Tiziano
Terzani
TEA,
2015
pp.
428
€ 5,00
Una buona occasione nella vita si presenta sempre. Il problema è saperla riconoscere e a volte non è facile. La mia, per esempio, aveva tutta l'aria di essere una maledizione. "Attento! Nel 1993 corri un gran rischio di morire. In quell'anno non volare. Non volare mai", m'aveva detto un indovino. Era successo a Hong Kong. Avevo incontrato quel vecchio cinese per caso. Sul momento quelle parole m'avevano ovviamente colpito, ma non me ne ero fatto un gran cruccio. Era la primavera del 1976, e il 1993 pareva ancora lontanissimo. Quella scadenza però non l'avevo dimenticata. M'era rimasta in mente, un po' come la data di un appuntamento cui non si è ancora deciso se andare o no.
Inizia
così l'avventura di Tiziano Terzani, avventura che lo porterà nel
1993 a intraprendere tutti i viaggi senza aereo, ma solo per nave e
per treno. Sarà tosta e a volte si rivelerà difficile e impresa
lunga in termini di tempo, ma non getterà mai la spugna, raccontando
anzi questa nuova sfida nel libro. Nel libro sono presenti molte
lettere scritte alla moglie e molti pezzi di articoli pubblicati nel
giornale tedesco Der Spiegel, redazione che ha concesso al
giornalista di non prendere l'aereo per recarsi nei luoghi più
disparati per un intero anno. Non solo: con costanza Terzani racconta
tutti gli incontri con indovini in giro per l'Oriente, dagli
avvertimenti delle fattucchiere cinesi, ai consigli dei monaci
buddhisti. È curioso vedere che alcune frasi siano ricorrenti in più
“indovini”, dalla descrizione della moglie, agli avvisi sulla sua
salute. In alcuni casi questi avvertimenti saranno profetici sul
serio. In altri casi, come in Cina, saranno discorsi rivolti più
sulla fortuna e sui soldi che sul piano prettamente personale.
Al tavolo della roulette quando il nero è uscito tre o quattro volte di seguito ci sono giocatori che, contando sulle probabilità statistiche, puntano allora tutto quel che hanno sul rosso. Io no. Ripunto sul nero. Non è in questo senso che la pallina mi ha fatto l'occhiolino?
Quel divino avvertimento (già: “indovino”, “divino”, così simili?!) mi dava l'occasione, direi mi imponeva, di introdurre una variante nei miei giorni.La profezia era la scusa, La verità è che uno a cinquantacinque anni ha una gran voglia di aggiungere un pizzico di poesia alla propria vita, di guardare al mondo con occhi nuovi, di rileggere i classici, di riscoprire che il sole sorge, che in cielo c'è la luna e che il tempo non è solo quello scandito dagli orologi. Questa era la mia occasione e non potevo lasciarmela scappare.
Il viaggiare in treno o in nave, su grandi distanze, m'ha ridato il senso della vastità del mondo e soprattutto m'ha fatto riscoprire un'umanità, quella dei più, quella di cui uno, a forza di volare, dimentica quasi l'esistenza: l'umanità che si sposta carica di pacchi e di bambini, quella cui gli aerei e tutto il resto passano in ogni senso sopra la testa.
Emozioni,
situazioni e dialoghi riportati fedelmente che ci catapultano nella
viva sfida del giornalista, entusiasmando il lettore assetato
d'Oriente. I curiosi troveranno vasto materiale nelle parole scritte
da Terzani.
L'Oriente, con la sua carica di esotismo, è tornato forse per questo a essere un'attraente fonte di ispirazione per tanti giovani occidentali che vengono a cercare nelle religioni e nelle pratiche di qui le risposte che non sembrano più trovare nelle scuole e nelle chiese di casa loro. Il misticismo orientale, il buddhismo, i guru asiatici sembrano, meglio di tutti i maestrifilosofi nostrani, poter aiutare chi vuole sfuggire alla prigionia dei consumi, ai bombardamenti della pubblicità, alla dittatura della televisione.Venendo da un mondo superorganizzato, dove tutto è garantito e dove persino i desideri paiono determinati da un qualche interesse che non è il loro, sempre più giovani occidentali esplorano vie orientali di spiritualità.
Il
saggio è una fonte inesauribile di incontri con vari indovini delle
più disparate zone d'Oriente. In alcuni casi, sorprende quanto
questi guru spirituali riescano a individuare e a raccontare episodi
di vita passata veri di Tiziano Terzani. Un esempio è rappresentato
dall'indovino che vide un'arma da fuoco nel passato del giornalista,
e naturalmente ci si riferisce ad un episodio realmente accaduto.
“Se qualcuno ti punta un'arma addosso, sorridi”, avevo da allora detto ai miei figli e quella mi pareva una delle poche lezioni di vita che ero capace di dar loro.A me, di quell'episodio con i Khmer Rossi, era rimasto qualcosa di più che la “lezione di vita”. La vera paura, come sempre succede, m'era venuta dopo. Per mesi, la notte ebbi incubi e spesso rivissi al rallentatore quella scena che non sempre finiva bene. Ovviamente l'episodio mi aveva “marchiato”.
Ma come aveva fatto il vecchio indovino cinese in un appartamento stantio di Hong Kong a vedere quel marchio?
[…] Dopo aver guardato nel mio passato, l'indovino parlò dei miei rapporti con i cinque elementi della natura: il fuoco, l'acqua, il legno, il metallo, la terra. “Tu ami il legno”, disse. E' vero: appena posso mi circondo di oggetti di legno; fra tutte le essenze preferisco quella del legno di sandalo. “Sei felice se abiti non lontano dall'acqua”. E' vero: a Singapore e a Hong Kong siamo sempre vissuti con la vista sul mare; in Italia dalla casa in campagna, a Orsigna, si sente il fragore del torrente. Poi disse quella frase che avrebbe determinato la mia vita di un anno. “Attento! Nel 1993 corri un gran rischio di morire. In quell'anno non volare. Non volare mai. Poi, come una consolazione, aggiunse: “Se sopravvivi a un incidente aereo, vivrai fino all'età di ottantaquattro anni”.
L'incidente
aereo nel 1993 ci fu, ma dentro quell'aereo non c'era Tiziano
Terzani, in viaggio in nave. C'erano i suoi colleghi di Der Spiegel e
la previsione, in un modo o nell'altro, si rivelò profetica.
Un
libro mistico, misterioso, avventuroso e saggio, quasi un
documentario attorno agli indovini d'Oriente e alle loro previsioni,
un libro assolutamente consigliato a tutti gli appassionati d'Oriente
e di misticismo. Una preziosa lettura che lascia qualcosa di magico
nel lettore.
Alessandra Liscia
Alessandra Liscia
Volete saperne di più su Un indovino mi disse? Qui la recensione
Social Network