(La tentation du rabbin Fix, 2005)
di Jacquot Grunewald
Editrice Giuntina, 2014
Traduzione di Vanna Lucattini Vogelmann
pagine 195
€ 15,00 (cartaceo)
€ 8,99 (ebook)
€ 8,99 (ebook)
È possibile costruire
una storia poliziesca ispirandosi alle Sacre Scritture? Evidentemente
sì, stando a questo curioso noir, scritto nel 2005 da Jacquot
Grunwald, che non per niente è un rabbino cresciuto in Francia e stabilitosi in Israele dal 1985, oltre che scrittore e giornalista.
Protagonista, lo si intuisce dal titolo, è un rabbino, possibile alter ego dell'autore, che da Parigi decide di indagare sull'omicidio di un conoscente avvenuto in Israele e rubricato dalle autorità come atto terroristico.
Convinto si tratti di ben altro, il nostro rav inizia a indagare tenendo all'oscuro le polizie (quella francese nulla sa del caso, quella israeliana nulla sa dell'indagine) e nonostante i tentativi di dissuasione operati da un amico magistrato cui il rabbino si rivolge, oltre che dalla moglie esasperata dalle frenesie indagatorie dell'uomo.
Protagonista, lo si intuisce dal titolo, è un rabbino, possibile alter ego dell'autore, che da Parigi decide di indagare sull'omicidio di un conoscente avvenuto in Israele e rubricato dalle autorità come atto terroristico.
Convinto si tratti di ben altro, il nostro rav inizia a indagare tenendo all'oscuro le polizie (quella francese nulla sa del caso, quella israeliana nulla sa dell'indagine) e nonostante i tentativi di dissuasione operati da un amico magistrato cui il rabbino si rivolge, oltre che dalla moglie esasperata dalle frenesie indagatorie dell'uomo.
Nulla più si dirà della
trama di quest'opera in modo da non rovinarne la lettura; lettura
consigliata poiché, sebbene non si tratti di un noir particolarmente memorabile, ha
sicuramente una caratteristica di unicità nel narrato, che fa
procedere l'indagine secondo la logica talmudica, spiegandone i
passaggi e ponendola, di fatto, quale fulcro del romanzo.
Il ricondurre tutto alle Scritture, creando la necessità di continue citazioni bibliche, appesantisce notevolmente la lettura; dopo la metà del romanzo, tuttavia, per esigenze di intreccio il punto di vista diventa quello di personaggi diversi dal rabbino, determinando un notevole cambio di passo e un aumento della “presa” sul lettore, rendendo interessante lo sviluppo e il percorso verso il finale.
Un testo non particolarmente facile, forse, sicuramente non indicato a chi cerca una lettura per un pomeriggio di mera evasione; eppure un romanzo che vale la pena di affrontare senza particolari timori, perché tutto quanto attiene alla dimensione biblica non è mai presentato in modo didascalico o nozionistico ma, al contrario, come strategia funzionale al procedimento cognitivo che muove l'indagine.
La tentazione del rabbino Fix segue il precedente Il fantasma del Ghetto, anch'esso pubblicato da Giuntina nella collana Diaspora.
Stefano Crivelli
Il ricondurre tutto alle Scritture, creando la necessità di continue citazioni bibliche, appesantisce notevolmente la lettura; dopo la metà del romanzo, tuttavia, per esigenze di intreccio il punto di vista diventa quello di personaggi diversi dal rabbino, determinando un notevole cambio di passo e un aumento della “presa” sul lettore, rendendo interessante lo sviluppo e il percorso verso il finale.
Un testo non particolarmente facile, forse, sicuramente non indicato a chi cerca una lettura per un pomeriggio di mera evasione; eppure un romanzo che vale la pena di affrontare senza particolari timori, perché tutto quanto attiene alla dimensione biblica non è mai presentato in modo didascalico o nozionistico ma, al contrario, come strategia funzionale al procedimento cognitivo che muove l'indagine.
La tentazione del rabbino Fix segue il precedente Il fantasma del Ghetto, anch'esso pubblicato da Giuntina nella collana Diaspora.
Stefano Crivelli