di Gigi Paoli
Giunti editore
pp. 416
€ 15 (cartaceo)
€ 9,99 (e-book)
È risaputo che durante i torridi mesi estivi i libri più letti sotto l'ombrellone sono gialli, thriller, noir, in breve tutte quelle storie che tengono il lettore incollato alle pagine fino al colpo di scena finale.
Non costituendo eccezione alla regola, mi sono cimentata con avidità nell'universo creato dal giornalista fiorentino Gigi Paoli, che prosegue col racconto delle avventure di Carlo Alberto Marchi (già incontrato ne Il rumore della pioggia, edito da Giunti nel 2016), padre single di un'adolescente e infaticabile cronista giudiziario.
La storia si apre con Marchi che, in un'assolata mattinata estiva fiorentina, si dirige verso "Gotham City", come lui stesso ha ribattezzato l'avveniristico Palazzo di Giustizia che entra anch'esso a far parte della rosa dei protagonisti. Proprio mentre il reporter si appresta a fare chiarezza sull'ondata di giovani morti per overdose che negli ultimi tempi ha scosso Firenze, l'intera città viene sconvolta da un altro tragico evento: l'incidente causato ad un ciclista da un'auto pirata che pare essersi dissolta nel nulla. Apparentemente tra i due episodi non pare esserci alcun legame, ma ben presto Marchi vi troverà una connessione del tutto inaspettata.
Con uno stile ironico ed entusiasmante Paoli ci conduce in una Firenze che nulla ha a che vedere con la città turistica che tutti conoscono, ma che assomiglia molto di più ad un luogo pieno di ombre e di anfratti oscuri, ad un territorio misterioso nel quale il male pare pronto ad assalire gli inconsapevoli spettatori di questa cupa vicenda.
Gigi Paoli è stato per me davvero una scoperta piacevole ed inaspettata: col suo stile magnetico dà vita ad un alter ego letterario dalla battuta sempre pronta, così incredibilmente indaffarato nella gestione della sua vita personale da farcelo apparire vicinissimo e reale, lasciandoci in trepidante attesa della prossima avventura ed augurandoci che questa coinciderà ancora una volta con i mesi estivi, così da poter gustare la suspence ed i colpi di scena sulla riva di qualche bella spiaggia.
Ilaria Pocaforza