saggio
Quest'anno ho letto decine e decine di romanzi, alcuni anche pluri-premiati (come l'autobiografico Tra loro di Richard Ford, Feltrinelli) e toccanti (ho amato tantissimo L'Arminuta di Donatella Di Pietrantonio, Einaudi), ma pochi resteranno: nella maggior parte dei casi, ho avuto la sensazione che fossero storie evanescenti, destinate a sparire subito dopo la lettura e la recensione.
Invece nel 2017 ha avuto tanto spazio la saggistica: la passione per la letteratura si è rafforzata con la splendida monografia dedicata a Giorgio Manganelli da Anna Longoni (Carocci) e con il percorso tematico (e non solo) di L'incontro e il caso di Romano Luperini (Laterza). Mi sono divertita ad approfondire un po' di linguistica: a gennaio con il volume del Dimenticatoio, dedicato da Franco Cesati alle parole scomparse, in seguito con il contributo importante di Antonelli, Volgare eloquenza (Laterza), per poi approfondire La lingua della radio in onda e in rete con Enrica Atzori (Franco Cesati) e, per restare in tema internet, l'influenza dei social sulla scrittura, grazie al volumetto di Vera Gheno Social-linguistica (Franco Cesati).
Ma a farla da padrona, fin dall'inizio dell'anno, è stata la storia, specialmente quella antica: a cominciare dal saggio di Mary Beard dedicato all'umorismo presso gli antichi Romani, Ridere nell'Antica Roma (Carocci), per proseguire con un'indagine più o meno ossessiva della vita privata dei romani. Ottimo, in tal senso, il saggio memorabile di Veyne, La vita privata nell'Impero romano (Laterza), che ho portato anche in classe e che ha avvicinato molti liceali scettici. Ma forse il lavoro più "grosso" l'hanno fatto i saggi di Eva Cantarella, Passato prossimo, Come uccidere il padre, Dammi mille baci (tutti editi da Feltrinelli), saggi che per levità del dettato e per piacevolezza, curiosità e aneddoti sanno come catturare l'attenzione anche di lettori non abituati a soffermarsi sul passato.
Giuro che ho provato a muovermi per non fossilizzarmi su un solo periodo storico, per cui mi sono buttata sulle origini con la nascita di Uruk, di Mario Liverani (Laterza), o approfondendo le basi della democrazia greca, tra storia e filosofia con Vegetti in Chi comanda nella città (Carocci). Sono arrivata nel Medioevo a passo più o meno sicuro, con la scoperta incredibile di un volume curiosissimo come Medioevo sul naso di Chiara Frugoni (Laterza), e con I peccati delle donne nel Medioevo di Duby (Laterza), capace di far arrabbiare chiunque abbia un po' di sensibilità nello scoprire fino a che punto le donne sono state bistrattate nei secoli.
Però, che dire?! Nell'ultima parte dell'anno, leggere Strauss con La morte di Cesare (Laterza) o Veyne con i suoi Misteri di Pompei (Garzanti) è stato un po' tornare nel porto sicuro di un argomento che piace, e anche tanto.
La passione storica e quella letteraria hanno trovato un piacevole esito a dicembre nel volume Romanzi nel tempo, a cura di Paolo di Paolo, uscito per Laterza in cui nove storici indagano nove periodi storici a partire da altrettanti grandi romanzi della letteratura.
Complice anche questo saggio, poi c'è stato un salto "temporale": negli ultimi mesi, forse anche grazie al lavoro con nuove classi e nuovi periodi storici da approfondire, mi sono mossa verso il Rinascimento (sto leggendo il bellissimo La congiura, di Franco Cardini e Barbara Frale, Laterza), il Seicento (con biografie su Elisabetta I, Enrico VIII e le sue mogli, Luigi XIV, tanto per cominciare!), ma non ci sono ancora contributi sul sito. Work in progress, insomma, ne vedrete delle belle nel 2018. Pronti a nuove incursioni storiche?