Nascosti davanti a tutti
di Fabrizio Manzetti
Augh edizioni, 2016
pp. 118
€ 12,00
Leggere i racconti che compongono l'opera di esordio di Fabrizio Manzetti fa un po' lo stesso effetto di quando si osservano persone sconosciute incrociate per strada e si prova a immaginare come possa essere la loro vita, quali i loro sogni, le loro passioni, le loro paure. Sedici racconti brevissimi, diretti e fulminanti, fotografie istantanee - questa la felice definizione in quarta di copertina - di vite normalissime, ma proprio per questo degne di interesse e cariche di significato.
Non sapremo mai con certezza se la coppia trasferitasi a Berlino supererà la crisi, né se Pietro riuscirà a scegliere tra la routine coniugale e l'ignoto con Benedetta, fatto di erotismo fugace e racconti di Cortázar. Oppure come sarà la giornata del gestore di una tavola calda notturna, rincasato all'alba e salutato teneramente dalla moglie al risveglio di lei. Quello che però questi bei racconti ci permettono di fare è dar loro un seguito, dando libero sfogo alla fantasia e alla creatività. Oltre a questo, che già non è poco, restituiscono efficacemente l'immagine "a tutto tondo" di persone in larga misura uguali, o perlomeno simili, a chi ne legge gli spaccati di vita.
Manzetti si rivela un bravissimo narratore, dinamico e mai banale nelle trame, abile nell'incuriosire il lettore e soprattutto padrone di una scrittura elegante, dal lessico ricco e forbito che tuttavia non cade mai nel tranello dell'autocompiacimento. Procedendo nella lettura traspare sempre più l'attenzione a ogni singolo vocabolo, alla costruzione del periodo studiata e cesellata, all'uso della parola in modo fortemente icastico ed evocativo.
Manzetti si rivela un bravissimo narratore, dinamico e mai banale nelle trame, abile nell'incuriosire il lettore e soprattutto padrone di una scrittura elegante, dal lessico ricco e forbito che tuttavia non cade mai nel tranello dell'autocompiacimento. Procedendo nella lettura traspare sempre più l'attenzione a ogni singolo vocabolo, alla costruzione del periodo studiata e cesellata, all'uso della parola in modo fortemente icastico ed evocativo.
Un altro esordiente da tenere d'occhio.
Stefano Crivelli