Negli anni Settanta le madri regalavano alle loro figlie "L'Enciclopedia della fanciulla", una serie di volumoni che - in barba al gender gap - ti insegnavano a diventare una donna tramite quello che una donna dovrebbe saper fare: rammendare, cucinare, giocare con le bambole e rassettare casa. Questi manualoni annoiavano a morte le figlie e rassicuravano un sacco le madri, che pensavano così di avere la certezza matematica che la loro figlioletta non iniziasse a frequentare cattive compagnie, bere la droga, uscire le tette e farsi ingravidare da un muratore.
Le cose più spaventose dei suddetti volumi erano i disegni raffiguranti ragazzine dalle forme anatomiche che rispettavano i dettami di Gesù Bambino e colorate con quei toni pastello capaci di tramandare ideali di innocenza e contemporaneamente a evocare Satanasso con inaspettata disinvoltura.
La stessa purezza e gli stessi pensieri diabolici li possiamo trovare nelle illustrazioni di Marion Fayolle e nel volume che le raccoglie, "Gli amanti" (Gallucci Editore, 2015). Il libro però non ha alcuno scopo didattico quindi non è un'enciclopedia per brave fanciulle e nemmeno un manuale per cattive ragazze. Semmai possiamo vederlo come un tentativo di costruire un immaginario erotico e pornografico capace di far parlare la sessualità con una voce nuova.
Questa voce Marion Fayolle la trova nelle metamorfosi surrealiste al centro delle sue illustrazioni: peni e vagine prendono le sembianze di animali (gatti, elefanti, lupi) o quelle di alcuni oggetti (lingue di Menelik, trenini, gabbie), con i rispettivi proprietari che non tradiscono la natura della trasformazione. Gli animali vengono allevati, coccolati, fatti giocare e addestrati, mentre gli oggetti vengono utilizzati come nella vita di tutti i giorni. Poco importa quindi se la pipa è in realtà un pene o la vagina si è trasformata nella testa di un gatto, perché l'uso della pipa non cambia, e un gatto quando è affamato ha comunque bisogno della sua ciotola di latte. E così la metamorfosi degli organi sessuali permette all'illustratrice di far venire a galla le tante sfumature dell'erotismo e dei legami sessuali, le tendenze di dominazione e di sottomissione, i rapporti di forza e le gerarchie di coppia, oppure i semplici gusti erotici.
Questa voce Marion Fayolle la trova nelle metamorfosi surrealiste al centro delle sue illustrazioni: peni e vagine prendono le sembianze di animali (gatti, elefanti, lupi) o quelle di alcuni oggetti (lingue di Menelik, trenini, gabbie), con i rispettivi proprietari che non tradiscono la natura della trasformazione. Gli animali vengono allevati, coccolati, fatti giocare e addestrati, mentre gli oggetti vengono utilizzati come nella vita di tutti i giorni. Poco importa quindi se la pipa è in realtà un pene o la vagina si è trasformata nella testa di un gatto, perché l'uso della pipa non cambia, e un gatto quando è affamato ha comunque bisogno della sua ciotola di latte. E così la metamorfosi degli organi sessuali permette all'illustratrice di far venire a galla le tante sfumature dell'erotismo e dei legami sessuali, le tendenze di dominazione e di sottomissione, i rapporti di forza e le gerarchie di coppia, oppure i semplici gusti erotici.
Nell'ironia della Fayolle non c'è alcun tentativo di giudizio ed è grazie a questo aspetto che emerge tutta la purezza del suo tratto e della sua analisi. Le sue illustrazioni si susseguono l'un l'altra come un catalogo di erotismo surreale che inizialmente diverte e poi innesta uno strambo dialogo con la nostra esperienza sessuale, erotica e affettiva.
Matteo Contin
Tavola riprodotta per autorizzazione della casa editrice
Matteo Contin
Tavola riprodotta per autorizzazione della casa editrice
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