Sirene
di Laura Pugno
Marsilio, 2017
1^ edizione: 2007
pp. 134
€ 14 (cartaceo)
È tornato in libreria uno dei più grandi successi di Laura Pugno, Sirene, che nel 2007 ha destato l'attenzione della critica e del pubblico. In questo romanzo breve distopico, l'umanità è a un passo dalla distruzione: il sole è troppo forte, porta il drammatico "cancro nero" a chi vi si espone senza protezioni, che sono ugualmente di poca durata. Per questo è stato creato Underworld, un mondo sott'acqua da cui si può riemergere raramente e, soprattutto, dove gli uomini allevano "carne di mare", ovvero sirene. Queste creature, che ormai di mitologico hanno solo il fascino e il canto, non hanno i lineamenti umani dell'iconografia tradizionale, ma labbra molto più sottili, palpebre speciali e un viso che spesso potrebbe confondersi con un muso. Allevate per la loro carne e per intrattenere i frequentatori di bordelli, le sirene non comunicano con l'uomo, anzi devo essere perennemente sedate perché vengano placati i loro istinti assassini: dopo la monta, infatti, come mantidi religiose, le sirene staccano la testa del compagno.
Ingrassate a forza per la bontà della loro carne, il pregiato "vitello di sirena"; imprigionate in vasche da allevamento, senza alcun accesso all'oceano; legate e sottoposte a cure ormonali per soddisfare i bisogni sessuali degli umani: le sirene non vengono trattate come animali ma oggetti, per non dire peggio, e il confine tra il sadismo degli allevatori-veterinari e la loro indifferenza è molto labile.
Apparentemente diverso dalla media, Samuel, sorvegliante di una vasca di sirene, decide di avere rapporti completi con una sirena mezzo-albina, senza alcun tipo di autorizzazione. Quando la scopre gravida e, poco tempo dopo, assiste al parto di una piccola sirena che ha qualcosa di singolare, palpebre umane e una bocca più carnosa, Samuel si ripropone di curare quella creatura generata da lui e, chissà, forse di liberarla, per sottrarla al suo destino di macello o di bordello.
Ma non è tutto così semplice: Samuel porta con sé il ricordo tormentoso della morte della sua compagna, scomparsa giovanissima per via del cancro nero; è forse per questo che verso la piccola sirena ibrida nutre un sentimento indefinibile, mescolato al desiderio di riscatto.
Gli interessi in gioco sono però tanti: gli allevamenti sono infatti controllati da una potente organizzazione mafiosa internazionale, che ha, tra i suoi obiettivi, quello di scoprire possibili evoluzioni dell'uomo, geni che possano salvare dalla disfatta. Dunque, le uccisioni, o perlomeno le sparizioni di allevatori, sorveglianti e veterinari sono all'ordine del giorno e Samuel deve ben guardarsi dal prendere iniziative personali.
Leggendo il romanzo, è chiara ma estremamente ben sviluppata la denuncia ecologica, nonché la minaccia che incombe sul nostro futuro, se non cambiamo qualcosa, anche solo il modo di trattare con le diverse specie animali. Ibridi: ecco cosa sono i vari personaggi. Anche gli uomini, apparentemente normali, sono in realtà profondamente bestiali: hanno perso sensibilità e i sentimenti restano sopiti sotto mansioni quotidiane; così i rapporti sessuali vengono perlopiù ridotti al soddisfacimento di un bisogno fisico, senza alcuna comunicazione e, addirittura, con la sirena resa inoffensiva e completamente passiva.
Un mondo degli orrori, brutale ed egoistico, la realtà di Sirene, narrata senza sconti né giudizi del narratore (e forse per questo ancor più violento nell'intaccare l'immaginazione del lettore). Con uno stile estremamente sintetico e scarno, volto alla narrazione e privato di qualsiasi indulgenza aggettivale e descrittiva non fondamentale alla trama, Laura Pugno mette in scena uno dei futuri possibili. Certamente non il migliore, ma sembra suggerire che il peggioramento sarà inevitabile, se non ci affrettiamo a occuparci del presente.
GMGhioni
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