di Caterina Falconi
Echos Edizioni
pp. 94
€ 10
Il legame tra cibo e sesso, ci ricorda lo scrittore Valerio
Varesi nella prefazione, è molto forte: sono entrambi piaceri,
covano dentro di sé il peccato, hanno una parte fortemente
istintuale.
Cattiva cucina e sesso catastrofico si
articola scandito dai pasti della giornata: colazione, pranzo,
merenda e cena, proponendo brevi racconti per ognuno di questi
momenti. A tenere insieme il tutto, una cornice originale: Franco e
Teresa, entrambi scrittori, sono amanti che in un monolocale a Modena
danno sfogo alle loro voglie sessuali e alimentari. Un giorno, decisi
a lasciarsi perché la felicità di coppia sta compromettendo la loro
produzione letteraria, cominciano a trascrivere le loro storie di
piatti malriusciti e sesso disfunzionale, in una sorta di rito
d'addio. Quello che stiamo leggendo, dunque, non sarebbe l'ultimo
libro di Caterina Falconi ma il risultato di questa strana
collaborazione.
Troviamo racconti quasi
fiabeschi, nella loro atemporalità, ma che alle principesse e ai
cavalieri hanno sostituito le scopate, facebook e whatsapp; si
va da crimini culinari come i cornetti surgelati per colazione ai
mariti che lasciano le mogli per donne che scrivono “bhe” con
l'acca in mezzo, da ottime insalate coi pinoli a pornofiabe
natalizie, passando per un ricco campionario di parafilie, raccontate
con divertimento; d'altronde passioni come il feederismo e la
metrofilia (lascio a chi ignora il significato di questi termini il
gusto di scoprire da sé
queste perversioni), la gerontofilia o il feticismo per statue,
manichini e affini si prestano molto bene ai toni umoristici. Falconi
non affronta il lato perturbante del desiderio, esaltandone invece i risvolti più gioiosi. La sua prosa è arricchita da un buon
vocabolario usato talvolta con ironia e in altri casi come strumento
di precisione narrativa. Perfetto è il racconto che ha per
protagonisti una suora e un celebre cantante: una storia che mostra
l'amore come movimento ondivago e contraddittorio ma tutto sommato
anche come un gioco piacevole che riempie le nostre esistenze
facendole palpitare.
Questo libro non ha il ritmo da girotondo del precedente Non avremmo mai dovuto ma ne
conserva lo spirito adulterino, suggerendo che il tradimento è il
pane quotidiano (metafora alimentare voluta) delle relazioni.
Siamo lontani dalle profondità
scandagliate con Sotto falsa identità,
che descriveva le relazioni sentimentali con toni più introspettivi
ed una volontà qui assente di affrontarne gli aspetti drammatici, ma
Cattiva cucina e sesso catastrofico rimane
una breve lettura piacevole che ci ricorda come basta sollevare un
poco lo sguardo dalle nostre vicende amorose per poterne ridere,
accompagnando il tutto con un buon vino ed una pietanza afrodisiaca.
Nicola Campostori
Nicola Campostori