Si è chiuso domenica 8 l’evento spagnolo nel capoluogo umbro; nei giorni si sono succeduti autori molto autori di spicco, tra cui Sepúlveda e Alfonso Mateo-Sagasta. Inoltrandosi nel fitto della programmazione gli eventi si sono focalizzati sempre con maggio forza sulle vicende politiche della Spagna contemporanea (ma anche spesso dell’America del sud).
Una letteratura, quella ispanica, che anche nella grande produzione di narrativa storica (il già citato Mateo-Sagasta ha proprio per l’occasione presentato il suo nuovo romanzo Camminerai con il sole pubblicato da Guanda), non fa altro che ammiccare al presente per proporre una sua riscrittura sempre diversa. Una storia che non è necessaria solo per ricordarci dei “tempi passati”, una storia che si innalza invece a chiave di lettura per le nostre vite.
Dibattiti tra scrittori e giornalisti sulle elezioni politiche dell’ultimo anno e la crisi istituzionale – che troppo spesso ci ricorda dei meccanismi riconoscibili anche qui – che volgono lo sguardo alla tormentata storia del ‘900.
Con l’aiuto della cattedra di Letteratura spagnola quest’anno la manifestazione ha avuto un respiro molto più ampio e di grande respiro. Si ricorda ancora che il 2016 è un anno importantissimo (Cervantes da un lato e la Guerra civile dall’altro), eppure quello che è emerso con maggior forza è l’analisi di una letteratura che si impone nel panorama internazionale con forte personalità.
Un realismo, quello iberico, sui generis – eternamente oscillante tra il resoconto e la rimodulazione – impossibilitato a lasciarsi alle spalle una tradizione secolare e nello stesso istante proteso verso un mondo di possibilità e riletture. È sempre piacevole assistere alla testimonianza di una letteratura che ancora ci crede, lontana dalla nostra, ma anche estremamente vicina, che ci ricorda quanto sia importante a volte abbattere le barriere nazionali e farci un po’ “gli affari degli altri”. Perché quando si parla di romanzi, di poesie, di storie non si parla mai solamente di parole, si parla di culture, di mondi, di verità estranei alla nostra esperienza.
Encuentro ha la capacità di creare un vero e proprio incontro tra tante esperienze diverse, ed ha il coraggio di costruirsi in una città come Perugia, dandole un carattere di internazionalità che è sempre piacevole. La prova è dunque riuscita con successo, e si spera che il prossimo anno possa presentarsi con ospiti e dibattiti che rispettino il livello di quello appena passato; sicuramente il migliore dalla nascita.