Come un pugno
di Claudio Marinaccio
Aliberti Compagnia Editoriale, 2016
collana The Outlaws
pagine 172
di Claudio Marinaccio
Aliberti Compagnia Editoriale, 2016
collana The Outlaws
pagine 172
Ironia, imprevedibilità, umorismo. Queste sono alcune delle possibili chiavi di lettura per affrontare Come un pugno di Claudio Marinaccio, un libro surreale e sorprendente che presenta situazioni e personaggi che strizzano l'occhio a Bukowski ma anche ai fumetti d'azione. Le avventure di Mark Scannagatti, il protagonista con quel cognome che è già tutto un programma, rimbalzano il lettore dal bancone di un bar alle strade di Los Angeles, a inseguire tipi più strampalati di lui in un continuum di situazioni inverosimili ma, proprio per questo, molto divertenti.
La storia, che si dipana fra bevute, risse, "zingarate" e tanto sesso, ruota attorno alla figura di questo scrittore dal talento sprecato, che si trova all'improvviso a dover agire come ghost writer per un amico incapace e che viene poi risucchiato in un vortice di eventi assurdi e ridicoli, di proposito esasperati dall'autore in una narrazione dai toni coloriti e di forte impatto.
Un americano molto italiano, questo Scannagatti: nato durante il gol di Tardelli ai Mondiali del 1982, ha mantenuto i contatti con la nonna, personaggio buffissimo che da Torino gli telefona puntualmente nei momenti meno adatti per problemi di importanza capitale, come ad esempio la difficoltà di convincere il postino a spedirgli a Los Angeles le orecchiette appena preparate (il compito delle nonne, si sa, è quello di nutrire i nipoti, a qualsiasi costo e da qualsiasi distanza). Anche il setting losangelino non è particolarmente credibile, ma qui è evidente l'intenzione di Marinaccio di calcare il tono ironico tramite una buona dose di "maccheronicità".
Non solo ironia e comicità, peraltro: vi sono, all'interno della storia, un paio di momenti in cui il protagonista si rivela in tutta la sua umanità, alle prese con le tragedie della vita (quelle serie) e, soprattutto, con il ricordo del padre, quel pugile di fama mondiale che aveva un modo particolare e non immediato di dimostrargli affetto. Ecco, in questi momenti il valore del libro sale di livello, attraverso l'espressione della sensibilità del personaggio e, per analogia, dell'autore stesso.
In definitiva, una lettura non particolarmente impegnativa ma di sicuro piacevole e tutt'altro che banale, scelta adatta per un pomeriggio di relax; per dirla tutta, le situazioni esasperate e surreali alla lunga tendono a ripetersi, diminuendo l'effetto sorpresa e risultando un po' scontate; nonostante ciò, Come un pugno ben si inserisce nella collana The Outlaws, aggiungendovi valore ed eterogeneità e mantenendo quel tono leggero e scanzonato che caratterizza, seppure in diversa misura, anche gli altri volumi.
Stefano Crivelli