Scienza della fantasia
di Davide Coero Boerga
Codice edizioni, 2015
pp. 253
€ 21,00
- E a che serve un libro
- aveva pensato Alice
- senza figure e senza dialoghi ? –
(Lewis Carroll)
Provate a immaginare cosa accadrebbe se,
ad un esperto di divulgazione scientifica, venisse in mente di scrivere,
attraverso fiabe e racconti, un libro sulla fantasia vista dalla scienza e
sulla scienza vista dal mondo della fantasia. Se ci siete riusciti probabilmente
avete scoperto l’esistenza di questo laboratorio meraviglioso. Di cosa si
occupa? Di una sostanza che chiameremo fiabeità. La fiabeità è l’impressione
che permane quando una storia è terminata e un’altra scalpita per iniziare... e
fino a quando esisterà la vita ci sarà sempre una storia e viceversa (legge di Grimm-Pauli).
È bene dire subito che un laboratorio
come questo presenta alcuni rischi, naturalmente. Prima di iniziare la lettura
valutate bene in vostro QDIL (quoziente di invaghimento libresco) perché una
volta innamorati potreste provare l’irresistibile desiderio di leggere fiabe e
libri di scienza tutto il giorno. Potreste addirittura ricordare che un tempo,
proprio voi siete stati provetti scienziati della fantasia e vi chiederete che
fine abbia mai fatto la vostra inclinazione. Oppure potreste scoprirvi ostili a
questa disciplina giudicandola un ozioso passatempo e insinuando che draghi e
castelli incantati non sono interessi per adulti come voi. Niente paura, c’è
rimedio, ricordando che, anche gli adulti hanno cominciato da piccoli e il
gioco è attività fondante dell’esperienza umana, voi dovrete proprio cominciare
dall’introduzione. Tutti gli altri possono scegliere l’entrata liberamente,
quelle più in vista sono 25, ognuna, contrassegnata da un colore, per un
tema portante del mondo della fiaba e del fantastico.
Come ogni scienza che si rispetti anche
questa è illustrata, grazie ad una fantastica artista, Ester Chilese. Studiosa appassionata di simboli e
alfabeti, ha saggiamente deciso, dopo aver preparato i disegni, di creare una
storia parallela all’interno del testo attraverso un personalissimo alfabeto
grafico, un basso continuo che sorprende pagina dopo pagina divenendo una delle
meraviglie del libro.
Solo 25 entrate, dicevamo, è davvero così? Ogni leitmotif diventa occasione per un’esplorazione scientifantastica, le
due branche amano scambiarsi di posto continuamente, i mondi cominciano a
moltiplicarsi in un tourbillon di incontri. Sapremo ad esempio cosa hanno da
raccontarsi Robin Hood e Konrad Lorenz con Roy Lewis e Jean de la Fontaine o Astrid Lindgren e Tim Burton con i Fratelli Grimm e William Henry Perkin. Un pluriverso dove ogni entrata è in realtà una uscita che ci proietta verso molteplici
direzioni, concavo e convesso, città e natura, per mare e per cieli verso uno dei futuri possibili già pronto ad attenderci…