Populismo. Teorie e problemi
di Manuel Anselmi
Mondadori Università
Pp. 90
€ 9
Praticamente ogni giorno sui quotidiani, al telegiornale oppure sugli articoli online viene usata la parola populismo. Anzi secondo più di un autorevole esperto questa precisa stagione storica sarà ricordata come l'era del populismo. Ed allora, visti anche i numerosi partiti e forze politiche che, più o meno dichiaratamente, si rifanno a questo antico concetto, quale libro migliore di questo Populismo. Teorie e problemi di Manuel Anselmi, ricercatore di Sociologia dei fenomeni politici presso l'Università degli Studi di Perugia e docente del corso di Democrazia e Sviluppo in America Latina presso l'Università LUISS. Quindi questo agile e sintetico volume, pensato per lo studio a livello universitario, è il testo giusto per tentare di districarsi intorno al mare magnum di definizioni e appellativi dati a questo o quel partito, movimento o forza politica come populista.
Attraverso un'analisi rigorosa Anselmi nei capitoli iniziali presenta le varie teorie di numerosi studiosi e pensatori. Nella maggior parte dei casi non si tratta di nomi per così dire nuovi agli addetti ai lavori (Ghiță Ionescu e Ernest Gellner, giusto per fare due nomi, si possono tranquillamente considerare i fondatori degli studi dedicati al populismo) ma talvolta vengono citati anche studi poco conosciuti. Populismi quindi è un testo utilissimo per avere delle basi solide su cui ancorarsi quando ci si trova davanti il quesito se considerare o meno populistico un movimento o una forza politica.
Grande attenzione, vista anche la cattedra alla LUISS, viene posta allo studio dei movimenti populisti in America Latina, terra sempre, diciamo così, foriera di simili fenomeni. Certo non siamo di fronte ad una pubblicazione esaustiva e onnicomprensiva ma, molto probabilmente, l'intenzione dell'autore non era proprio questa. Anselmi ha realizzato un manuale agile e ficcante, ottimale per un approccio rapido ma che necessita poi di maggiori studi, riflessioni e letture.
Ma questo è un libro rivolto a tutti oppure ad una ristretta cerchia di docenti/ricercatori/studenti? La domanda è lecita (visto che, tra l'altro, il testo è stato inserito nella collana universitaria di Mondadori). La risposta non può che essere data in due parti: da un lato certamente è un libro per professionisti perché si da maggiore spazio alla citazione degli studi piuttosto che all'elencazione di fenomeni più o meno contemporanei, dall'altro proprio il fatto di essere un volume di meno di cento pagine e di facile consultazione lo rende un buon strumento anche per il "cittadino qualunque" che vuole essere informato sui fenomeni della contemporaneità.
L'ultimo capitolo, quello intitolato "Conclusioni: verso una definizione minima e operativa del populismo" è un vero e proprio gioiello di sintesi e funzionalità. Anche solo per queste due pagine il testo di Anselmi va acquistato: se non altro dopo la lettura di Populismo, la prossima volta che ci ritroveremo al bar a discutere di Trump, Grillo o di qualsiasi altro leader tacciabile di populismo, avremo dalla nostra la forza accademica di una definizione chiara e precisa. E in questo mondo confuso e liquido, liquidissimo avere qualcosa di solido a cui aggrapparsi è davvero cosa buona e giusta.
Mattia Nesto
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