Indomite. Storie di donne che fanno ciò che vogliono
volume I
di Pénélope Bagieu
traduzione di Francesco Savino
Bao Publishing, 2018
pp. 144
€ 20,00 (cartaceo)
«Ecco quindici storie di vittorie conseguite quando l'idea di opporsi allo status quo era inconcepibile. Oggi è più importante e necessario che mai che ciascuno le porti con sé.»È questa l'affermazione che viene riportata sul retro di Indomite, libro, in uscita oggi, che promette di restare tra gli intoccabili gioielli Bao molto a lungo. Così come, in maniera piuttosto evidente, il titolo italiano mette subito in chiaro il fil rouge che lega le vicende raccolte nel libro – il coraggio –, il sottotitolo offre al lettore la giusta prospettiva dalla quale guardare l'opera: «storie di donne che fanno ciò che vogliono».
L'autrice, Pénélope Bagieu, vera icona del fumetto in Francia, ha raccolto, per questo primo volume dell'opera, quindici biografie di donne straordinarie che hanno lasciato una traccia indelebile nella storia mondiale, e che si sono imposte come figure carismatiche, ribaltando gli stereotipi sociali.
Data alle stampe in Francia nel 2017, per Gallimard, con il titolo originale di Culottées, l'opera è stata intercettata dalla Bao Publishing, casa editrice milanese dal gusto decisamente raffinato, e subito tradotta per il pubblico italiano.
La bellezza e l'unicità dell'opera della Bagieu sono evidenti fin dalle prime pagine, dedicate a Clémentine Delait (1895-1939), la donna barbuta che seppe volgere a suo favore una circostanza decisamente poco comune (la presenza di una folta peluria sul proprio viso), diventando in poco tempo un esempio di tenacia e caparbietà.
Ogni vicenda occupa poche tavole, eppure, anche in poche vignette, la Bagieu riesce a cogliere l'essenza del loro percorso di vita. Le cronologie e i luoghi sono di volta in volta diversi: le biografie raccolte attraversano i secoli, percorrono latitudini e distanze chilometriche, ma tutte mantengono la stessa magnetica forza. Si va da Clémentine Delait, la già citata donna barbuta, a Margaret Hamilton, l'attrice che interpretò la celeberrima strega cattiva nel film Il mago di Oz, che seppe sfruttare la propria immagine – non particolarmente avvenente per gli standard dell'epoca – per diventare uno dei volti più conosciuti del mondo del cinema, passando per Annette Kellerman, ovvero la donna che seppe reinventare il costume da bagno femminile, sconvolgendo i pudici benpensanti dell'epoca, ma rendendolo più funzionale e decisamente più pratico.
Alcune storie restano particolarmente impresse, come quella di Agnodice, nata in Grecia nel IV secolo a.C.: la ragazza, poiché le donne ateniesi non potevano svolgere la professione medica, si reca in Egitto per studiare, e, una volta completati gli studi, torna, per poter finalmente lavorare come dottoressa, occupandosi, in particolar modo, delle nascite delle sue concittadine. Per farlo, però, occorre che essa nasconda la propria identità, spacciandosi per un uomo. L'abilità con cui svolge il suo compito fa sì che la sua fama cresca velocemente, fino a quando i medici ateniesi non si insospettiscono, cominciando a credere che questo misterioso medico abusi delle sue pazienti. Portata in tribunale, Agnodice è costretta a rivelare la propria identità, salvandosi dall'accusa infamante che le era stata rivolta, ma al contempo macchiandosi di un altro crimine, quello di svolgere la professione medica da donna. Solo l'intervento tempestivo delle sue pazienti, le quali la difendono in nome della sua bravura, la salverà dalla condanna a morte, e la vicenda sarà anche l'occasione per uno storico cambio di rotta all'interno della politica ateniese, poiché dopo questa storia verrà consentito nuovamente alle donne di intraprendere la carriera medica.
Altra storia che lascia ugualmente deliziati è quella di Wu Zetian (624-705), imperatrice della Cina, la quale seppe amministrare con astuzia e caparbietà un paese vastissimo, mettendo l'intuito femminile al servizio della strategia politica.
Le pagine scorrono veloci, una dopo l'altra, le storie entrano nel cuore del lettore alla velocità della luce e diventano capaci di trasmettere una straordinaria e inaudita forza d'animo. Il lavoro della Bagieu, insomma, è davvero indispensabile, come viene detto dalla citazione posta in apertura di recensione, poiché, oltre ad essere molto gradevole a livello di grafica e di tratto, esso si fa portavoce di una lezione importante, indispensabile, componendo una raccolta di donne che si sono costruite il proprio percorso da sole, senza aspettare il permesso di agire, ma amministrando in totale autonomia la propria vita, e scegliendo sempre la realizzazione di sé. Un'opera da leggere e da tenere con sé, assieme alla lezione di coraggio che queste biografie ci danno, aspettando con trepidazione il secondo volume!
Alcune storie restano particolarmente impresse, come quella di Agnodice, nata in Grecia nel IV secolo a.C.: la ragazza, poiché le donne ateniesi non potevano svolgere la professione medica, si reca in Egitto per studiare, e, una volta completati gli studi, torna, per poter finalmente lavorare come dottoressa, occupandosi, in particolar modo, delle nascite delle sue concittadine. Per farlo, però, occorre che essa nasconda la propria identità, spacciandosi per un uomo. L'abilità con cui svolge il suo compito fa sì che la sua fama cresca velocemente, fino a quando i medici ateniesi non si insospettiscono, cominciando a credere che questo misterioso medico abusi delle sue pazienti. Portata in tribunale, Agnodice è costretta a rivelare la propria identità, salvandosi dall'accusa infamante che le era stata rivolta, ma al contempo macchiandosi di un altro crimine, quello di svolgere la professione medica da donna. Solo l'intervento tempestivo delle sue pazienti, le quali la difendono in nome della sua bravura, la salverà dalla condanna a morte, e la vicenda sarà anche l'occasione per uno storico cambio di rotta all'interno della politica ateniese, poiché dopo questa storia verrà consentito nuovamente alle donne di intraprendere la carriera medica.
Altra storia che lascia ugualmente deliziati è quella di Wu Zetian (624-705), imperatrice della Cina, la quale seppe amministrare con astuzia e caparbietà un paese vastissimo, mettendo l'intuito femminile al servizio della strategia politica.
Le pagine scorrono veloci, una dopo l'altra, le storie entrano nel cuore del lettore alla velocità della luce e diventano capaci di trasmettere una straordinaria e inaudita forza d'animo. Il lavoro della Bagieu, insomma, è davvero indispensabile, come viene detto dalla citazione posta in apertura di recensione, poiché, oltre ad essere molto gradevole a livello di grafica e di tratto, esso si fa portavoce di una lezione importante, indispensabile, componendo una raccolta di donne che si sono costruite il proprio percorso da sole, senza aspettare il permesso di agire, ma amministrando in totale autonomia la propria vita, e scegliendo sempre la realizzazione di sé. Un'opera da leggere e da tenere con sé, assieme alla lezione di coraggio che queste biografie ci danno, aspettando con trepidazione il secondo volume!
Valentina Zinnà