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Cari Lettori,
il 2016 volge al termine, con tanti libri che hanno meritato premi prestigiosi anche quest'anno, bestseller che hanno fatto discutere e libri che abbiamo avuto modo di recensire prima ancora della loro uscita.
Ringraziamo anche quest'anno tutti gli editori che hanno iniziato o riconfermato belle collaborazioni con CriticaLetteraria, permettendoci di leggere in anteprima molti testi.
Oggi vi consigliamo i libri che noi porteremo ben volentieri nel 2017!
Buon Anno di letture!
La Redazione
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Carolina consiglia
La mia dislessia. Ricordi di un premio Pulitzer che non sapeva né leggere né scrivere di Philip Schultz (Donzelli)
(leggi la recensione)
Perché: attraverso uno stile teso e immediato, eppure fortemente suggestivo, l'autore descrive un problema comune a molti e spesso non compreso. Il piccolo Schultz ha dovuto lottare tanto con la scarsa fiducia in se stesso, quanto con lo scetticismo del prossimo quando diceva di voler diventare uno scrittore, ma è riuscito attraverso una forte determinazione a raggiungere il successo proprio nel campo in cui sembrava destinato a fallire.
A chi non conosce bene i problemi d'apprendimento e vuole saperne di più, attraverso una prospettiva non scientifica ma del tutto personale; a chi si crogiola nelle tendenze rinunciatarie e ha bisogno di prove che dimostrino che l'ostinazione a volte serve a raggiungere gli obiettivi; a chi vuole una lettura semplice e veloce, ma che lasci qualche contenuto forte una volta chiuso il libro.
Claudia consiglia
Odio sentirmi una vittima. Intervista su amore, dolore e scrittura con Jonathan Cott di Susan Sontag (il Saggiatore)
(leggi la recensione)
Perché: Questo libro è un'epifania della coscienza e un inno alla vita, soprattutto a quella del pensiero.
Susan Sontag si sentiva viva solo quando usava la propria mente e questo ci invita a fare con il racconto di una vita intensa e unica.
A chi: A chi ama i libri animati da una volontà demistificatrice, a chi cerca le sfide interpretative e non si accontenta di facili soluzioni. A chi non conosce ancora una delle più lungimiranti intellettuali del Novecento americano, capace di renderci persone migliori. Consideratelo un proposito di inizio anno.
Debora consiglia
Zitelle di Kate Bolick (Sonzogno) e All the single ladies: the future is female di Rebecca Traister (Fandango)
(leggi la recensione)
Perché: due saggi che affrontano, con approccio molto differente, un tema comune: la condizione di donna single, oggi ancora stigmatizzata. L'uno dal taglio più oggettivo, riflessione attenta e puntuale sull'essere single nella società contemporanea, potenziale e difficoltà, l'altro fra saggio e memoir, tra ricordi ed esperienze personali. I due libri che più ho apprezzato quest'anno, per la capacità di animare il dibattito, spingere a riflettere, ispirarci. Perchè, appunto, the future is female.
A chi: ricerca modelli femminili alternativi, svincolati da stereotipi e discriminazioni di genere; a chi è felicemente in coppia, a chi è altrettanto felicemente single; a chi cerca le proprie muse e il coraggio per vivere la vita come vuole.
Elena consiglia
Lo strano viaggio di un oggetto smarrito di Salvatore Basile (Garzanti)
(leggi la recensione)
Perché: sarà che questo libro mi è arrivato in un pacco, il giorno del mio compleanno, ed è stata una sorpresa bellissima; sarà che ho letto questo libro al mare, e le letture estive rilassanti e rilassate ce le portiamo dietro per tutto l'inverno; ma questo romanzo ha la delicatezza e la dolcezza di una fiaba per adulti, una storia d'amore e di speranza, lieve e delicata.
A chi: a chi voglia sognare un po' e riacquistare fiducia nella vita e nelle sorprese che sempre ci riserva, perché c’è sempre un colore che può illuminare i nostri sogni.
Gloria consiglia
Eccomi di Jonathan Safran Foer (Guanda)
(leggi la recensione 1 - la recensione 2)
Perché: libro attesissimo, per molti salutato come il miglior romanzo dell'anno, Eccomi è senza in dubbio di sconvolgere le certezze, anche quelle più minute, come ogni libro di Jonathan Safran Foer. Famiglia, amore, relazioni, religione, professione: tutto può essere messo in crisi, distrutto e (forse) ricomposto.
A chi: a chi non teme di far vacillare il suo equilibrio con un libro, perché sa di poter tenere ben salde le redini del proprio presente.
Ilaria consiglia
Trumped-Distopie prossime venture di autori vari (dbooks.it)
(leggi la recensione)
Perché: per concludere l'anno (ed iniziare il nuovo) con una piccola antologia di racconti scritti prima dell'elezione di "The" Donald Trump che fanno sorridere e riflettere su questo personaggio quasi "fumettistico" nelle cui mani è racchiuso il destino degli Stati Uniti.
A chi: a coloro che, tra un brindisi ed un augurio, vogliono dedicare un pensiero alla politica occidentale e stigmatizzare con ironia le paure degli statunitensi e del mondo.
Isabella consiglia
Purity di Jonathan Franzen (Einaudi)
(leggi la recensione)
Perché: è uno dei grandi romanzi della Letteratura Contemporanea. Perché la qualità della scrittura è talmente alta da sorprendere il lettore.
A chi: ama il gioco delle parti, a chi vuole essere tanti personaggi contemporaneamente. A chi non piace come va il mondo e vorrebbe purificarlo.
Mattia consiglia
Il labirinto degli spiriti di Carlos Ruiz Zafón (Mondadori)
(leggi la recensione)
Perché: le grandi storie debbono avere un grande finale e questo, senza dubbio lo è.
A chi: a tutti coloro i quali amano ancora, al giorno d'oggi, entrare in una libreria senza lo straccio di un'idea ed uscirne stracarichi di libri (magari poi destinati ad essere, giustappunto, dimenticati).
Stefano consiglia
Crepuscolo di Kent Haruf (NN Editore)
(leggi la cronaca della presentazione)
Perché: per la semplicità disarmante, per la grazia con cui Haruf sa presentare la vita quotidiana.
A chi: a tutti coloro che vogliono immergersi nel microcosmo di Holt, Colorado, un mondo dove non ci sono eroi ma persone vere. Proprio come noi.
Foto di ©deboralambruschini |
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