di Stefano Benni
Illustrazioni di Luca Ralli e Tambe
Lizard, 2016
pp. 270
cartaceo € 18
"Tutti coloro che ami sono altro da te. Conoscerai solo una piccola parte dei loro pensieri, e loro non conosceranno i tuoi. Avranno gioie e piene in cui tu non sei compreso, e giorni e notti in cui non sarai presente nelle loro emozioni. La loro storia è piena di ore che ti resteranno nascoste. È meraviglioso averli vicino, ma la loro vita non ti appartiene. Ascolta la pena che provi quando vi allontanate per un attimo, o per lungo tempo. Capirai quanto sarà triste perderli per sempre, o quando loro ti perderanno. Per ciò che manca al vostro amore, amali di più". (p. 25)
Con queste parole di Jep, il piccolo Pin lascia il papà pescatore per andare a cercare un riscatto Diladalmar: in fondo, ha trovato una mappa antica e una bottiglia magica (che non sa ancora bene come utilizzare). Con lui, un adorabile topo da biblioteca, Stoppino, pieno di conoscenze libresche, ma poco calato nella realtà.
Lontanissimo da Pin, una ragazzina, Alina, viene rinchiusa in Villa Apathia, un college di rieducazione per adolescenti da "correggere" e riportare sulla ritta via della Moda e... Non solo. D'altra parte, i professori sono molto particolari, come potete osservare qui sotto, e anche la compagnia del gatto Mouse, ormai incapace di miagolare perché fin troppo tecnologico e interattivo, fa pensare a qualche cosa di strano...
Non ci vuole molto perché la ragazzina capisca di essere prigioniera e di doversi salvare in qualche modo. D'altra parte, capita improvvisamente di trovarsi catapultata in mondi diversi per pochi secondi: che c'entri la bottiglia di Pin? In effetti quel ragazzo secco con il nasone è familiare alla ragazzina... E piano piano, il viaggio che Pin ha iniziato per trovare ricchezza e aiutare il padre Jep si trasforma anche in una missione di salvataggio, un po' sbadata e molto caotica, piena di incontri stranissimi con personaggi che non faticherete a riconoscere. Ma non sono i classici personaggi delle favole (neanche i protagonisti, sia ben chiaro): i nostri ricordi delle favole vengono subiscono trasformazioni ai limiti del cinismo, che ci fanno ridere di gusto, senza alcuna riserva.
E attorno alla storia principale fanno capolino pagine di vera ironia, storie nella storia, come il siparietto del Delfino Pacho comunista che salva Pin e Stoppino solo per vedersi pubblicato sul giornale del mare, di cui vi mostro una foto per farvi rendere conto dell'ironia di Benni, sempre acuta e vivissima:
Provate a immaginare che cosa succede, quando all'ironia delle parole si fonda quella delle immagini e dei fumetti: Luca Ralli e Tambe, che hanno partecipato a questo strano ma riuscitissimo esperimento, aggiungono con le loro illustrazioni (diverse tra di loro, ma ben amalgamate nel libro) un quid in più.
Ci si diverte due volte, e poi ci si diverte una terza, quando Benni decide di strizzare l'occhio ai lettori in una critica sardonica e senza veli sulle tendenze contemporanee alle "super offerte" dei low cost o all'esaltazione della tecnologia fine a se stessa. Macchiette sempre ben caratterizzate, stravolgimento delle certezze in campo favolistico e continui giochi con il limite del politically correct: La bottiglia magica potrebbe sembrare una favola per bambini, ma basta leggere le prime pagine per accorgersi che il vero godimento è tutto dei più grandi, che sanno apprezzare i riferimenti, le citazioni, le riflessioni metaletterarie e le polemiche giocose ma presenti. Anche per questo La bottiglia magica potrebbe essere un perfetto regalo di Natale per qualche amico o famigliare che ha bisogno di svagarsi con qualche ora di sana ironia e di sfrenata fantasia. E anche un pizzico di sogno: in fondo, chi di noi non vorrebbe andare Diladalmar e trovare tutto ciò che cerca?
GMGhioni