Foto di Elena Ghioni |
Cari lettori,
eccoci al primo #RileggiamoConVoi del 2018! Abbiamo scelto un po' di consigli in grado di accompagnarvi nelle giornate ancora fredde (e addirittura nevose, qui e là). Come vedrete, saggi, thriller, graphic novel, libri d'arte...: per questo primo appuntamento con la nostra rubrica di fine mese, vogliamo darvi ampia scelta di genere!
Cosa fa per voi? Cliccate sui link e scoprite la recensione.
Buona lettura,
la Redazione
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Carolina consiglia:
“La voce dei sommersi” a cura di Carlo Saletti (Marsilio)
Perché: all’inizio dell’anno torna forte la necessità di riflettere sul tema della memoria, supportati dalle ricorrenze e dagli anniversari storici, che diventano però pretesto per ricordare ogni strage, per riflettere su ogni violenza. “La voce dei sommersi”, con il meraviglioso aggancio alle parole di Primo Levi, costituisce un’occasione perfetta per indagare la storia oscura dei campi di sterminio, per farne emergere una verità (letteralmente) sepolta sotto le ceneri. Le parole dei membri del Sonderkommando sono dure, oneste e pongono profondi problemi etici, offrendo non tanto spunti facili di rielaborazione del lutto, quanto strumenti critici per fare realmente “memoria” di ciò che è stato.
A chi: agli appassionati di storia contemporanea, per porre un ulteriore tassello; a chi vorrebbe saperne di più, per il buon apparato critico; agli insegnanti, perché trovino nuovi materiali da portare in aula che siano in grado di aprire gli occhi ai loro ragazzi.
Cecilia consiglia:
“Memorie di un'opera d'arte. La Marchesa Casati” di Luca Scarlini (Skira)
“La Casati. La musa egoista” di Vanna Vinci (Rizzoli Lizard)
Perché: perché per una prima conoscenza della più celebre Marchesa d'Italia questi due libri rappresentano l'accoppiata vincente: la biografia di Luca Scarlini è un testo sobrio e sintetico, perfetto per incuriosire il lettore e indirizzarlo verso ulteriori ricerche, mentre la biografia illustrata da Vanna Vinci propone una narrazione per immagini più personale e partecipata, che innamora e si fa contemplare a lungo.
A chi: a chi ha un debole per i personaggi eccentrici e le relative biografie; a chi ama la Belle Époque e le atmosfere decadenti; a chi non segue la moda e preferisce crearla, ed è sempre e cocciutamente fedele a se stesso; a chi sa cavalcare l'onda ma anche andare controcorrente; a chi vivehic et nunc e agisce senza preoccuparsi affatto delle conseguenze...
Giulia consiglia:
“Nel guscio” di Ian McEwan (Einaudi)
Perché: perché nessuno si aspetterebbe che un feto sia in grado di distinguere le migliori annate dei vini francesi, sia un fine osservatore della natura umana e abbia il cinismo disincantato di un uomo di mondo. Perché in questo romanzo c'è l'Io narrante più raffinato, complesso e inaspettato degli ultimi anni.
A chi: a chi ama i punti di vista insoliti e straordinari, quelli più difficili da pensare e da comprendere, come appunto quello di un feto. E a chi adora Stewie Griffin di "Family Guy".
Gloria consiglia:
“Orient” di Christopher Bollen (Bollati Boringhieri)
Perché: quando un paesino considerato da tutti un'isola di pace si trasforma in un inferno, ecco che essere isolati rende il tutto claustrofobico e il divario tra chi mostriamo di essere e chi siamo veramente si assottiglia. Ecco allora che il thriller lascia affiorare una grande indagine sull'uomo, sul divario tra libertà personale e libertà degli altri, desideri della comunità e realizzazione delle proprie aspettative,... Intanto, avvengono morti inspiegabili e la paura di un serial killer serpeggia, inasprendo i rapporti di vicinato.
A chi: a chi ama i thriller problematici, senza farsi certamente scoraggiare dalla mole imponente del romanzo (d'altra parte, passa subito in secondo piano, grazie allo stile).
Sabrina consiglia:
“La contrada dei tagliatori di pietra” di Flavia Guzzo (Rigoni di Asiago)
Perché: perché è il romanzo di un'autrice esordiente che riesce a stupire per la potenza evocativa con cui racconta di personaggi e vicende. Perché fa luce su uno degli aspetti più tristi, e forse meno indagati, della Prima guerra mondiale, così come l'hanno vissuta gli abitanti dell'altopiano di Asiago, costretti a lasciare le proprie terre per essere ospitati, profughi, in località sperdute del Sud d'Italia. E perché è una storia vera.
A chi: a chi ama i parallelismi tra la Storia e le storie, a chi ama la montagna e la sua gente. A chi piace lasciarsi emozionare da un bel racconto e da un bel modo di raccontarlo.
Valentina consiglia:
“La giusta mezura” di Flavia Biondi (Bao Publishing)
Perché: perché il tratto leggero e delicato di Flavia Biondi esprime alla perfezione i dubbi e i tormenti di una generazione incerta, quella dei trentenni, e ritrae con precisione ed efficacia la situazione di Mia e Manuel, coppia arrivata ad un bivio fondamentale della loro esistenza.
A chi: ai trentenni o a chi si ritrova nel bel mezzo di una decisione, sentimentale o lavorativa che sia e cerca un punto di vista nuovo.