In questi ultimi, almeno nel mondo della letteratura, si è fatto un gran parlare di esordi ed esordienti, in un continuo fiorire di dichiarazioni delle grandi e piccole case editrici che si dicevano sempre alla ricerca di una nuova voce nel panorama italiano e non. Il discorso di Giulio Milani, direttore responsabile di Transeuropa Edizioni, è del tutto differente. Da noi raggiunto a Taranto mentre stava acquistando l'ennesima girandola per uno dei tre figli, ci ha spiegato meglio che cosa il Transeuropa Discovery Tour, ovvero un giro d'Italia alla ricerca, per ammissione dello stesso Milani, "non di scrittori o storie ma nuove scritture di un nuovo genere letterario, che si chiamerà realtà possibile e di ci sentiremo parecchio parlare nei prossimi mesi".
"Tutto nasce dalla mia passione per la letteratura, la famiglia e i camper: ho deciso quindi di unire tutte queste cose assieme e ne è venuto fuori questo Transeuropa Discovery Tour - ci spiega Giulio Milani - Ho unito l'utile al dilettevole mettendo assieme il momento della vacanza estiva a quella della ricerca. Già perché, contrariamente a quello che in certi articolo si è letto, questo non è un'iniziativa improvvisata o eminentemente pubblicitaria, bensì qualcosa di studiato e pensato con un uno scopo ben definito: ovvero lanciare una nuova collana il prossimo febbraio costituita da autori e libri che appartengano al genere della realtà possibile, un nuovo filone letterario che io ho codificato e che penso che sarà il genere trainante dei prossimi trent'anni che nasce dall'autofiction, così di gran moda, ma che si evolve in un discorso assolutamente personale e inedito".
Nel discorso di Giulio Milani, pieno di passione e di consapevolezza (Milani infatti ha esordito come scrittore scoperto da Pier Vittorio Tondelli, ideatore della stessa Transeuropa), spesso ritorna il concetto di come non soltanto siano gli autori a dovere inventare qualcosa di nuovo in letteratura ma siano anche gli editori ad avere l'imperativo di un nuovo rapporto con chi scrive, andando a cercare e, in qualche caso, stanare le nuove scritture, indirizzando le persone e, qualora ve ne fosse, correggere subito gli errori in nuce.
"La ricerca sui territori credo sia il primo passo per cambiare il rapporto tra autore ed editore - afferma al telefono il direttore di Transeuropa - Anche l'editore deve andare alla ricerca dell'autore, è essenziale ma senza che questa ricerca dell'esordiente si canonizzi, come ahinoi è accaduto, specie in Italia, negli ultimi anni. Si può tranquillamente affermare che Transeuropa Discovery Tour che sia una crociata contro l'improvvisazione - dichiara con forza l'editore - Questo è un viaggio a favore dello studio e del metodo: poi certo c'è l'aspetto performativo anche per far parlare di sé, ma in quest'epoca bisogna giocarsela questa carta".
Come è una giornata tipo del tour?: "Molto semplice- risponde prontamente Milani - arriviamo in una determinata città con il nostro camper, da l'Aquila a Gallipoli, e quasi subito arrivano aspiranti scrittori che portano il loro manoscritto e me lo leggono spesso davanti. A questo punto io intervengo immediatamente, magari correggendo le imperfezioni o i possibili errori anche se, incredibilmente, questi romanzi finiscono per assomigliarsi tutti!". In che senso?: "Beh come ho detto prima io sono alla ricerca della realtà possibile, quindi ho in testa un genere letterario ben preciso - illustra il nostro intervista - purtroppo la stragrande maggioranza degli aspiranti scrittori, e scrittrici, perché ci sono anche tante donne che portano quello che hanno scritto, sono tutti accomunati dal discorso indiretto libero, dal flusso di coscienza, tanto caro a Facebook e tanto deleterio e appiattente in termini letterari. Ricordo ad esempio uno scrittore aquilano che mi ha portato una distopia - afferma Giulio Milani - e io sono rimasto sorpreso, perché con quello che era successo, con il terremoto e con i problemi che ancora oggi ci sono, non c'era di inventare alcune realtà, la realtà possibile era lì davanti ai nostri occhi. Ecco che cosa è questo tour: è guardare con i nostri occhi la realtà e trascriverla con la nostra sensibilità sul foglio o su uno schermo di un computer".
Il discorso, quasi naturalmente, scivola sulla cosiddetta impreparazione di molti autori nostrani, quella evidenziata nell'articolo di Francesco Musolino apparso su Il Fatto Quotidiano il 19 agosto 2017: "Non importa più la preparazione dello scrittore, ma la sua spendibilità, la sua età, se possa o meno funzionare a livello mediatico. Purtroppo c'è una grande impreparazione anche parte degli stessi editori" dice sconsolato Milani. "In questo giro d'Italia - che si concluderà, dopo una "tappa" cosentina, il primo settembre a Roma - io non tengo corsi di scrittura creativa ma per fare ricerca, per lanciare un nuovo genere letterario: siamo in viaggio e abbiamo intenzione di non portare indietro dei semplici souvenir ma dei grandi libri!".
(Tutte le foto sono state prese dalla pagina Transeuropa Discovery Tour per gentile concessione di Giulio Milani)
Mattia Nesto