#Scrittori in ascolto: Le donne? Variegate come una miscela di tè. L'incontro con Federica Brunini

So che l'Italia è il Paese del caffè per eccellenza e se uno pensa al tè gli viene in mente la Union Jack e il volto della Regina. Eppure molte cose sul tè non le conosciamo: il tè fu introdotto in Europa dall'Olanda ed ebbe un successo strepitoso in Francia. Solo più tardi, con la conquista dell'India da parte della Gran Bretagna, gli inglesi conobbero il tè.  Ma i maestri di tutti noi, in fatto di tè e di molte altre cose, sono i cinesi. Quante cose si nascondono in quelle foglie profumate.

Inizia così, con una specie di lectio magistralis improvvisata, l'incontro con Federica Brunini, autrice di Quattro tazze di tempesta, uscito per i tipi Feltrinelli. L'incontro, svoltosi in Fondazione Feltrinelli a Milano martedì 19 aprile, è, sostanzialmente, ruotato tutto attorno al tè e al rito della degustazione in compagnia.

Infatti, per stessa volontà dell'autrice, ai blogger invitati è stata servita una, va detto gustosissima, tazza di tè appositamente pensato sia per il libro sia per l'incontro, tanto che a quella particolare miscela (un tè bianco con aggiunta di fragoline e papaya) è stato dato il nome di "Quattro tazze di tempesta", lo stesso del libro.

Per me il tè è un momento molto importante, perché significa condivisione di sentimenti, di chiacchiere e confidenze con le amiche oppure di momenti di riflessione in solitudine. In fondo, se ci penso bene, ritengo che le donne siano variegate come una miscela di tè: nascondono e hanno dentro sé molti sapori, aromi e facce nascoste.

Nel volume sono presenti anche moltissime ricette, tutte a base di tè.

Magari suona strano ma per un lungo periodo il tè è stato considerato come un alimento. Si serviva in ministre e in decotti. Diciamo che ho recuperato questa tradizione innovandola, con ricette moderne e spero molto gustose. Tra l'altro grazie a Feltrinelli Zoom, la collana pensata per gli ebook, da questo libro, dalle ricette di questo libro è stato tratto un ricettario disponibile appunto in ebook: vi invito a sperimentare! 

La chiacchierata con Federica Brunini è una sorta di cascata di suggestioni ed emozioni dato che si ha davanti un'autrice letteralmente innamorata del proprio lavoro ed anche entusiasta, anzi grata, di trovare una risposta, molto ampia, tra i lettori. Si è quindi potuto sentire dalla sua viva voce gli snodi più complessi o ricchi di suggestioni, come ad esempio la tematica relativa al fatto che anche le donne possono sentirsi delle eterne Peter Pan.

Forse va fatta un po' di chiarezza e, almeno per una volta, bisogna cagionare gli uomini. Anche noi donne, spesso e volentieri, possiamo essere delle eterne Peter Pan. E quando un'età fatidica come i quarant'anni incombe beh, trovo logico che una si faccia delle domande e traccia dei, seppur provvisori, bilanci.

Infatti nelle pagine di Quattro tazze di tempesta si analizzano appunto la vita e le esistenze di quattro donne, Viola, Chantal, Mavi e Antonia, molto diverse tra di loro ma unite da un grande senso di appartenenza, comunanza ed amicizia. Una storia di amicizia tra donne (molto rara un tempo, oggi più comune) che però, attraverso altrettante crisi personali (ma si potrebbero anche chiamare tempeste), scava nel profondo del loro rapporto.

Quando scrivevo questo libro mi sono più volte chiesta come si fa ad uscire dalle tempeste che la vita, prima o dopo, ci riserba. E se una è arrivata a quarant'anni sicuramente qualche tempesta l'ha dovuta attraversare. Allora mi sono risposta che bisogna imparare a ballare nella tempesta, a conviverci perché senza la tempesta non possiamo migliorarci e rimaniamo sempre uguali. Invece una persona, per essere davvero completa, dev'essere in costante evoluzione.

Brunini affronta anche tematiche che, sebbene il tono del libro sia leggero e in qualche misura gioioso, non sono certamente così "all'acqua di rose", come il fatto che, ormai sempre più donne, decidono scientemente di non avere figli. A questo proposito chiediamo direttamente all'autrice che cosa ne pensi, se lei abbia elaborato una, per così dire, posizione in merito.

Arrivati ad un certo punto della vita è logico porsi queste domande. Nel mio gruppo di amiche e conoscenti sono ormai molto di più le donne che non hanno figli rispetto a quelle che ce l'hanno. Io stessa non ne ho. Prima forse era una tappa obbligata, una tappa obbligata per sentirsi veramente completa: non si era donna se non si era, anche, madre. Oggi non è più così e una può essere libera di scegliere. Fatti salvi i casi di impossibilità particolare o economica.


Quindi chi è mamma oggi è in minoranza?

No, non penso ma quando sento alcune mie amiche dire "Non avessi fatto dei figli, a quest'ora chissà dove sarei" mi sento male per loro, per i figli. Infatti credo che, se anche nessuno mai lo dirà direttamente loro, queste bambine e questi bambini che crescono in famiglie del genere porteranno le ferite di queste conflitti nel prosieguo della loro vita. 

Meglio quindi scegliere, magari anche in senso negativo, piuttosto che "lasciarsi scegliere"?

Sì, esatto e in questo libro tento di raccontare questo. Quattro tazze di tempesta è un libro sul tè e sulle tempeste che tutti noi attraversiamo. Ma anche sulle scelte che siamo chiamati a fare per poter uscire da queste burrasche. Magari una di queste potrebbe essere sederci in poltrona e leggere un buon libro accompagnate da una tazza di tè fumante. Un momento tutto per noi. Una cosa piccola certo ma non si dice forse che i grandi uragani nascano dal battito di una minuscola farfalla?