di Mariapia Veladiano
Guanda, 2016
pp. 237
€ 17,50
«Non caschiamo innamorate, come elegantemente dicono i francesi. Caschiamo e basta. Appese per ore, giorni e mesi a una parola, a una telefonata. Felici di essere ingannate, per un poco. Perché è intollerabile non essere nessuno per nessuno. Comunque un giorno anche questo malinconico aggrapparsi all'illusione di esserci va a logorarsi e morire. E si è sole di nuovo.» (p. 93)
Torna in libreria Mariapia Veladiano, acclamata autrice di La vita accanto. Anche in questo romanzo, i protagonisti si misurano con una società in cui non si sentono pienamente integrati, per quanto potrebbero fare un successo senza precedenti. Il "lui" è un personaggio di spicco, un eccentrico disegnatore di moda, designer di oggetti e tessuti, che ha ereditato e sviluppato la sua fortuna a partire dall'azienda di famiglia. La "lei" è una singolare insegnante di arte, che dipinge meravigliosi acquerelli che basterebbero a ispirare anni e anni di collezioni di abiti, accessori e oggettistica. Un incontro predestinato a grandi cose, dunque, ma un incontro più complesso del previsto: lui è un predatore, come sanno bene i suoi collaboratori e, soprattutto, le collaboratrici, che hanno condiviso anche momenti di intimità per essere poi rimpiazzate. D'altro canto, lei è Bianca di nome e di fatto; porta con sé queste cartellette immacolate che sembrano arrivare da un altro pianeta, e appena qualcuno cerca di indagare sulla sua vita privata, ecco che si irrigidisce e scompare.
L'affinità elettiva tra i due protagonisti è, senza dubbio, un gusto raffinatissimo per la bellezza e l'eleganza. Eleganza che Mariapia Veladiano, nel descrivere i disegni, gli abiti, la casa di Bianca, riprende e testimonia con un lessico volutamente impalpabile, a tratti incorporeo quanto la realtà che narra. I personaggi si muovono in questi ambienti bianchi, quasi ovattati dai colori, e il lettore li segue per stanze affrescate, che tanto contrastano con lo studio del protagonista, bianco e nero e costituito da linee nette, senza morbidezza.
Architettura e vita, idea del bello e sentimento: tutti elementi che comunicano porosamente tra loro, e lasciano il lettore ad attendere uno squarcio nel mondo di carta, pazienza e solitudine che entrambi i protagonisti si sono ritagliati. Chi entrerà nel mondo di chi? Si genereranno nuovi colori sulla tavolozza di Bianca, o lo studio di moda si lascerà invadere dai fiori e dalle piante, tanto fondamentali per la ragazza?
Mentre lo sfondo di una Venezia sempre bellissima - ma distante, sfondo e non sentimento - si offre a passeggiate e pranzi rubati, gli ambienti chiusi del romanzo fanno pensare a quel che manca ai protagonisti: l'ossigeno.
GMGhioni
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