Arcimboldo
a cura di Sylvia Ferino-Padgen
Palazzo Barberini
Roma
biglietto intero: € 15
biglietto ridotto: € 13
Il 20 ottobre è stata aperta al pubblico la mostra Arcimboldo, allestita presso la bella cornice di Palazzo Barberini a Roma, ed organizzata dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica e da Mondo Mostre Skira, a cura di Sylvia Ferino-Padgen.
Per la prima volta nella Capitale è possibile contemplare circa cento opere tra quadri autografi, disegni e dipinti di Giuseppe Arcimboldi (Milano, 1526-1593), conosciuto al grande pubblico come Arcimboldo, giunte a Roma da Basilea, Denver, Houston, Monaco di Baviera, Vienna, Firenze, Milano ed altre importanti città di tutto il mondo.
Autoritratto (1575 c.) esposto presso la Nàrodnì galerie di Praga |
Proprio per queste opere è divenuto un protagonista della cultura manierista internazionale, oltre che un artista apprezzato ed amato presso le corti asburgiche di Vienna e Praga, ma è solo dagli anni trenta del secolo scorso che è stato riscoperto ed è tutt'oggi ritenuto uno dei precursori del Dadaismo e del Surrealismo.
La mostra è stata suddivisa in sei sezioni e si apre con una sala che presenta il famoso Autoritratto cartaceo nel quale Arcimboldo si propone all'osservatore come scienziato, filosofo ed inventore al pari di numerosi letterati milanesi suoi contemporanei, come Giovanni Paolo Lomazzo e Gregorio Comanini, tra i più convinti promotori della popolarità dell'artista.
Terra (1570) collezione privata |
Non dimentichiamo però anche arazzi e vetrate, queste ultime create su disegno dello stesso Arcimboldo.
La mostra continua con una sezione intitolata A corte tra Vienna e Praga, che comprende quadri del periodo nel quale l'artista fu ritrattista della corte degli Asburgo.
Oltre alle opere raffiguranti i reali, vanno ricordati i dipinti del periodo viennese raffiguranti le Stagioni e gli Elementi: Acqua, Aria, Fuoco, Terra, quest'ultima mai esposta negli ultimi venti anni.
Molto interessanti sono anche la sezione dedicata agli Studi naturalistici e, soprattutto, quella inerente alle cosiddette Teste reversibili: queste rappresentano nature morte che, se ruotate di 180 gradi, offrono allo spettatore un'immagine del tutto differente, come L'Ortolano che, se guardato attraverso lo specchio, raffigura Il Cuoco.
Il Bibliotecario (1566) esposto presso il museo castello di Skoklosters |
Infine l'esposizione termina con le Pitture ridicole, nelle quali Arcimboldo si dimostra un erede della tradizione inaugurata da Leonardo e dalla corrente lombardesca della caricatura, e dipinge allegorie di mestieri come Il Giurista e Il Bibliotecario.
Per concludere, questa retrospettiva propone una panoramica apprezzabile dell'attività di Arcimboldo, spesso considerato un pittore minore ed un po' grottesco col suo stile ironico e apparentemente e poco impegnativo.
In realtà nelle opere di questo artista si possono ravvisare numerose metafore e simbologie che nulla hanno di superficiale, ma ben si prestano ad un esame approfondito.
Ciò non toglie che Arcimboldo resta un pittore amatissimo dai più piccoli, e queste vacanze di Natale possono essere la giusta occasione per visitare una mostra che se affascinerà i bambini, sarà anche in grado di offrire un nuovo punto di vista a tutti coloro che sapranno apprezzare il pittore milanese.
Ilaria Pocaforza