di Alessio Mussinelli
Fazi Editore, 2015
pp. 312
€ 14.90
pp. 312
€ 14.90
La vita in un paese, per di più in paese di lago, può davvero essere noiosa
e ripetitiva come una storia di cui si conosce già il finale e per di più la si
è sentita ripetere all’infinito da persone note e stranote. Eppure, a volte, in
certi momenti storici, causati forse dall’inattesa piega degli eventi o da
motivi più grandi, le cose cambiano e, come quando la banda arriva a “spazzare
il grigio” dalle vie paesane, così Nemmeno Houdini, secondo romanzo di Alessio Mussinelli uscito per Fazi Editore, si configura: un canto
carnascialesco, reale e assurdo come una mascherata notturno, che increspa,
sconvolge e scuote le acque lacustri. Il mattino dopo sarà tutto uguale a prima
ma questa notte il mondo è capovolto. Niente eterno ritorno dell’uguale, ma
continuo rinnovarsi dello stupore, come una magia, come un gioco di prestigio, come nemmeno Houdini saprebbe fare.
Il romanzo di Mussinelli si snoda attraversa una complessa vicenda fatta di
personaggi strambi, che potremmo definire da fumetto se non vi fossero gli
adamantini esempi di Giovanni Guareschi, Enrico Brizzi o anche di Stefano Benni
ad illuminarci la via. Non c’è un vero e proprio centro in questa storia, così
come non si può tratteggiare con precisione il centro di uno specchio d’acqua.
Lo si può ipotizzare, abbozzare o credere di conoscere, ma questo ci sfuggirà
sempre in modo inesorabile, come nemmeno le
sardine saprebbe fare.
Eppure nonostante questo l’intreccio narrativo è serrato, i diversi
capitoli, che si presentano corti e di facile lettura, non danno molto “scampo”
al lettore che si trova aggrovigliato, come
nemmeno l’acqua fangosa saprebbe fare, in strane storie di nobildonne
arcigne in preda agli ultimi sussulti ormonali, di maggiordomi tanto
bellimbusti quanto pavidi, di melomaniaci con facce da scorfani, di corna date
e ricevute, di amori improbabili e del piccolo mondo antico di Sarnico (dove neppure la Seconda Guerra Mondiale arrivò) che ci pare tanto
moderno anche senza che la vox pupuli, come accade oggi, ricada, presto o
tardi, nel mare magnum di un impalpabile tweet o status di Facebook.
Perché di un qualcosa di estremamente concreto, seppur di eccentrico e paradossale, sono le vicende raccontate in questo volume. Esse traggono linfa vitale e “patente d’esistenza” in tutte le storie, vere, presunte, “farlocche”, inventate oppure ricordi offuscati dai troppi anni e dal troppo vino che noi, piccoli, grandi, vecchi e giovani abbiamo sentito, quasi aleggiare, nei bar e nelle piazze d’Italia. Così come le saghe dei cavalieri venivano narrate dai cantastorie itineranti prima dell’avvento della televisione e di Carosello, dei Gormiti e delle Web-Series, così le storie di Nemmeno Houdini punteggiano il nostro immaginario, lo solleticano, ci fanno vivere altre dimensioni, altri luoghi, altre esistenze. Non conta il fatto non siano reali, non importa se domani spariranno come ghiaccio sotto il sole e non ci interessa che neppure ci crediamo fino in fondo. Per il momento ci basta ascoltarle, conoscerle o leggerle in uno scassato vagone di un treno regionale veloce.
Perché in questo modo si leggono queste vicende: veloci ma non troppo. Come
un trucco di prestidigitazione del maestro Houdini.
E allora, Mussinelli, col sorriso fra le labbra e un bicchiere di rosso
stretto in mano, rovescia il dato di fatto dell’impassibilità delle genti di lago. I tempi in cui Nietztsche
bagnava i piedi nei laghi dell’Engadina e elaborava la teoria dell’eterno
ritorno dell’uguale sono cambiati, ma forse neppure tanto.
Historia
abscondita
Tutti i grandi possiedono una forza
retroattiva; fanno rimettere tutta la storia sul piatto della bilancia, e dai
suoi angoli piu' reconditi emergono migliaia di segreti del passato, ed escono
al sole. Non si puo' determinare che cosa tornera' ancora ad essere storia.
Forse il passato e' ancora, sostanzialmente, tutto da scoprire! Necessita ancora
di tante forze retroattive!
La
Gaia Scienza,
Friedrich Wilhelm Nietzsche
Mattia Nesto
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