico. Il primo capitolo venne fuori in una notte. Scrissi circa 35-40 pagine in una volta, ma a quel tempo, non sapevo che fosse l’inizio di un romanzo. Pensavo fosse soltanto una novella. Non lo fu fino alla primavera del 2011, quando stavo scrivendo un’altra novella piuttosto lunga usando gli stessi personaggi che pensai “forse questo è qualcosa di più grande. Forse questo è un romanzo”.
2 Negli ultimi anni il racconto sembra aver ritrovato la sua vena più sperimentale e un nuovo successo di critica e pubblico, sei d’accordo?
Lo spero davvero. La mia raccolta di racconti “Beneath the Bonfire” uscirà negli Stati Uniti il 5 maggio (è già disponibile in Germania e presto sarà pubblicata nel Regno Unito e in Francia) e spero che I lettori che hanno amato Shotgun Lovesongs sosterranno allo stesso modo questo libro. Voglio dire, sono cresciuto con la short story: “The interlopers”[1], “The most dangerous game”[2], “To build a fire”[3], “August heat”[4], “The Nick Adams Stories”[5] – i racconti sono sempre stati importanti per me.
E gli autori nordamericani sono da sempre maestri della short story; quali sono secondo te le ragioni di questo rinnovato interesse e quali i tuoi autori (non solo per il genere racconto) di riferimento, i libri che hanno maggiormente segnato la tua formazione letteraria, come lettore e come scrittore?
“Poachers”[6] di Tom Franklin è un capolavoro. Qualsiasi cosa di Raymond Carver, ovviamente. “Elbow room” e “Hue and Cry” di James Alan McPherson[7]. ZZ Packer’s “Drinking Coffee Elsewhere”[8]. Rick Bass. Annie Proulx. Non so se sono in grado di spiegare le ragioni di questo rinnovato interesse.. Ma sono fiducioso che significhi semplicemente che i lettori si stiano nuovamente interessando alla grande scrittura
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Shotgun Lovesongs è un romanzo che definirei lirico: la sensibilità con cui i tuoi personaggi osservano la vita e soprattutto la campagna intorno, è a tratti davvero struggente, e la lingua da te utilizzata altrettanto poetica. Sei d’accordo con questa definizione?
Shotgun Lovesongs è un romanzo che definirei lirico: la sensibilità con cui i tuoi personaggi osservano la vita e soprattutto la campagna intorno, è a tratti davvero struggente, e la lingua da te utilizzata altrettanto poetica. Sei d’accordo con questa definizione?
“Lirico” sembra davvero un bel complimento, quindi si, sono d’accordo. Non lo so. Ho sempre considerato me stesso come una sorta di poeta frustrato e ci sono alcune parti di Shotgun Lovesongs che sono “rubate” alla mia poesia, o “prese in prestito”. Per me, la grande letteratura deve aspirare alla bellezza e all’inaspettato della poesia. La grande prosa dovrebbe essere sorprendente, dovrebbe suscitare nel lettore un nuovo modo di vedere il mondo.
4 Anche la musica ha un ruolo centrale in questa storia e non solo perchè uno dei protagonisti, Lee, è un cantante di fama mondiale. La storia infatti richiama alla mente l’America cantata da Springsteen, Dylan, Johnny Cash e Neal Young, perlomeno simili atmosfere. Quale sarebbe secondo te la colonna sonora ideale per accompagnare il lettore tra le pagine di Shotgun Lovesongs?
“Kind of blue” di Miles Davis. “Nashville Skyline” di Bob Dylan. “Greatest Hits” di Arlo Guthrie. “Autumn Leaves” di Cannonball Adderley. “Nighthawks at the Diner” di Tom Waits.
5 Sei cresciuto e vivi tuttora nel Wisconsin, ad Eau Claire, una cittadina più grande della fittizia Little Wing ma comunque vicina a quel tipo di vita da te mirabilmente descritto. In tutto il romanzo traspare evidente l’affetto profondo che ti lega a questi luoghi e il rispetto che nutri verso l’America rurale. È questa secondo te la parte più vera, genuina, del Paese? E come scrittore, è questo per te il luogo ideale per scrivere?
La verità è che, il Midwest, e il Wisconsin in particolare, sono casa mia. Ho solo tentato di scrivere di qualcosa che conosco ed amo. Il Wisconsin non è più “genuino” di New York city o di San Francisco (due città che amo, in ogni modo). Il Wisconsin è semplicemente casa mia. E suppongo che sia il posto ideale per me per scriverne.
6 Shotgun Lovesongs è stato da molti definito come un romanzo old fashioned in un certo senso, per la scelta dell’ambientazione, il ruolo di primo piano che lo scenario ricopre e il tono nostalgico che pervade il racconto: concordi con questa definizione?
Devo essere onesto, ho solo scritto il libro che volevo scrivere, il tipo di libro che avrei voluto leggere. Ho scritto il libro che ero in grado di scrivere in quel momento specifico della mia vita. Sinceramente non ho mai pensato alla critica, al sentimentalismo o alla nostalgia, a niente di tutto questo. Se veniste in Wisconsin e viveste a casa mia per un mese, e incontraste la mia famiglia, e guidaste attraverso i luoghi dove io ho vissuto, non penso che potreste dire che il libro che ho scritto sia nostalgico.
7 E la critica statunitense ha inoltre definito SL un romanzo inequivocabilmente americano: le atmosfere, lo stile della narrazione, la storia stessa richiamano in effetti un immaginario che anche da questa parte dell’Oceano riconosciamo come la voce caratteristica della letteratura americana. I temi e le riflessioni scaturiti dalla lettura sono comunque universali, sogni e frustrazioni dei protagonisti si adattano anche a realtà molto diverse.
Penso che sia vero. Deve essere vero. Non ho altra spiegazione del perché il mio romanzo, questo libro che ho scritto a proposito del Wisconsin e che mai mi sarei aspettato sarebbe stato pubblicato al primo tentativo, è in qualche modo letto in diverse parti del mondo. Non lo comprendo. Sono grato per questo e mi sento davvero fortunato, ma non riesco ad immaginare cosa possa pensare un lettore italiano a proposito dei Green Bay Packers[9] o del profondo, freddo inverso del Wisconsin. Ne sono davvero curioso.
8 Negli ultimi anni l’America rurale, la provincia sembrano aver in parte soppiantato in termini di ispirazione ciò che la grande città e New York nello specifico erano negli anni duemila: se sei d’accordo, come spieghi questo fenomeno?
Non sono sicuro. La letteratura ha sempre avuto una speciale attrazione per la città di New York, che è comprensibile per diverse ragioni, tra cui il fatto che quasi tutti i grandi scrittori vivono qui. Ma anche perché New York è una città speciale, piena di artisti ed intellettuali. Ma parlando con lettori stranieri E americani posso dirti che molti sono stanchi di leggere delle grandi città. Ogni giorno consumano cultura popolare che si occupa principalmente della grande città e penso quindi che abbiano voglia adesso di conoscere culture diverse (per così dire un mondo differente, con problemi differenti). Da bambino ero un fan di “Northern Exposure”[10], uno show televisivo, e anche del programma radiofonico di Garrison Keillor “A prairie home companion”[11]. Alcuni dei miei amici erano ossessionati da “Twin Peaks”[12]. Io di Lynch preferivo “The straight Story”[13]. Ho sempre amato la provincia, l’arte americana del Midwest.
9 Puoi dirci a cosa stai lavorando in questo momento? Credi che ti dedicherai ancora al romanzo o sceglierai un’altra forma? Il pubblico italiano ha accolto con interesse Shotgun Lovesongs (al momento la sola opera tradotta), hai in previsione di presentare il tuo romanzo anche nel nostro paese?
Si, sto lavorando ad un nuovo romanzo. Anche questo è ambientato in Wisconsin e racconta la storia di tre generazioni di padri e figli, che frequentano lo stesso campo boy scout nel Nord del Wisconsin. Penso che parlerà di matrimonio, amore, divorzio, guerra.. e appena finita questa intervista devo mettermi al lavoro su due commedie che sto disperatamente cercando di revisionare.
Sarò in Italia tra fine Maggio e i primi di Giugno del 2015, ma i miei piani non sono ancora del tutto definiti. Non vedo l’ora, non sono mai stato in Italia.
[1] Dello scrittore britannico H.H.Munro, noto con lo pseudonimo di Saki
[2] Uno dei racconti più celebri dello scrittore e giornalista statunitense Richard Connell
[3] Due racconti di Jack London
[4] Di W.F.Harvey
[5] E.Hemingway
[6] Pubblicato nell’omonima raccolta di racconti (Usa, 1999). Traduzione italiana “Alabama blues” (Sartorio editore, traduzione di Flavio Santi, 2007)
[7] Rispettivamente raccolte del 1977 e del 1968 di McPherson, il primo afro americano a vincere il Pulitzer per la fiction.
[8] Racconto pubblicato nel 2000 sul New Yorker, in seguito contenuto della raccolta omonima pubblicata dalla scrittrice ZZ Packer (Usa, 2003)
[9] Squadra di football di Green Bay, Wisconsin
[10] Serie televisiva andata in onda sul canale CBS tra il 1990 e il 1995, protagonista un giovane medico ebreo che da New York si trasferisce in una sperduta cittadina dell’Alaska
[11] Programma radiofonico ideato e condotto da G. Keillor, trasmesso a partire dal 1974; ha ispirato il celebre film scritto dalla stesso Keillor e diretto da R. Altman “Radio America” (2006)
[12] Nota serie televisiva degli anni Novanta ideata da David Lynch e Mark Frost
[13] Film diretto da Lynch nel 1999 basato su una storia vera, protagonista un anziano contadino dell’Iowa impegnato in un lungo viaggio fino in Wisconsin
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