di Guido Tonelli
Rizzoli, 2016
pp. 342
€ 19
La nascita imperfetta delle cose è uno straordinario viaggio nella conoscenza. Vi sono dentro passione e visione. Il concetto di "imperfezione" presente nel titolo è centrale poiché il libro umanizza aspetti del metodo scientifico a molti lontani, li rende più vicini attraverso una progressiva (ri)scoperta di un grande momento della storia della fisica.
Guido Tonelli ci racconta cosa significa essere un fisico delle particelle, misurare le proprietà più complicate della materia in tutte le sue forme.
I temi principali del libro sono la ricerca e la scoperta sperimentale della particella di Higgs, nel 2012 al CERN di Ginevra, l’ultimo elemento che ancora mancava nel quadro della teoria oggi accettata delle interazioni fondamentali (il Modello Standard).
È attraverso questi temi e vicende - professionali e personali - che Tonelli racconta un’impresa durata oltre vent’anni e che ha avuto risvolti straordinari per l’umanità.
Il motivo principale di questa straordinarietà dipende dal ruolo speciale che la particella di Higgs ha nella teoria, essendo alla base del meccanismo di generazione della massa delle altre particelle. Anche se è difficile trovare analogie rigorose, Tonelli si sforza di guidare l’intuizione del lettore. Si veda, per esempio, il paragone tra i quanti del campo di Higgs che permeano il vuoto, e i giocatori di rugby che lasciano passare indisturbati alcuni avversari piccoli e leggeri (ad esempio i fotoni che restano a massa nulla e si propagano su grandi distanze) mentre si aggrappano alle gambe di altri (le particelle che acquistano massa e si possono propagare solo su distanze microscopiche). Questa tensione alla condivisione, alla divulgazione e al racconto è il lato più interessante e pregevole del libro. La scienza che diventa sempre più divulgativa sembra essere un trend di questo periodo. Ne abbiamo conferma dai successi di Samantha Cristoforetti e di Carlo Rovelli.
Dagli aspetti sperimentali e tecnologici, come le costruzione del gigantesco LHC (Large Hadron Collider) del CERN, l’acceleratore che con la sua grande energia ha reso possibile la produzione della particella di Higgs, ai rapporti con i colleghi fisici (una prospettiva di racconto molto intima), dalle amarezze e dalle difficoltà tecniche all’emozione dei successi sperimentali, questo libro dà al lettore tutti gli elementi per capire perché la scoperta della particella di Higgs rappresenti una pietra miliare per la nostra comprensione della natura e perché la ricerca di base in fisica sia stata fondamentale per realizzare e poi regalare all’umanità innovazioni come il World Wide Web e i raggi X.
Tra i motivi centrali del libro anche il fatto che le scoperte che cambiano il mondo seguono un percorso erratico e imprevedibile, talvolta nascendo quasi inconsapevolmente.
Allo stesso tempo, la storia di Tonelli e della scoperta della "particella di Dio" ci ricorda quanti interrogativi rimangano ancora senza risposta, per esempio quelli legati all’origine della materia oscura e dell’energia oscura, concetti oggi introdotti per spiegare osservazioni cosmologiche altrimenti incomprensibili e per cui nuovi progressi nella fisica delle particelle elementari potrebbero essere cruciali. In questo senso il libro è un viaggio oltre il limite della conoscenza, pur mantenendosi in un solco profondamente umano. Si può dire che il nuovo Ulisse, in questi anni così complessi, sia lo scienziato.
La nascita imperfetta delle cose è anche la storia di un'amicizia tra due studiosi, un uomo e una donna, e la storia di team e squadre che ce la fanno insieme:
Tra i motivi centrali del libro anche il fatto che le scoperte che cambiano il mondo seguono un percorso erratico e imprevedibile, talvolta nascendo quasi inconsapevolmente.
Allo stesso tempo, la storia di Tonelli e della scoperta della "particella di Dio" ci ricorda quanti interrogativi rimangano ancora senza risposta, per esempio quelli legati all’origine della materia oscura e dell’energia oscura, concetti oggi introdotti per spiegare osservazioni cosmologiche altrimenti incomprensibili e per cui nuovi progressi nella fisica delle particelle elementari potrebbero essere cruciali. In questo senso il libro è un viaggio oltre il limite della conoscenza, pur mantenendosi in un solco profondamente umano. Si può dire che il nuovo Ulisse, in questi anni così complessi, sia lo scienziato.
La nascita imperfetta delle cose è anche la storia di un'amicizia tra due studiosi, un uomo e una donna, e la storia di team e squadre che ce la fanno insieme:
Dopo anni di competizione feroce, di corsa per arrivare primi e di paura di non farcela, ora sappiamo che Atlas e Cms taglieranno insieme il traguardo, mano nella mano, come due maratoneti della stessa squadra.Il viaggio di Tonelli e di chi ha lavorato a questa grande scoperta è figlio di tanti altri viaggi grazie ai quali scienziati di tutti i tempi hanno indagato la natura e la materia con l’obiettivo di renderci più liberi, a partire da Galileo Galilei. Allo stesso modo precede sfide e scoperte che verranno e che cambieranno ancora - chissà come - il nostro modo di pensare il mondo.
Claudia Consoli
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