«Se parlerai di noi, fallo con lealtà»: la storia di Giulia (e, forse, un po' anche la nostra)

Lealtà 
di Letizia Pezzali
Einaudi, gennaio 2018

pp. 195
€ 17 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)


Ci sono ossessioni che ci portiamo addosso per anni, talora tenendole a bada fino a illuderci di averle messe a riposo. Ma poi basta una parola, un nome, un dettaglio perché l'ossessione torni prepotente. A Giulia è successo così: a trentadue anni, a chilometri di distanza dall'amore-ossessione della sua vita universitaria, un mattino come tanti altri sente citare il suo nome dal capo della banca dove lavora e i ricordi tornano. Sono passati dieci anni, adesso Giulia è una lavoratrice indefessa, ha scelto di trasferirsi a Londra per maggiori possibilità di carriera, anche se questo significa più lavoro e meno tempo libero, solo relazioni occasionali e amicizie superficiali. Poi, però, arriva la notizia sconvolgente della Brexit, che scuote le certezze e gli stereotipi dell'economia. 

Intanto, un'altra vera e propria Brexit sta avvenendo in Giulia: la sua ossessione milanese, Michele, è tornata a vivere nei ricordi, con una forza nuova. E come spesso avviene con gli amori finiti all'improvviso, tutto viene idealizzato. Eppure con Michele questo è davvero difficile: per quanto fosse un uomo d'affari brillante e avesse con i suoi diciannove anni in più un'aura da mentore, era sposato e aveva una figlia; per questo manteneva con Giulia una vita parallela, nei pochi giorni in cui tornava a Milano per lavoro. La ragazza era stata informata subito della situazione già dal primo incontro: nessuna illusione, dunque, eppure il più vecchio dei cliché - la relazione extraconiugale con una donna molto più giovane della moglie - si era vestita presto di rudezza. Infatti, non ci è voluto molto perché le attenzioni e i gesti d'affetto di Michele venissero sviliti dalla forza di certe castrazioni: smettere di scriversi, accontentarsi di sempre meno tempo, rincorrere una telefonata,... I paletti di Michele erano netti e ribaditi da risposte a monosillabi, nervose e stizzite, quando Giulia si lasciava travolgere dal bisogno di esprimersi. Un bisogno un po' autistico, se vogliamo, di riversare per iscritto tutte le sensazioni che provava - sensazioni, anche quelle, che raschiano i cliché della studentessa che si incapriccia di un modello. 
Ma un modello per cosa? Nei ricordi di Giulia il sesso ha un ruolo importante, ma appare molto sbiaditamente (non aspettatevi un romanzo erotico tout-court); a pesare è più l'idea di dominio che Michele sa esercitare sulla sua persona, il ricordo mitizzato dei piccoli doni e delle parole (spesso banali, agli occhi di noi lettori). Giulia si è accontentata delle briciole, appare sempre più chiaro a mano a mano che i ricordi tornano e prendono piede. 
Abituata ad analizzare tutto, con uno stile chirurgico, senza vezzi né dettagli inutili, perlopiù paratattico e avaro di aggettivazione superflua, Giulia parla della sua storia, un po' come, da ragazza, era solita tenere una sorta di trattazione scientifica sull'amore. Lasciarsi andare è difficile, anche a livello narrativo; ma la sofferenza e la potenza di ciò che è stato emergono dalla giustapposizione dei segmenti del passato, dalla libera associazione - direbbe qualcuno - solo apparentemente casuali. 
Ed è qui, che nello stile scabro, a tratti fin troppo secco, noi lettori ci troviamo a prendere una posizione, nostro malgrado, su Michele. Non dovremmo farlo, dovrebbero bastarci le parole di Giulia, eppure l'esperienza personale entra prepotentemente nel romanzo, portandoci a scegliere: mitizzare un po' anche noi Michele o mettere in guardia Giulia, sperando che "rinsavisca" da un rapporto così masochistico e irrisolto? Inutile dire che la prospettiva di un nuovo incontro con Michele, galeotti i social network, aizza ancora di più le nostre difese e i nostri desideri, e così vogliamo scoprire quanto prima cosa accadrà, perché di punto in bianco Michele ha lasciato il lavoro, dove si trova adesso e che cosa desidera dalla protagonista,... D'altra parte, Giulia ha molto da risolvere: cercare il coraggio per rientrare nella casa materna, riallacciare rapporti con il compagno della madre defunta, ma soprattutto chiedersi finalmente, a più di trent'anni, cosa si aspetta dal futuro. 
In poche ore, le 195 pagine di Lealtà scivolano tra le nostre mani, convocando un meeting con il nostro vissuto, perché Giulia è tanto sincera da sfidarci a un faccia a faccia con le nostre ossessioni passate. Il rischio, è quello di un investimento azzardato. 

GMGhioni


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