Genio senza pace
di Antonio Forcellino
Laterza, 2016
pp. 338
euro 24,00
Questa è la storia di un figlio illegittimo mai riconosciuto dal proprio padre, un giovane e promettente notaio che alla fine del Quattrocento lo concepì con una bella contadina sullo sfondo della campagna toscana; la storia di un bambino curioso di tutto e affascinato dalla natura in ogni sua manifestazione, e che, messo molto presto a bottega, superò in breve tempo il suo maestro. È la storia di un artista che veniva celebrato e conteso per i suoi dipinti ma che sentiva dentro di sé una vocazione speculativa talmente sconfinata da non riuscire mai a focalizzare energie e attenzioni su una cosa per volta. È la storia di un uomo di cultura ospitato e mantenuto presso le corti più importanti dell’Italia rinascimentale, e tuttavia pronto a godere indifferentemente della protezione francese e a scrivere lettere di proprio pugno per ingraziarsi i favori dei potenti d’Oriente. È la storia di un inventore di macchine sceniche, di un sezionatore di cadaveri, di un compilatore di codici; di un uomo bello, elegante e raffinato, serenamente omosessuale e sensibile alle tentazioni e ai piaceri della carne; la storia di un italiano illustre – eppure sempre in cerca di riscatto e in competizione con i suoi “colleghi” contemporanei – che morì fuori da una Penisola ancora troppo litigiosa e disunita, non prima, però, di avere regalato alla storia dell’arte mondiale uno dei ritratti femminili più enigmatici di tutti i tempi. È la storia di Leonardo da Vinci, o meglio – come recita il sottotitolo della sua ultima biografia scritta da Antonio Forcellino e appena pubblicato da Laterza – di un vero e proprio Genio senza pace.
Dopo Michelangelo. Una vita inquieta e Raffaello. Una vita felice (editi sempre da Laterza nel 2005 e nel 2006) ecco che Forcellino – tra i più importanti esperti di arte del Rinascimento e autore di celebri restauri – si è dedicato alla figura di Leonardo, ricostruendone la vicenda biografica e artistica da una prospettiva tutt’altro che meramente celebrativa, e anzi attenta a svelare aspetti caratteriali inediti di un personaggio entrato nel mito e nell’immaginario collettivo. Così, attraverso il confronto e il rimando puntuale alle fonti del periodo, e tenendo conto degli ultimi studi sul personaggio e sulla sua opera, questo racconto biografico condotto in ordine cronologico si arricchisce di brani che evidenziano, tra le altre cose, il profondo dolore di Leonardo per non essere mai stato legittimato da parte del genitore, una ferita che ne segnerà per tutta la vita il pensiero e le azioni; emerge la sostanziale indifferenza dell’artista (quella che oggi definiremmo plateale opportunismo politico) nell’alternare la protezione dei Medici a quella di Ludovico il Moro, o i favori del Re di Francia a quelli di un personaggio notorius come Cesare Borgia; si prende atto di una tale lentezza nel procedere che lo farà tacciare di divagazione se non di inconcludenza, al punto da minarne l’affidabilità e, specie nei non memorabili anni romani, da fargli perdere a più riprese la sfida contro due rivali del calibro di Michelangelo e Raffaello; ancora, si familiarizza con le sue debolezze in materia sentimentale e amorosa, se è vero che la relazione con il giovane Andrea Salai, un apprendista tanto amato quanto ingrato e con inclinazioni delinquenziali, sarebbe stata capace non solo di nuocergli economicamente ma anche di creare disagio e malcontento tra i suoi collaboratori più onesti e fedeli.
Al di là del rigore scientifico e della puntualità dei riferimenti, il vero pregio di questo corposo volume – oltre 300 pagine, più un fascicolo interno con 66 belle immagini tra dipinti e disegni – è la sua capacità di far apprezzare la figura di Leonardo anche ai più profani (ammesso e non concesso che ve ne siano, data la popolarità mondiale del personaggio e delle sue opere): se ciò accade, è proprio in virtù del disvelamento di un lato più intimo e privato dell’artista, ovvero di una presentazione che fa convivere l'essere umano tutt’altro che esente da difetti e l’autore insuperato di opere e ricerche capitali per le arti visive e per le scienze. Per questo, nella sua inquietudine tanto esistenziale quanto professionale, Leonardo non potrà che apparire incredibilmente vicino non solo a tutti i curiosi del mondo, ma anche a tutti gli ambiziosi che perseguono una rivincita nell’esercizio appassionato del proprio lavoro, agli incompresi che non riescono a farsi valere nel settore desiderato, agli spiriti più sognatori e riflessivi che mal si sintonizzano con la frenesia dei ritmi contemporanei, in cui tutto viene prodotto, consumato e dimenticato senza sosta; soprattutto, oltre le magnificazioni secolari del mito e della leggenda, la sua figura apparirà più che mai prossima ai semplici estimatori di tutte le cose belle e brutte del mondo, capaci di guardarle con la medesima stupita ammirazione, e finanche a tutti quelli che, almeno una volta nella vita, si sono innamorati della persona sbagliata, sulla quale, per molto o per poco tempo, hanno immeritatamente proiettato la propria preziosissima luce.
Cecilia Mariani