di Veronica Balocco
Bookabook, 2017
pp. 86
€
10,00
Una cosa più di tutte capì quella volta, anzi due. Che dai pesciolini arancioni e gialli bisognava stare alla larga. E che nascondersi dietro ai sassi poteva essere davvero molto utile.
Esemplare Uno è un
giovane e forte salmone, nato e cresciuto nelle tranquille acque di
un fiume. Un bel giorno si sveglia e avverte l'irrefrenabile
desiderio di recarsi nelle agitate e poco rassicuranti acque del
mare. Intraprende questo faticoso viaggio da solo e nel percorso
incontra una bella salmoncina di cui si innamora perdutamente.
Faranno il viaggio assieme e vivranno per lungo tempo nel mare, fino
a quando non sentiranno di nuovo il bisogno di tornare nelle placide
acque del fiume. Allora si rimetteranno in viaggio, stavolta al
contrario, per tornare al fiume, ambiente familiare, culla
dell'infanzia di Esemplare Uno. Quando arriveranno, il salmone sarà
molto stanco e avrà dei deliri dettati dall'età e dalla mancanza di
forze. Intanto salmoncina deporrà le uova, frutto del loro progetto
di vita. Sono tornati da poco nel fiume quando Esemplare Uno viene
attaccato da un pesciolino arancione e giallo al labbro e trascinato
a destra e sinistra. Salmoncina conosce questo terribile nemico e
salva Esemplare Uno trascinandolo sotto ad una pietra: il colorato
pesciolino (di plastica, è l'amo del pescatore) si staccherà
lasciando libero il salmone. Ormai però Esemplare Uno è stremato e
verrà presto a mancare per lo sfinimento della battaglia. Rimane
salmoncina, la quale pur alternandosi tra il suo compagno e il
controllo delle uova, cadrà vittima a sua volta dell'esca di un
giovanissimo e inesperto pescatore.
Allineare gli stivali verdi con precisione millimetrica a cinquantacinque centimetri dalla porta d'ingresso posteriore, dove il pavimento era segnato da una profonda ferita, era il rito di ogni sera. Olav Bleiki rispettava l'impegno con devozione, sempre allo stesso modo, sempre alla stessa ora. A buio ormai fatto, dopo l'ennesimo tentativo fallito, ogni giorno d'estate si chiudeva così. Con quel gesto a metà tra autismo e scaramanzia, talmente inutile da non essere mai valso né un ricovero psichiatrico né una botta di fortuna.
Dall'altra parte delle
pagine troviamo Olav Bleiki, un vecchio pescatore fallito e
sfortunato che coltiva come unico sogno la cattura di un salmone.
Tutta la sua vita ormai è incentrata sul suo sogno, persino i gesti
quotidiani si rifanno al suo unico desiderio. Per esempio posiziona
ogni sera a cinquantacinque centimetri di distanza dalla porta i suoi
stivali, credendo sia un gesto scaramantico in grado di far avverare
il suo sogno. Una sera in una bettola si confida con un vecchio
pescatore e gli confessa che vorrebbe catturare un grosso salmone
usando come esca i vermi. Il tale scoppia in una fragorosa risata,
asserendo che è impossibile portare a termine una simile pesca con
una simile esca e gli consiglia di usare i pesciolini colorati di
plastica per riuscire nel suo intento. Olav Bleiki, burbero e
testardo, acquista sia i vermi che i pesciolini di plastica,
prediligendo naturalmente il suo metodo (i vermi). Un giorno conosce
una donna alta e rossa con la quale avvia una spontanea quanto noiosa
relazione; per il pescatore è comunque un traguardo dato che non
aveva una compagna al suo fianco da parecchio tempo. Quando inizia la
stagione della pesca dei salmoni, si reca tutti i giorni al fiume
nella disperata ricerca di realizzare il suo sogno. La donna alta e
rossa in diverse occasioni lo asseconda accompagnandolo al fiume,
adagiandosi su uno scoglio a prendere il sole. L'uomo per poco non
riesce a realizzare il suo sogno: un salmone, Esemplare Uno, abbocca
ma non si sa come (in verità sarà aiutato da salmoncina a
liberarsi) scappa. Per il vecchio pescatore è troppo, tale è la
delusione che smette inconsciamente di portare avanti i suoi gesti
scaramantici, dimenticandosi di sistemare gli stivali a
cinquantacinque centimetri dalla porta. Si butta nell'acquavite. La
donna alta e rossa una bella mattina sparisce, esattamente come è
comparsa, all'improvviso. Il vecchio pescatore ormai non c'è più.
Un ragazzino lo spiava tutte le mattine al fiume, nella speranza che
riuscisse un bel giorno a pescare qualcosa. Il ragazzino, ispirato
dal vecchio pescatore, acquista due tipologie differenti di esche:
vermi e pesciolini colorati di plastica. Va al fiume e imita il suo
vecchio amico, colui che spiava tutte le mattine e improvvisamente, a
sorpresa, con grande rapidità, pesca il suo primo salmone (tale
salmoncina). Il giovanissimo è felice, pensa di aver reso giustizia
anche al suo vecchio amico, al vecchio pescatore Olav Bleiki.
L'attesa è l'essenza di un cacciatore di salmoni. E il motivo è semplice: non esiste salmone facile da catturare.Le situazioni quotidiane al fiume perdono significato. Aspettare un amico al bar, un bus sulla strada, una risposta a una domanda.Sul fiume le categorie umane si ricalibrano. Il concetto di attesa si dilata, la disponibilità di tempo diventa condizione essenziale. Bisogna saper aspettare. Non solo il pesce ma, ancor prima, le condizioni che potranno portare a lui. E se quelle del mondo sono vicende di minuti, forse di ore, qui al fiume ci si sospende per giornate intere. Dall'alba al tramonto. Senza soste, senza noia. Perché ogni attimo, magari proprio quello che seguirà, potrebbe essere quello buono.
Un romanzo breve (o
racconto lungo) dal sapore di una novella, di una favoletta molto
simpatica, rapida, originale e curiosa. Assai divertente leggere le
considerazioni, i pensieri e le lezioni di vita del salmone Esemplare
Uno e della salmoncina, molto reale invece l'insoddisfazione e la
poca fortuna di Olav Bleiki. Una storia decisamente consigliata,
scritta bene e raccontata con altrettanta competenza. Insomma, una
bella storia che si legge in un pomeriggio, che ci porta lontano
facendoci staccare la spina per un'oretta sulle sponde di un fiume e
sulle rive dei sogni di un uomo qualsiasi.
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