All'interno della raccolta, l'amore è uno degli argomenti principali, e si configura come un tema molto importante all'interno del canzoniere deleddiano. La rappresentazione di questo sentimento, però, è molto idealizzata: la Deledda ci racconta di amori languidi e romantici, in cui i due amanti possono trovare rifugio dalle sventure della vita. Il loro è un sentimento statico e immobile, e la scrittrice, complice l'età e le inevitabili fantasticherie amorose di giovane ragazza, ci racconta di donne che vivono il loro amore come un sentimento totalizzante, travolgente, talvolta doloroso. Nella maggior parte dei casi è la donna a muoversi verso l'uomo, con dichiarazioni appassionate, gesti romantici, e riservandogli i propri pensieri, che spesso nascono durante l'estatica contemplazione di un tramonto che brucia all'orizzonte. Solo verso la fine, con le poesie cronologicamente più vicine al matrimonio con il Madesani, si intravedono dei riferimenti ad una figura maschile reale, come, per esempio, nel poemetto finale, dedicato, appunto, al marito, in cui si racconta di un viaggio di nozze.
Le donne protagoniste delle composizioni sono solitamente umili e dimesse, rappresentate perlopiù durante lo svolgimento di lavori domestici, come la filatura o la tessitura, o durante i preparativi di una festa di paese. Quindi si può dire che, nella maggior parte dei casi, nelle poesie di Grazia Deledda l'amore è vissuto e raccontato in un'ottica malinconica e struggente, come una consolazione in grado di sciogliere il tormento interiore delle protagoniste. Tuttavia, c'è anche un altro aspetto, altrettanto importante, utile a definire in maniera più precisa questo tema.
Il sentimento amoroso, infatti, è spesso legato a doppio filo alla religione, in un rapporto ambivalente, molto interessante e meritevole di un'analisi a parte. In alcune poesie le due componenti convivono serenamente, ognuna con piena dignità, mentre in altre l'aspetto religioso sembra prevalere, posto ad un piano superiore rispetto all'amore, visto in questo caso come peccaminoso. Nelle composizioni che rientrano in quest'ultimo gruppo, le donne si concentrano sulla preghiera e sull'invocazione al Signore, al quale riservano tutta la loro attenzione. Così, in questi primi esperimenti giovanili, la giovane Grazia si muove tra due poli, senza trovare un equilibrio tra le due parti. La tematica religiosa è tuttavia stratificata e compare in più poesie della raccolta, con molteplici riferimenti o invocazioni a Dio e a Maria oppure con il frequente ricorso a celebrazioni religiose come ambientazione per le vicende raccontate nei componimenti.
In conclusione, si può affermare che la scrittrice sarda riesce a presentare al pubblico una raccolta composita, in cui temi diversi si intrecciano e si influenzano a vicenda, dando luogo ad un interessante esperimento letterario. Questa giovane Deledda alle prime armi, armata di inchiostro e fogli bianchi da riempire di fantasie, non può che affascinarci e tenerci incollati alle pagine, un componimento dopo l'altro, per scoprire gli inizi di una delle più grandi scrittrici della nostra storia letteraria e futuro premio Nobel.
Valentina Zinnà
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