di Daniela Mattalia
Feltrinelli, 2017
pp. 172
€ 15 (cartaceo)
€ 8,99 (ebook)
Vi capita mai di affezionarvi sconsideratamente ai personaggi di un libro? Alle loro imperfezioni, ai punti di forza, alle reazioni così simili alle vostre o, al contrario, così distanti, ma a cui vorreste ispirarvi? Leggendo La perfezione non è di questo mondo di Daniela Mattalia, uscito di recente per Feltrinelli, ci si accorge di questo: i quattro personaggi principali hanno sapore "di casa", "di noi", si combinano con il nostro vissuto in un amalgama di passato e di possibilità.
C'è Adriano, professore di Filosofia teoretica in pensione, che torna spesso alle Molinette, perché là riesce ancora a vedere la moglie, morta pochi mesi prima, che sembra volergli comunicare un messaggio. Contraltare di Adriano è Olga, anziana "zitella", come ama definirsi lei, ancora autonoma ma un po' sola. Per questo Olga chiama ogni settimana un'associazione di volontari che ascoltano i bisogni e, talvolta, anche solo le chiacchiere dei loro interlocutori della terza età. Così Olga conosce telefonicamente Gemma, libraia ventinovenne e single, altrettanto sola con i propri sogni di un amore che non ha mai incontrato. O almeno finché nel parco del Valentino viene assalita da un bracco italiano fuori controllo, Archibald, e incontra il suo padrone, Fausto. Quest'ultimo, disegnatore free lance insicuro delle proprie possibilità, resta colpito da Gemma, ma è pur sempre fidanzato con la bellissima e viziata Susanna. Forse a Fausto servono i consigli di una persona matura, che ha saputo cavarsela nella vita, un po' come Adriano, conosciuto per caso al parco. A questi quattro personaggi principali (cinque con Archibald!), si aggiungono più persone, reali o ormai "fantasma": un taxista loquace e ficcanaso, ma buono e generoso; l'amica-vicina di casa di Olga, Delia, pronta a stare accanto all'amica in momenti difficili; l'immatura ma divertente madre di Gemma, Gloria; e tanti altri, che avrete modo di conoscere con un sorriso, per quanto siano le vicende dei quattro protagonisti a restare sempre a fuoco e in primo piano.
Si tratta di un romanzo pieno di buoni sentimenti, ma non stucchevole: non ci sono antagonisti; o meglio, l'antagonista principale è il destino, che ribalta continuamente le carte e crea incontri inattesi, o forse previsti appunto da qualche ordine superiore. Per questo potremmo definire La perfezione non è di questo mondo un romanzo esistenziale, in cui i principali aspetti della vita si susseguono e mostrano come personaggi imperfetti, umanissimi, affrontano giorno per giorno le sfide, le vittorie e le sconfitte. Così, amore, vita e morte, nostalgia, malattia, invecchiamento, crisi economica, difficoltà a delineare la propria identità, dubbi sul futuro si avvicendano e si dividono tra i vari personaggi, portatori di personalità estremamente diverse ma, in qualche modo, compatibili. È una forma di romanzo su cui ci si sofferma molto, negli ultimi anni, e che sembra intercettare un nuovo pubblico di lettori, che avvertono il bisogno di una forte immedesimazione e amano il realismo del quotidiano. Non sorprende, a tal proposito, che sia Lorenzo Marone, autore di La tentazione di essere felici, a firmare la fascetta del libro di Mattalia: tanti temi in comune, un altrettanto accattivante approccio a molteplici vite che si incontrano-scontrano per raccontare uno spezzone di vita. E non è detto che la vita si interrompa necessariamente con la morte, come suggeriscono le apparizioni e le interazioni tra alcuni "fantasmi" ancora in attesa del trapasso definitivo dalle Molinette all'aldilà.
Un romanzo tenerissimo, pieno di occasioni di riflessione: se la perfezione non è possibile nella vita di tutti i giorni, ci sono però molti momenti in cui si lascia intravedere...
GMGhioni
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