Roma - Foto di ©ElenaSizana |
Buona domenica, lettori!
Oggi non è solo una giornata festiva: è anche l'ultimo giorno del mese, ed ecco puntuali i nostri consigli di lettura di fine aprile, uniti a qualche foto della nostra redazione. Questo mese abbiamo davvero spaziato: come i nostri collaboratori hanno viaggiato (complici le vacanze di Pasqua), così anche le letture ci accompagnano in territori inesplorati, tra classici e novità. Il filo rosso che le unisce? La piacevolezza.
Buona lettura!
La Redazione
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Alessandra consiglia
"Furore" di John Steinbeck (Bompiani)
Perché: è considerato il capolavoro dello scrittore premio Nobel per la letteratura e romanzo simbolo della grande crisi americana degli anni trenta. Inoltre affronta temi importanti -e aspramente ancora attuali, seppure in chiave differente- come la migrazione, la disoccupazione, la famiglia, la solidarietà, la morte e i viaggi della speranza per una vita migliore.
A chi: lo consiglierei a tutti, sopratutto a chiunque non abbia mai letto un libro di Steinbeck. E a chi apprezza i romanzi che raccontano storie familiari.
Carolina consiglia
Santa Margherita Ligure - Foto di ©DeboraLambruschini |
"La città interiore" di Mauro Covacich (La Nave di Teseo)
Perché è un itinerario dotto ed emotivo sulle tracce delle proprie radici e della vita di una città che è al tempo stesso reale e metaforica. Perché permette di conoscere personaggi poco noti che hanno avuto grandi vite, di abbandonarsi al fluire delle storie e della Storia, perché non mancano momenti di poesia.
A chi: ai colti e ai romantici, ai nostalgici e a coloro che preferiscono indagare il presente; a chi ama già l'autore e a chi non lo conosce; a chi non ha mai sentito nominare Antonio Bibalo, Pino Robusti, Ivan Goran Kovačić, e vuole scoprire qualcosa di bello.
Cecilia consiglia
"La lingua della radio in onda e in rete" di Enrica Atzori (Franco Cesati)
Perché: perché "niente si crea, niente si distrugge, tutto si trasforma", e il linguaggio - meglio: l'italiano - radiofonico non fa eccezione; per saperne di più su come "parlano" oggi le radio pubbliche e private nello scarto tra "messa in onda" (diretta audio) e "messa in rete" (pagina Facebook)
A chi: a chi ama la radio perché, così come cantava Eugenio Finardi qualche decennio fa ma anche oggi in virtù della relazione con i social network, "arriva dalla gente", ne condiziona le espressioni e si fa condizionare a sua volta da modalità di comunicazione sempre più dipendenti dai nuovi media.
Perché: è un romanzo brutale e bellissimo, che indaga tutti i non detti tra noi e gli altri e tra noi e noi stessi.
A chi: ai fan della letteratura americana e della sua capacità di raccontare le storie impossibili. Quelle vere che prendono corpo nei silenzi familiari, negli amori finiti, nelle sconfitte.
Debora consiglia
"Sui passi di Elizabeth Gaskell" di Mara Barbuni (Jo March)
I colli tortonesi - Foto di ©ClaudiaConsoli |
Perché: è un viaggio fisico e sentimentale, tra i momenti più significativi della vicenda biografica della scrittrice inglese e interessanti spunti critici. La prima biografia italiana dedicata a Gaskell, punto di partenza ideale per (ri)scoprire l'autrice in un racconto appassionato e puntuale insieme.
A chi: ha amato romanzi e racconti di una grande interprete della stagione vittoriana, negli ultimi anni riscoperta anche in Italia; a chi si avvicina per la prima volta all'opera di Gaskell, per comprendere la donna e la scrittrice. Un intreccio di luoghi, case, scrittura, che restituisce il ritratto di una delle voci più interessanti dell'Ottocento inglese.
Elena consiglia
"Tutto quello che non ricordo" di Jonas Hassen Khemiri (Iperborea)
Perché: una storia dove non è il protagonista a raccontarsi, ma sono gli altri a parlare di lui, costruendo un ritratto dai contorni sfumati e incerti di un ragazzo ingenuo, fragile e con un cuore grande al quale è impossibile non affezionarsi. Lo stile frammentario è la cifra caratteristica di questo romanzo e la narrazione si frantuma in tanti piccoli pezzi che sta al lettore ricostruire.
A chi: a chi voglia un libro intenso e anche insolito, che ricorda un po' il teatro per la vividezza delle immagini. L'ambientazione inoltre ci porta in una Stoccolma lontana dalle rappresentazioni idilliache che spesso abbiamo del Nord Europa, ma è divisa al suo interno, così attuale e vicina al nostro tempo.
Gloria consiglia
"L'Arminuta" di Donatella Di Pietrantonio (Einaudi)
Perché: per quanto indagato in letteratura, il tema della famiglia non smette di sorprendere. E questa volta, come in uno dei peggiori incubi, la giovanissima protagonista scopre di essere stata adottata e la sua vita agiata viene ribaltata. Ma forse sono proprio gli affetti così scabri e rozzi, scevri da ogni costruzione, a mostrare un po' di altruismo...
A chi: verrebbe davvero da dire a tutti i lettori sensibili, che vogliono farsi raccontare una bella storia di ricerca della propria identità e delle tanto sospirate origini. Poi, certo, ai lettori che amano uno stile curato senza intellettualismi: Di Pietrantonio è stata una vera scoperta!
Ilaria consiglia
"È giusto obbedire alla notte" di Matteo Nucci (Ponte alle grazie)
Perché: è una storia nella quale si mescolano mirabilmente passato e presente, mitologia e attualità, dolori e rinascite,in un potente affresco di personaggi mai banali.
A chi: a quanti hanno voglia di scoprire cosa si nasconde nel cuore di una Roma quasi sconosciuta e, per questo, ricca di atmosfere suggestive; a coloro che cercano un'opera pervasa di molteplici immagini e suoni, una storia che appartiene a tutti, perché di tutti è il dolore, di ciascuno di noi la speranza.
Mattia consiglia
"Giuliano" di Gore Vidal (Fazi)
Perché è un romanzo scritto in maniera raffinata, pieno di echi, citazioni e rimandi ad una storia non troppo nota di un imperatore romano considerato, a torto, minore.
A chi: a tutti quelli che credono che la Storia Antica possa essere dimenticata con una passata di spugna e invece è viva e lotta insieme a noi.
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