di Elisabetta Gnone
Salani Editore, 2015
Paper cut di Linda Toigo
pp. 300
euro 14,90
A volte la realtà supera la fantasia. Una matita bianca, da sola, può creare un capolavoro.
Ci sono libri speciali che proprio non ci stanno a rimanere sullo scaffale della letteratura per bambini e ragazzi e, in qualche modo, conquistano anche i lettori adulti. È il caso di Olga di carta, l’ultimo romanzo della bravissima Elisabetta Gnone, tra le scrittrici italiane di libri per ragazzi più amate in Italia e nel mondo, uscito pochi mesi fa e subito entrato nel cuore di lettori di ogni età. Perché la storia di Olga è davvero speciale, come lo è l’edizione di questo libro arricchito dagli splendidi paper cut di Linda Toigo che, attraverso le immagini, danno vita alle avventure della protagonista. Una ragazzina fuori dal comune che a Balicò, il piccolo paese di campagna in cui vive, tutti conoscono:
Olga Papel era una ragazzina esile come un ramoscello, mangiava come un uccellino, faceva respiri brevi e il suo esistere, quasi sempre, produceva pochissimo rumore, se non un leggero fruscio, come la pagina di un libro mossa dal vento.
E i libri, le parole, sono i veri protagonisti di questa storia: Olga Papel infatti incanta bambini e adulti con i suoi racconti, avventure che lei sostiene essere assolutamente vere e che tutti, credendoci o meno, ascoltano con interesse. La storia che Olga inizia in queste pagine è la più straordinaria ed intima, il mezzo per esorcizzare la paura e cercare di superare i traumi del passato.
Nel corso di quell’estate, quindi, giorno dopo giorno prende forma il racconto delle avventure della bambina di carta, che si chiama Olga come lei, e del difficile viaggio intrapreso alla ricerca della maga Ausolia, l’unica che può esaudire il suo più grande desiderio trasformandola cioè in una bambina come le altre, fatta di carne ed ossa. Un viaggio straordinario, durante il quale la bambina di carta incontrerà personaggi curiosi e ostacoli da superare per un essere all’apparenza fragile come lo è lei: un lungo viaggio che inizia dal percorso suggerito dal venditore di tracce, un omone gentile che vive nel bosco, cui seguiranno incontri ed avventure davvero sorprendenti. Un tasso parlante e domande a cui Olga fatica a trovare una risposta, un ragazzino che guida una spettacolare mongolfiera e l’amicizia spontanea e priva di pregiudizi, un pericoloso viaggio in barca insieme ad un compagno taciturno ma gentile, fino alla caotica, strampalata Grande Famiglia del circo che trova tutti coloro che si sono perduti.
di Debora Lambruschini
Tra pericoli, incontri ingannevoli, ostacoli e dubbi, il viaggio di Olga alla ricerca della maga che possa finalmente farla diventare una bambina come le altre è lungo e difficile, un’avventura che tiene tutti con il fiato sospeso.
Mentre il racconto del difficile viaggio della bambina di carta e delle prove che di volta in volta dovrà superare si intreccia alla vita nel paese di Olga, scopriamo qualcosa di più sulla giovane Papel, gli abitanti del luogo, i compagni ed amici, dei problemi quotidiani e delle prove che ognuno, in qualche modo, deve cercare di superare:
Una bambina che ha scoperto come vincere la paura” diceva infine la saggia Tomeo, che all’animo umano faceva barba e capelli ogni giorno. “Paura di cosa?” Le chiedevano gli altri. “Dei mostri che mette nelle sue storie e dei quali noi tutti abbiamo paura!”
Foto di © Debora Lambruschini |
C’è chi è preso in giro da bulletti di ogni età, chi giudica e non approva la stravaganza, chi desidera solo proteggere dal dolore e chi, saggiamente, ha compreso che spesso le storie, le parole, sono un’ancora di salvezza, il solo modo per esorcizzare la paura. Il potere salvifico delle parole e la straordinaria avventura della bambina di carta, al servizio di una storia delicata e struggente che, mediante un linguaggio all’apparenza semplice ma sempre elegante e puntuale, arriva al cuore dei lettori di ogni età e permette di riflettere intorno a tematiche importanti come la diversità, la paura, il lutto, la fragilità e il timore di essere vulnerabili, il potere dell’amicizia e della fiducia in noi stessi, l’importanza della comunità e delle storie.
Fino a quel momento di forte intensità narrativa che tutto chiarisce e, tra le lacrime che Olga non può trattenere, accompagniamo la bambina verso la conclusione di quel viaggio straordinario.
Una storia pensata per quel giovane pubblico che negli anni ha imparato ad amare i personaggi creati dalla Gnone, il cui successo mondiale si lega alla fortunata saga di Fairy Oak, ma apprezzata, come si diceva, anche dagli adulti; conquistati da quella prosa attenta, fine e scorrevole che al racconto della vita di Olga e dei suoi amici nella campagna di Balicò alterna, senza mai perdere il filo della narrazione, le avventure della bambina di carta, spingendoci a riflettere sulle tematiche intorno a cui ruota la storia, le stesse con cui i lettori di ogni età devono confrontarsi. Ed è, nonostante tutto, una storia piena di speranza e dolcezza, che ci ricorda il potere della fantasia e delle parole, riportandoci per un momento a quel momento dell’infanzia in cui il confine tra realtà ed immaginazione era più labile e tutto sembrava possibile. E dove la fantasia, prende vita grazie al racconto e alle meravigliose illustrazioni, che rendono questo libro ancora più speciale, da leggere e sfogliare di nuovo a lettura ultimata.
Le piacevano quelli [i libri] con le copertine color ramarro o rosso melograno, i titoli in rilievo e le lettere d’oro. Se la storia era avvincente la finiva in una notte, per poi tornare in punta di piedi, all’alba, a riporre il libro al suo posto, prima di andare a dormire. Dormiva e sognava, e talvolta sognava di dormire tra le pagine del libro che aveva appena letto; sentiva la trama morbida della carta e l’odore dell’inchiostro. Era un sogno che non aveva mai raccontato a nessuno, a parte Valdo.
di Debora Lambruschini