Il cielo di maiolica blu
Un'insolita storia d'amore con la Turchia
di Federica Giuliani
eBook tra le Guide d'autore
edito da goWare
pag.250
4,99 ebook
13,99 in print on demand
Amazon
È l’animo che devi cambiare, non il
cielo sotto cui vivi.
Lucio Anneo Seneca
Leggere e viaggiare sono due attività a me familiari e per questa ragione, quando mi accosto a un libro di viaggi, una guida o un racconto, lo faccio con curiosità e con severità. Perché per raccontare un viaggio bisogna essere parte di quel viaggio, non ci sono altri modi, se non quello di amare quel cammino, per poterlo rendere visibile a chi ancora non ci è stato.
Ci sono due modi di raccontare un viaggio e due distinti momenti, c’è il momento semplice degli appunti, che raccogli durante la tua esperienza in quel posto, e c’è il momento in cui hai somatizzato ogni esperienza e ogni stupore, hai raccolto le idee, scaricato le fotografie sul computer, e puoi guardare con una certa distanza il tuo viaggio. Tra il primo e il secondo momento non può trascorrere troppo tempo, sennò il viaggio diventa ricordo, e il ricordo è sempre un po’ edulcorato dall’emozione, e può renderti dolce anche ciò che non lo era.
Il libro di Federica Giuliani, cresciuta non a caso a pane e libri, tra un viaggio e l’altro, ha questo merito, far vivere la Turchia da un punto di vista speciale, il punto di vista di chi la vive da sempre e la ama incondizionatamente. Devo ammettere che amare la Turchia non è poi così difficile, è uno dei paesi più affascinanti che io abbia mai visitato, un misto di cultura e di tradizioni a cavallo tra Oriente ed Occidente, tra antico e moderno, tra sapori e colori; è un incanto senza fine. Raccontarla però non è sempre facile, perché la sua ricchezza e i suoi contrasti possono spesso risultare incomprensibili al pubblico dei “Guadagnatempo”, ovvero di coloro, che come racconta alla fine del libro una parabola sufi, sono troppo intenti a non perdere tempo e ad arrivare per primi alla meta. Il viaggio è meditazione, è scoperta; chi viaggia per godere dell’esperienza sa che il vero godimento sta nel camminare e non nel raggiungere la meta, e per farlo non bisogna essere impazienti.
Federica Giuliani, figlia d’arte (i genitori sono entrambi viaggiatori), è una giornalista, e il suo modo di raccontare rispecchia questa sua propensione alla chiarezza e al dettaglio.
L’autrice confessa un certo feticismo della scrittura che ci accomuna:
“Da molti anni, ormai, scrivere i diari dei miei viaggi, è diventata una passione e il tipo di taccuino e di penna che utilizzo sono di fondamentale importanza”.
Nonostante questa piccola digressione anche la scelta di pubblicare con goWare, startup fiorentina specializzata in digital publishing la premia. Perché l’edizione digitale, al di là della possibilità del print on demand con Amazon, permette di vivere una esperienza sensoriale unica, e ogni luogo che l’autrice ci descrive, è visibile attraverso foto e link. Unica nota negativa, a mio avviso, sono i rimandi - per fortuna non così frequenti - alle pagine di wikipedia, ma non credo sia stata una scelta dell'autrice. Avrei gradito delle fonti più complete e attendibili, che l’autrice dimostra comunque di conoscere.
Poi c’è il corollario di esperienze personali, che, narrate con semplicità, restituiscono l’immagine di un paese accogliente, anche nei luoghi meno conosciuti, non tacciono le difficoltà di sosta e di comprensione di alcuni luoghi, descrivono usi e modi di fare di un popolo ospitale e tradizionalista, molto aperto al contatto con l’altro. Lo stile fresco e quasi colloquiale rende il racconto immediato, utile, comprensibile ma non banale. Alcune considerazioni in margine, che l’autrice fa quasi in punta di piedi, su religione, politica, ambiente, cultura, ci indicano una grande propensione all’ascolto, un rispetto che solo chi è abituato al viaggio conosce e che dovrebbe appiccicarsi addosso a chiunque decida di visitare un luogo, o semplicemente di incontrare un’altra cultura.
Il viaggio si snoda attraverso 49 capitoletti, che ci conducono nella magia della Turchia, dalla costa all’interno, dalle città più turistiche a quelle sconosciute, a quelle in cui ti imbatti per caso, senza trascurare un piccolo prontuario di modi di dire e pronuncia e le illustrazioni, che sono per lo più foto.
Un viaggio da non perdere, in attesa di visitare davvero e con coscienza le meraviglie della Turchia, da gustare come un çay al calar del sole.