La sceneggiatura
di Don Carpenter
Frassinelli, 2017
1^ edizione: Turnaround, 1981
Traduzione di Stefano Bortolussi
pp. 280
€ 18,50 (cartaceo)
€ 9,99 (e-book)
Mio Dio, se in quell'ambiente cominciavi a giudicare i collaboratori sulla base del loro comportamento, chi si salvava? (p. 200)
Cosa vedrebbe un aspirante sceneggiatore, se approdasse nella Hollywood di Paul Newman? Prendetelo moderatamente squattrinato (ha comunque una Porsche), con tanti sogni di successo e di ricchezza, brividi nel vedere i propri miti passeggiare per Hollywood Boulevard, modeste capacità di adattamento e buona propensione all'alcol e al sesso occasionale: ecco Jerry Rexford, che apre il romanzo di Carpenter percorrendo a fatica a bordo della sua Porsche le vie che ha sempre sognato. Quel che si trova davanti, in ogni caso, non è affatto semplice e sono richiesti più e più compromessi: un appartamento decisamente modesto, ad esempio, classicamente ridotto a casa da scrittore single, ma non solo... Anche farsi conoscere è complicato, per quanto persino i contatti alle caffetterie hollywoodiane possano riservare non poche sorprese...
Dall'altro lato, invece, c'è chi a Hollywood lavora da un pezzo, come Alexander Hellstrom, ricco dirigente di una casa di produzione, che è abituato a valutare il potenziale dei film come anche delle donne che frequentano il suo letto. Va detto che nelle prime pagine, però, lo scopriamo insolitamente sconvolto da una passione mai provata (forse amore?) per la ricchissima contessa italiana Teresa di Veccio, tanto seducente quanto snob.
E poi c'è Rick Heidelberg, regista in voga, tanto acclamato quanto dedito ai piaceri e ai vizi, con il classico mix di sesso, droga e alcol. Sembra essersi ormai innamorato della bellissima modella Elektra, con cui vive in una lussuosa villa a Malibu, ma la ragazza è imprevedibile e le sue aspirazioni a diventare attrice sono decisamente pericolose (soprattutto perché non sa recitare).
Tre protagonisti maschili, tre vicende che si intrecciano e si scontrano più volte, ma anche tre momenti topici delle loro vite, che li metteranno continuamente davanti a una domanda: cosa sto diventando? E cosa voglio diventare? Se la ricchezza è uno dei discrimini più forti che permeano la Hollywood del cinema e che creano enormi divari tra Jerry e gli altri due, le donne e i rapporti tutt'altro che pacificati con il sesso sono terra di dubbi comuni. Se infatti sembrano tutti e tre approvare l'approccio libertino anni Settanta, è però vero che qualcosa - una sorta di retrogusto amaro - guasta la totale libertà professata.
In fondo, tutti e tre vorrebbero essere unici: uno come produttore, l'altro come sceneggiatore e il terzo come regista. Eppure anche questa prospettiva non basta: il proprio limite è vicino, e la minaccia di essere intercambiabili nel lavoro e nella vita privata è appena tollerabile.
Un romanzo che, uscito per la prima volta negli anni '80, descrive un mondo del cinema ancora profondamente attuale. Ma sono soprattutto i dilemmi, quelli tra sballo e affetti, carriera e tranquillità, vizi e virtù, a far propendere paurosamente verso la nevrosi del successo dei nostri tempi.
GMGhioni