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La grande battaglia musicale (e altre avventure sonore)
di Carlo Boccadoro
di Carlo Boccadoro
Marcos y Marcos, 2015
pp. 145, 15,00€
I libri per l’infanzia scritti di recente hanno raggiunto la maturità contenutistica di un libro per adulti: non più scene idilliache e paradisi dal finale lieto, ma storie spesso travagliate che spingono anche i più piccoli a un approccio alla vita più realistico. Tra questi piccoli manuali di crescita troviamo il primo libro per l’infanzia di Carlo Boccadoro (musicista scrittore di saggistica musicale per gli addetti ai lavori), un delizioso book sound che accompagna il piccolo lettore in un luogo fantastico, Notina in provincia di Accordo, dove in una realtà mappata da nomi musicali (dal gallo Decibel a mamma Melody, dal piccolo Pirulì alla mucca Solfeggina, al pompiere Smorzato al fruttivendolo Mezzopiano) che ricordano molto le opere di Gianni Rodari, scoprirà che anche nei luoghi più paradisiaci della terra in realtà possono accadere gli imprevisti più violenti. Il maestro Bacchettafrolla dovrà fronteggiare Leon de Trombòn in una battaglia all’ultima nota, per non soccombere alla prepotenza e all’invidia. Avventure sonore destinate solo a bambini nella fascia di età 8-12 anni? Raccolta di fiabe per genitori che vogliono cullare il sonno dei loro piccoli? Libro per adulti che amano la musica? Impossibile trovare un unico livello interpretativo a La grande battaglia musicale che, proprio per questo, è un gran libro. Un libro per l’infanzia ben riuscito che supera il “trauma” della battaglia con un finale che lascia aperta la porta della speranza. Per conoscere i retroscena compositivi, ho incontrato Carlo Boccadoro a Più Libri Più Liberi 2015.
Sono rimasta molto colpita dalla denominazione dei personaggi, degli animali, dei luoghi.
La città di Notina è costruita a immagine e somiglianza della città in cui io vivo realmente, proprio perché la consideravo davvero familiare. Per il discorso delle denominazioni è proprio così: volevo che i nomi usati non solo evocassero la musica ma avessero una doppia valenza. Magari tutti conoscono i nomi delle note ma non conoscono i nomi tecnici della musica. Ed ecco che il pompiere è Smorzato, un termine musicale ma che richiama anche l’attività del pompiere che smorza il fuoco. In effetti, non tutti gli episodi hanno a che fare strettamente con la musica ma volevo che l’aria che si respirasse fosse quella delle melodie.
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Il titolo contrasta molto con l’impressione che si ha all’inizio delle storie, calate in una dimensione idilliaca.
La battaglia è un’eccezione nell’economia del racconto, all’interno del quale le storie sono armoniche. La battaglia comunque è una sfida, senza nulla di violento: è una specie di agone di tipo sportivo, dove un musicista, problematico di suo, ne sfida un altro per raggiungere la gloria. Ho voluto inserire questo momento paradossale proprio per smorzare il tono di perfezione inziale e per creare un clima di (positiva) agitazione.
Quanto, allora il libro, abitua i bambini alla vita vera, dove, in mezzo alla bellezza, ci sono anche episodi negativi?
Ma questa è una domanda troppo seria! In realtà non so rispondere, perché il libro non ha nulla a che vedere con realtà. Tu hai trovato questo messaggio profondo al suo interno, ma non era nelle mie intenzioni. Forse un in questo libro non c’è un unico livello di lettura, ognuno può trovare il messaggio che vuole.
Nel mondo di Notina c’è un altro aspetto interessante: gli animali
Le storie degli animali della fattoria hanno sono autonome e pensa che prima del lavoro di editing ce n’erano molto di più. Sono storie autosufficienti dove gli uomini non sono protagonisti, piccole parentesi di un mondo a parte. Addirittura avevo pensato di fare un libro solo sulle storie degli animali di Notina, ma forse tutte insieme risulterebbero troppo paradossali: la mucca che deve essere insaponata per uscire da una porta in cui è rimasta incastrata è forse l’emblema di questo mondo atipico e poco realistico.
Giovani attori leggono a voce alta a PLPL Foto di ©fede_sakura |
Vista l’autonomia di molte storie, chi sono i veri destinatari dell’opera? I genitori che leggono i singoli episodi prima della buonanotte o i bambini che leggono il libro autonomamente?
Non so dare una risposta. Ho notato che in realtà i libri di fiabe prima vengono lette dai genitori ai piccoli lettori che in futuro le leggeranno da soli. Non avevo in mente un destinatario preciso. Non è mia abitudine scrivere di narrativa, e non mi sembrava il caso di iniziare con un romanzo. Per questo ho iniziato ascrivere di Notina, poi ho pensati agli abitanti e in due anni, mentre svolgevo le mie attività di musicista, ogni tanto mi facevo delle domande su questo mondo fantastico e rispondevo scrivendone i protagonisti. Scrivevo per me e leggevo le storie ai miei amici e ai loro figli. Raccolte le venti storie, ho capito che il libro poteva avere una vita editoriale. Ma non credere, tutti i miei colleghi sgranavano gli occhi appena venivano informati del progetto. Il libro, in fondo, l’ho scritto per me.
Giovani attori leggono a voce alta a PLPL Foto di ©fede_sakura |
Io, come tanti miei coetanei, non sono un’esperta di musica. Qual è secondo te la ragione?
Ciò che manca in Italia è l’educazione musicale, sin dall’infanzia. I cari signori Gentile e Croce l’hanno cancellata dalle riforme scolastiche perché considerata poco virile, un’attività da salotto destinata alle femminucce. Questo vuoto di settant’anni è proprio difficile da colmare.
Quale soluzione hai in mente? Libri come il tuo ad esempio?
Non ho pretese di questo genere. Aumentando i fondi si potrebbe incentivare la cultura musicale sin dall’infanzia e dalle scuole materne, così come è in Francia o Germania. Conoscere la musica non significa per forza destinare la propria vita ad essa ma la musica addolcisce la vita. Ognuno poi sceglie la professione che vuole, ma intanto avrà una melodia che lo accompagna sempre. Bisogna impegnarsi per far sì che la musica non venga più considerata una cosa superflua.
Il libro fa parte della collana book sound. In realtà esistono gli audiolibri, che però in Italia non hanno un mercato florido. Esistono libri sound e libri non sound secondo te?
Tutta la letteratura può essere fruita a voce alta. La lettura silenziosa è un’esperienza diversa rispetto alla lettura a voce alta. Basti pensare alle letture di Dante: sono delle vere e proprie esperienze autonome rispetto alle letture tradizionali. Chissà che Dante non abbia immaginato la sua opera per essere fruita a voce alta…
Infine, immagini una musica come sottofondo al tuo testo?
No, nessuna musica. Io penso alla musica come qualcosa di autonomo, odio i sottofondi musicali a cui siamo abituati per sfuggire a quella sorta di horror vacui che abbiamo. Il vuoto interiore è causa di questa esigenza di riempire i silenzi e di riempire ogni attimo con le parole.
Federica Privitera