Destinazione Russia
di Roberta Melchiorre e Fabio Bertino
GoWare, 2016
pp 166
€ 4,99 (ebook)
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Siamo abituati a pensare all'Italia e ai paesi vicini come la "vera" Europa, ma da questo luogo si capisce che, in realtà, siamo solo periferia. Il vero cuore europeo è questo e lo si intuisce proprio dal traffico ferroviario: il tabellone in cima al binario indica un treno in arrivo da Amsterdam, un altro da Francoforte, partenze e arrivi da Budapest, Paesi Baltici e Romania.
Tolkien affermava che anche una semplice passeggiata serale si poteva considerare come un viaggio: anche lì c'era da imparare, da conoscere, da vedere cose nuove. Immaginate quindi di moltiplicare questa massima per i circa 9300 km che compongono la rete ferroviaria che segna il cuore dell'Eurasia e pensate, con leggero sgomento, a quante cose da osservare, ascoltare e narrare ci possono essere.
I due autori, Roberta Melchiorre e Fabio Bertino, allievi modello della Scuola di Viaggio, si muovono con occhi aperti come gli antichi geografi e topografi alla ricerca di nuovi mondi. Questo enorme continente che ancora per noi è ammantato del fascino dell'"altrove" ci viene presentato con una serie di storie e persone: possiamo iniziare a scoprire leggendo di situazioni "urbane", come quella di trovarsi nel salotto di una casa moscovita con tre generazioni di donne che raccontano i cambiamenti avvenuti dall'Urss delle purghe staliniane alla Russia odierna. Possiamo spostarci nel deserto della zona di Chernobyl e, se non lo ricordiamo personalmente, ripercorrere una delle pagine più devastanti della storia contemporanea. Oppure avventurarci in paesi come Seyda che conta 25 abitanti, 67 gradi latidudine nord e un solo gatto che, per quanto russo, è desideroso di attenzioni come ogni altro gatto del mondo. E che, anzi, non teme la concorrenza di altri felini e vive nella situazione perfetta per ogni felino, ovvero adorazione incondizionata.
Alla fine del viaggio ci rendiamo conto che Katyusha sarà stato l'unico gatto in cui ci siamo imbattuti nella tundra: forse per questo è così popolare.
Possiamo anche assistere ad una storia d'amore in stile Ladyhawke tra Lyudmila e Sergei rispettivamente controllori di giorno e di notte sul Rossya, il treno che viaggia lungo la Transiberiana. Possiamo scoprire questo territorio anche uscendo dai binari perché si tratta di un'opera che si può leggere in disordine, saltando da un capitolo ad un altro e poi tornando indietro. Non ha la pretesa di essere una Routard per futuri ed intrepidi viaggiatori, ma sicuramente riesce ad essere un piccolo assaggio per chi magari, vuole tentare e lasciarsi sedurre da uno dei percorsi ferroviari più famosi al mondo.
Sorge però una riflessione sul finire di scorrere le belle fotografie che corredano il volume (con link interattivo per la versione epub) e si mette in stand-by l'e-reader: la letteratura di viaggio è ancora vitale? Sarà sicuramente trito e ritrito il fatto che le nuove tecnologie abbiano reso il mondo più piccolo e alla portata di tutti. Vuoi per il fatto che non ci troviamo più in un mondo "alla Chatwin" vuoi perché, forse, sono aumentate le possibilità di vedere il mondo con i propri occhi, di pari passo alle nostre esperienze cresce anche il disincanto. Ci sono ormai poche cose che non abbiamo visto o sentito raccontare e sorge quindi la domanda se la letteratura di viaggio abbia ancora qualcosa di completamente nuovo da dirci o se ci sia ancora qualche punto di vista che non abbiamo esplorato. Forse, dovremmo solo riprendere la visione un po' naïf alla Baggins e iniziare a chiederci con trepidazione dove potrebbe portarci una semplice passeggiata serale. Forse, un volume come questo è proprio quello che ci serve per riportare un po' di freschezza nel nostro modo di vedere. Mi raccomando però, in partenza cerchiamo di ricordarci il fazzoletto.
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