Il papà di dio
di Maicol&Mirco
Bao Publishing, 2016
960 pp.
29€
Alle scuole superiori, la Smemoranda è sempre stata un oggetto di culto. Per me e per tantissimi altri, la Smemo era il Diario Figo Per Eccellenza. Conservo ancora in un cassetto a casa la mia ultima Smemo, quella dell'anno della maturità: io e i miei amici abbiamo speso praticamente l'intero anno a trasformare i nostri diari in un totem dell'adolescenza che stava finendo con scarabocchi, vignette e tantissimi inside jokes che ad altri protrebbero sembrare sconclusionati, ma che in realtà erano veri e propri riti di passaggio, esorcismi sulla soglia del cambiamento. In alcune di queste pagine si trova disegnato, color 'neon evidenziatore', il mitico, totemico Triangolo-con-l'Occhio. Io e i miei amici eravamo forse membri di una loggia massonica? No (o forse sì): in quegli anni ci nutrivamo a panini e vignette della Smemo, a le spassosissime vignette su dio di Maicol&Mirco erano parte della nostra quotidianità.
Per questo, leggere Il papà di Dio, il nuovo fumetto del mitico duo, è stata un vero e proprio walk down memory lane. Questo volume di quasi mille pagine, 'scarabocchiato', secondo lo stile di Maicol&Mirco, con sicuri tratti in inchiostro rosso e (solo per alcuni elementi) nero, racconta in modo deliziosamente divertente il difficile rapporto tra DIO (un mobile triangolo) e suo Papà (un cerchio perfetto). In mezzo, pochissimi personaggi-siamo d'altronde in una casa/giardino lontana dagli infiniti mondi creati da DIO e dal Papà: lo Zio fricchettone, che passa tutto il giorno a suonare e ballare con una chitarra e un enorme cappello creati dal Papà di dio; Satana, dalle corna bitorzolute, freschissima voce del buon senso e amico immaginario di DIO; e il lettore, a cui Satana si rivolge più volte in veri e propri intermezzi metaletterari. (Spoiler: a Satana piacciono i fumetti; fate di questa importantissima informazione quello che vi pare.)
Perché DIO e il Papà di dio sono in eterno conflitto? La risposta è più umana che mai: Papà di dio vorrebbe un figlio ligio al dovere, che "va a scuola a imparare come si crea", mentre DIO, vulcano di (letterale) creatività, vuole creare in modo nuovo. I mondi del Papà di dio sono i migliori mondi possibili. Quelli creati da DIO, invece, sono popolati da strane e crudeli malattie e astrusi animali, ma anche cose meravigliose come l'arte, i personaggi letterari.
Papà e DIO imparano lezioni importantissime dalle voci della ragione più inaspettate, Satana e lo Zio, con la gioconda freschezza che è propria di questi tratti netti e veloci. In questo corposo volume che in fondo si sfoglia come un flipbook, le due domande fondamentali sono due. La spinta creativa deve potersi liberare in tutta la sua fiammeggiante ingenuità, oppure deve essere irregimentata da principi etici e dagli schemi che possono venire soltanto da un lungo apprendistato? In altre parole: un architetto è davvero meglio di un artista? E soprattutto, quando un padre e un figlio hanno tendenze ad affrontare la vita in modi opposti, si può trovare una soluzione? La risposta a quest'ultima domanda spiega, in modo disarmante nella sua semplicità, una grande questione letteraria, la Questione Letteraria Per Eccellenza, forse: la tragica, ma naturale, necessità della scomparsa dei padri.
L'inchiostro rosso e nero di Maicol&Mirco diverte, solleva lo spirito e lascia la bellissima sensazione di aver imparato qualcosa che non si sa bene cos'è, ma ti ha arricchito nella sua preziossissima semplicità. Quale sia questa lezione, lo lascio indovinare ai lettori, adolescenti e adulti insieme, che si troveranno a sfogliare con un sorriso Il papà di dio.
Laura Ingallinella
@lauraingalli