Steve McCurry “India”
11 Dicembre 2015, Lecture presso IED di Milano
Steve McCurry ha incontrato la stampa e gli studenti dello IED, in una gremita Sala di Posa lo scorso 11 dicembre 2015, in occasione dell’uscita del suo nuovo capolavoro fotografico: “India”, 208 pagine e 350 immagini, edito da Electa. “Ho viaggiato per molto tempo in vari luoghi, ma il primo posto che ho visitato come reporter fotografico è stato l’India. La mia esperienza là è durata circa due anni e mi ha ispirato in modo tale da indurmi a ritornare spesso in quella parte del mondo. Penso che l’India sia molto affascinante per i suoi colori ... come se mi fossi trovato in una sorta di sogno. La scelta delle foto è stata fatta come se si trattasse di un poema, un'enciclopedia sull'India, un diario sulle persone. Parla del mio viaggio e storie.” - così McCurry presenta il suo libro, che racconta con la consueta cifra stilistica dell’autore, caratterizzata da delicate composizioni e forza cromatica vivace, storie di incredibile bellezza, che si affiancano ad ombre feroci, resistuendo al lettore lo spaccato di una nazione permeata da contrasti accesi, all’interno della quale coesistono povertà assoluta e sconfinata ricchezza. Accade così che un sarto attraversi il fiume, immerso nell’acqua fino al collo, sollevando al di sopra della spalla la propria macchina da cucire; che il colore delle vesti di un monaco buddista si contrapponga al rosso della pubblicità della Coca Cola alle sue spalle. “India” fotografa il Paese dalle tempeste di sabbia del Gran Deserto ai villaggi bengalesi alluvionati, dal Kashmir al Kerala, dalle imponenti folle del Kumbh fino all’Himalaya.
La Lectio Magistralis introdotta da Rosella Bertolazzi (direttore IED Arti Visive di Milano) e moderata da Angela Madesani (Docente di Storia della Fotografia) ha ripercorso insieme al Fotoreporter di fama mondiale l’esperienza dei 30 anni di viaggio di India, oltre ad affrontare diverse tematiche legate alla professione di fotografo.
“La mia vita - afferma McCurry, è scolpita dalla forte necessità di osservare e ricercare, la macchina fotografica diventa allora il mio passaporto per il viaggio. Alcune immagini sono appunti visivi di ciò che ho incontrato, tuttavia raccontano storie sociali. L’alchimia fra soggetto e fotografo guida l’obiettivo della macchina fotografica, scegliendo il soggetto dello scatto, avviene la stessa cosa, quando scegli un amico o la fidanzata. Certe fotografie entrano per sempre a far parte della nostra coscienza collettiva, a volte in modo più o meno inconsapevole. Un’immagine acquista un forte potere iconico nel momento in cui è in grado di raccontare una storia che ciascuno di noi comprende.”
Steve McCurry è all’oggi considerato un’autentica leggenda vivente, grazie al suo inestimabile contributo di opere, che hanno documentato circa mezzo secolo di storia del secondo dopoguerra.
Molte delle fotografie di McCurry sono diventate vere icone dei nostri giorni, pubblicate da riviste di tutto il mondo. Nel 1985 la sua fotografia di Sharbat Gula scattata nel 1984 al campo profughi Nasir Bagh in Pakistan, diventa la copertina di National Geographic più venduta e lo sguardo della ragazzina impaurita resta impresso nella mente di ognuno, consacrandolo nell’olimpo dei fotoreporter della storia. McCurry è membro della Magnum Photos dal 1986, una delle più importanti agenzie fotografiche del mondo, fondata nel 1947 da Robert Capa, Henri Cartier-Bresson, David Seymour, George Rodger e William Vandivert ed è stato destinatario di numerosi premi, tra cui il Magazine Photographer of the Year, assegnato dalla National Press Photographers’ Association. Ha vinto inoltre per 4 anni consecutivi il primo premio al concorso World Press Photo Contest e l’Olivier Rebbot Memorial Award per due volte; inoltre nel 2009 è stato insignito dell’Ambrogino d’Oro.
“Passione ed impegno sono le chiavi del mio successo, nonostante nulla sia facile in questa vita. Se volete diventare fotografi, per prima cosa: lasciate casa!”
“Oggi giorno internet ha il grande merito di aver reso democratica la condivisione del proprio lavoro fotografico, ognuno può diventare editore di sè stesso sfruttando i social network e la rete, quando ho iniziato il mio lavoro, l’unico modo per avere visibilità era attraverso la pubblicazione sui giornali e libri.”
McCurry in sede di Lectio Magistralis, racconta in modo brillante e simpatico all’aula gremita di studenti, alcuni aneddoti circa foto contenute in “India” alle quali sente di essere particolarmente legato, come quella del piiccola mendicante colorata di blu a rappresentare Shiva e della donna ricurva, rimasta vedova alla giovane età di vent’anni, che ha trascorso l’intera vita isolata dal mondo. Ripercorre inoltre per un breve momento la storia di Sharbat Gula, alla quale sente di dover molto della sua fama e per la quale mosso dal desiderio di condividere parte del successo, si è imbattuto in un viaggio alla ricerca, filmato da National Geographic “The Search for the Afghan Girl”. Rispondendo alla puntuale domanda di uno studente dello IED in merito, confessa la grande commozione vissuta da entrambi nel momento dell’incontro, quando temeva che la speranza di rivederla fosse ormai vana, di come la piccola bambina impaurita fosse divenuta una donna e madre, distante dagli usi europei e pertanto sorpresa alla vista del Signore che le mostrava la rivista.
McCurry in sede di Lectio Magistralis, racconta in modo brillante e simpatico all’aula gremita di studenti, alcuni aneddoti circa foto contenute in “India” alle quali sente di essere particolarmente legato, come quella del piiccola mendicante colorata di blu a rappresentare Shiva e della donna ricurva, rimasta vedova alla giovane età di vent’anni, che ha trascorso l’intera vita isolata dal mondo. Ripercorre inoltre per un breve momento la storia di Sharbat Gula, alla quale sente di dover molto della sua fama e per la quale mosso dal desiderio di condividere parte del successo, si è imbattuto in un viaggio alla ricerca, filmato da National Geographic “The Search for the Afghan Girl”. Rispondendo alla puntuale domanda di uno studente dello IED in merito, confessa la grande commozione vissuta da entrambi nel momento dell’incontro, quando temeva che la speranza di rivederla fosse ormai vana, di come la piccola bambina impaurita fosse divenuta una donna e madre, distante dagli usi europei e pertanto sorpresa alla vista del Signore che le mostrava la rivista.
Il tempo tiranno, lascia spazio ad un solo ultimo quesito, di natura tecnica, quello che forse più spesso si pone il giovane fotografo alle prese con la burocrazia contemporanea, “Mr McCurry, chiede la liberatoria prima di fotografare qualcuno? "Non l'ho mai fatto nella mia vita”. Tra la gioia ed emozione generale, si conclude la Lectio. Il Sig. Steve McCurry ha il dono di tutti i grandi maestri, con abile scelta dei tempi, sà impartire in modo simpatico e gentile importanti lezioni ed abbattendo i confini culturali della lingua, ha saputo consegnarci uno sguardo sul mondo ed i suoi colori.
Elena Arzani
(Fotografie di Elena Arzani © Le Immagini sono protette da copyright, ogni utilizzo improprio senza previo consenso dell'autore è perseguibile penalmente)