Ricordo che
il primo libro che lessi di Dahl da bambina fu Gli Sporcelli (The Twits)[1].
Era estremamente divertente trovare in un libro osservazioni e riflessioni
sulla puzza, la sporcizia, la bruttezza, i dispetti e altri aspetti
sconvenienti, solitamente sottaciuti dalla letteratura e dagli adulti. Le
parole di Dahl mi incoraggiavano a osservare la realtà da vicino, in prima
persona, mi ponevano davanti a buffe (ma per niente futili) questioni, mi
portavano a ridere o a sorridere di ciò di cui nella vita, o sui libri,
raramente si parla.
I Pelinfaccia
Quanti uomini con la faccia
pelosa ci sono in giro al giorno d'oggi!
Quando un uomo si fa
crescere i peli su tutto il viso, non si riesce più a capire che aspetto abbia
in realtà.
Forse lo fa proprio per
questo: preferisce che nessuno lo sappia.
Poi c'è il problema del
lavarsi.
Quando i Pelinfaccia si
lavano il viso, devono fare una gran fatica: proprio come noi quando ci laviamo
i capelli.
Perciò, ecco quello che
vorrei sapere.
Ogni quanto si lavano il
viso, tutti questi Pelinfaccia? Soltanto una volta alla settimana, come noi i
capelli la domenica sera? Si lavano con lo shampoo? Usano il phon? Si
massaggiano con una lozione per capelli per non diventare calvi in faccia?
Vanno dal barbiere per farsi tagliare e sfoltire quelle loro barbe pelose, o lo
fanno da soli, davanti allo specchio del bagno, con le forbicine da unghie?
Mistero. Ma la prossima
volta che vedrete un Pelinfaccia (il che molto probabilmente vi capiterà non
appena metterete il naso fuori di casa), forse lo guarderete più attentamente e
comincerete a meditarci su.[1]
Quest'anno si celebra il centenario della
nascita del grande scrittore per ragazzi (e non solo), tra i più conosciuti
e amati in tutto il mondo[3].
Roald Dahl[4]
nasce infatti nel 1916, e, a partire dagli anni Quaranta, inizia una prolifica
carriera come scrittore e sceneggiatore. Il suo primo libro per bambini di
successo, pubblicato nel 1961, è James e la pesca gigante (James and the Giant Peach), da
cui viene tratto un omonimo e ben riuscito film nel 1996. Fra i suoi libri più
noti si possono ricordare La fabbrica di cioccolato (Charlie and the
Chocolate Factory )[5],
Il GGG (The BFG)[6],
Le streghe (The Witches)[7]
e Matilde (Matilda)[8], per
nominare solo alcuni titoli.
È difficile
trovare un lettore che non abbia amato o non ami Roald Dahl. Le ragioni della
passione che molti provano per i libri del grande autore britannico sono
probabilmente da ricercare nella sua capacità di entrare appieno nel mondo vivido
e concreto dell'infanzia, mescolando fantasia e realismo, ma soprattutto nella
profonda necessità della sue storie. I libri di Roald Dahl riescono infatti a
cogliere e a trattare con la massima efficacia le tappe necessarie per la
crescita e la scoperta del mondo da parte di ognuno di noi. Agli aspetti più
incredibili e fantasiosi si accompagna sempre il racconto degli aspetti più
intimi e controversi della vita. Che si tratti del mondo dei bambini o di
quello degli adulti, non c'è nulla che sfugga all'osservazione, divertita ma al
contempo riflessiva, di Dahl.
In occasione
di Bologna Children's Book Fair[9],
il 5 aprile[10]si
è tenuto un convegno in onore del centenario di questo grande maestro della
letteratura.
Il
convegno, dal titolo "Storie ribelli e occhi scintillanti. Cento anni con
Roald Dahl"[11], ha visto
la partecipazione di Donald Sturrock[12],
autore della biografia Storyteller: The
Life of Roald Dahl, Susan Rennie[13],
autrice di The Oxford Roald Dahl Dictionary, pubblicato in occasione del centenario della nascita di Dahl,
Jacob M. Held[14], autore di Roald Dahl and Philosophy, e del docente
William Grandi[15], con la
moderazione di Maria Russo[16].
Nel corso del convegno si sono affrontate diverse questioni, dalla complessità
dell'opera di Dahl, al rapporto dell'autore con la memoria della propria
infanzia, dalla portata filosofica della sua visione del mondo all'innovazione
linguistica presente nei suoi libri.
In particolare, durante l'intervento di William
Grandi si è approfondita la portata dell'innovazione di Dahl che, pur
collocandosi sulla scia dei brillanti giochi lessicali di Lewis
Carroll, ha saputo trasformare i generi narrativi, mescolando horror, humour,
folklore nordico e fiabe. Sul versante linguistico, Dahl rielabora l'insieme
degli esperimenti linguistici dell'infanzia, inventando un vocabolario
facilmente comprensibile anche per i più piccoli. L'innovazione dello scrittore
inglese si estende tuttavia anche ai contenuti narrativi, proponendo temi
spesso celati all'infanzia. I protagonisti delle storie di Dahl sono bambini
che si ribellano all'ottusità, alla povertà e all'indifferenza. I loro coetanei
insopportabili, viceversa, (non tutti i personaggi bambini sono necessariamente
positivi) sono quelli che si sono lasciati sedurre dal consumismo. Spesso i
bambini sono orfani e affamati e gli adulti ipocriti ma accanto alle realtà più
dure vengono sempre proposte possibili vie di salvezza. Nei libri di Dahl, la
soluzione arriva attraverso l'incontro tra bambini coraggiosi e adulti non convenzionali.
Per
dedicare, infine, qualche parola ai meravigliosi disegni che accompagnano la
scrittura di Dahl, ricordo che il 29 aprile si è inaugurata, con la mostra
“Seven Kinds of Magic”, l'apertura della Quentin Blake Gallery presso la House
of Illustration di Londra[17].
Nella galleria è possibile visitare una mostra permanente delle opere
originali di Sir Blake.
“Those who don't believe in magic will never find it.”
Roald Dahl
Roald Dahl
Di Natalia
Guerrieri
[1] Roald Dahl, 1980.
[2] Roald Dahl, Gli Sporcelli, Salani, 1988.
[3] Per rimanere informati
sugli eventi promossi in occasione del centenario della nascita dello scrittore
consultare http://www.roalddahl.com/roald-dahl/roald-dahl-100/events/april
[4] Official website:
https://www.roalddahl.com/home
[5] Roald Dahl, 1964.
[6] Roald Dahl, 1982.
[7] Roald Dahl, 1983.
[8] Roald Dahl, 1988.
[9] Bologna Fiere, dal 4 al 7
aprile 2016.
[10] Convegno ore 14.30, Sala
Notturno.
[11] Organizzato da Bologna
Children’s Book Fair, in collaborazione con il CRLI - Dipartimento di Scienze
dell’Educazione “Giovanni Maria Bertin” dell’Università di Bologna.
[12] Scrittore, produttore e
regista britannico.
[13] University of Glasgow.
[14] University of Central
Arkansas.
[15] Università di Bologna.
[16] Children’s Book Editor -
New York Times.
[17]
http://www.houseofillustration.org.uk/whats-on/current-future-events/seven-kinds-of-magic/