Questa è la mia casa
di Paolo Bottiroli
Edizioni La Gru, 2016
pp.88
€ 11
"Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti".
Così scrive Cesare Pavese in uno dei suoi romanzi più belli, La luna e i falò, ritenendo fondamentale per ogni uomo l’importanza di avere un paese, in cui poter stare e poter ritornare in qualsiasi momento della propria vita. Paolo Bottiroli, come chiarisce già il titolo della sua raccolta di racconti, Questa è la mia casa, afferma la necessità per gli esseri umani di avere, oltre a un paese, anche una casa a cui essere legati, che di volta in volta, nelle storie raccontate, assume forme e dimensioni diverse. Può essere la roulotte di una famiglia circense che cambia paese quaranta volte all'anno e scopre un sacco di posti nuovi e di gente sempre diversa, circondata, ovunque vada, da musica, animali e mangiafuoco. O un piccolo appartamento destinato alla convivenza di una giovane coppia di fidanzati e ravvivato da un gatto un po’ stralunato che balla il tip tap. Può assomigliare a un gigantesco bus dei mari che raccoglie storie di emigranti di ritorno. O a una strada tutta bianca calpestata da due camminatori instancabili, che con i loro zaini in spalla e le loro borracce vanno in cerca di boschi e sentieri che profumano di gioia e libertà.
Con i racconti di Bottiroli si può tornare a respirare l’aria dei pomeriggi d'infanzia che scorrono via veloci e spensierati tra prati fangosi e pozzanghere, tra le figurine di Roberto Baggio e del vecchio marinaio sampdoriano che fuma sorridente la pipa. Si può rigiocare al Game Boy portando a spasso Super Mario tra mille peripezie e tornare nell'orto dei nonni per re-imparare a riconoscere il salice dal ciliegio, a staccare la resina che cresce sugli alberi, a scoprire che ci si può disinfettare le mani con le amarene e distinguere il gusto aspro del ribes da quello pieno dell’uva spina.
Tra i racconti di Questa è la mia casa una citazione speciale merita La Benedicta di Dino, che fa rivivere la strage della Benedicta, avvenuta tra il 6 e l’11 aprile del 1944 sull'Appennino, al confine tra le province di Alessandria e Genova, dove le forze nazifasciste fucilarono con un’esecuzione sommaria settantacinque partigiani.
Bottiroli, con uno stile semplice ed efficace, alterna nei suoi racconti episodi eroici e piccole cose quotidiane, e trasmette con una sensibilità fuori dal comune una girandola di emozioni e sentimenti diversi. Per tutto questo e per altre cose, che scoprirete tra le pagine del libro, vi consiglio di leggere Questa è la mia casa di Paolo Bottiroli, e di farlo accompagnati dal sottofondo musicale di Il dio delle piccole cose del trio Fabi-Silvestri-Gazzè.