Dagli studi all'Accademia delle belle arti di Brera, con una laurea in Arti Multimediali, alle linee sinuose della sua Frida Kahlo: Sara Ciprandi, giovane artista dal talento limpido e fresco, ha saputo imporsi presto nel panorama artistico italiano. Le sue illustrazioni, delicate ed aggraziate, sanno rendere con chiara efficacia la bellezza e la femminilità, ritraendo donne molto diverse tra loro. Questa predilezione per la figura femminile, che risulta evidente dal suo portfolio, non le impedisce, però, di rendere con altrettanta maestria anche figure maschili, creando un universo originale e unico. Il suo sito (www.saraciprandi.com), così come i suoi profili social (Instagram), testimoniano un lavoro intenso e attento, e danno l'opportunità di vedere i lavori comparsi su diverse testate italiane: Donna Moderna, Il Sole 24 Ore, Vice Italia e altri ancora.
Il suo lavoro, sublime per delicatezza e grazia, per Hop! Edizioni (link alla recensione al libro su Frida Kahlo) ha fatto nascere in noi la volontà di approfondire la sua figura tramite un'intervista, che ci ha gentilmente concesso.
Cara Sara, innanzitutto complimenti per lo splendido lavoro portato a termine con Hop Edizioni: il tuo libro, così come tutti quelli della collana "per aspera ad astra", è un piccolo gioiello.
Hai avuto la fortuna, da illustratrice, di disegnare la vita di una pittrice, per cui una domanda sorge spontanea: l'arte di Frida ha avuto qualche ruolo nella tua formazione pittorica? Le riconosci qualche merito nella definizione della tua fisionomia artistica?
Grazie Valentina, gentilissima!
Conoscevo Frida, ma non in modo approfondito. Grazie a questo progetto mi sono innamorata del suo personaggio, della sua energia e sfrontatezza, e di conseguenza ho avuto modo di apprezzare anche la sua arte.
In qualche modo è stato il progetto stesso ad influenzare i miei disegni. Per rendere riconoscibile il personaggio ho intrapreso un nuovo modo di illustrare i volti, non più frontali ma spesso ripresi di 3/4, con una forma più delineata del naso, con dettagli meno essenziali. Un punto di vista differente che ho mantenuto anche anche nei lavori successivi al libro e che in qualche modo ha contribuito ad evolvere il mio stile.
La vita di Frida Kahlo è stata molto complicata e ancora oggi la sua fisionomia è rimasta quella di una donna forte e appassionata. Purtroppo diversi eventi drammatici hanno segnato la sua esistenza, e i tuoi disegni li raccontano benissimo. C'è stata qualche illustrazione particolarmente difficile da portare a termine dal punto di vista emotivo o artistico? Se sì, perché?
Nei suoi autoritratti Frida si ispira molto all’arte popolare messicana, affrontando le tematiche rappresentate con molta schiettezza e raffigurando la sofferenza in modo drastico e realistico. La complessità, se così si può definire, è stata quella di interpretare i suoi capolavori senza farmi condizionare dalle sue rappresentazioni cruenti.
Un esempio può essere la tavola “Bambini mai nati”. Si racconta della sua difficoltà ad avere figli, a causa delle fratture al bacino provocate dal grave incidente avuto da ragazza. Ho tentato di illustrare la sua anima ferita, il suo cuore sofferente ancorato alla causa del suo immenso dispiacere, il fragile bacino. Sui lati si diramano azalee, simbolo di femminilità e dell’amore viscerale di una madre verso i propri figli.
Ultimamente Frida Kahlo sta avendo un grande successo, con un continuo moltiplicarsi di mostre e lavori a lei dedicati: secondo te come mai, ultimamente, il mondo sta riscoprendo in maniera così forte e convinta questa grande artista messicana?
La sua personalità eccentrica e indipendente è probabilmente più vicina al modo di essere delle attuali generazioni di donne, rispetto a quelle passate. Il suo desiderio di mostrarsi e affermarsi per com’era, orgogliosa anche delle sue imperfezioni, la sua determinazione nell’inseguire e combattere per i suoi ideali, la sua capacità di trasformare la sofferenza in arte; caratteristiche che hanno trasformato Frida in un’icona di forza, per il suo coraggio e vitalità, e di stile, per i suoi outfit eccentrici che hanno influenzato il mondo della moda.
Le donne ritratte da te, Frida compresa, sembrano sempre immerse in un mondo altro, provenienti da una diversa dimensione, quasi surreale, quasi come se i loro occhi, spesso chiusi al mondo circostante, siano aperti su un vasto e nascosto mondo interiore, facendole consapevoli di realtà intraducibili. È una cosa voluta?
Sì, mi piace creare questo distacco, lasciarle immerse nel loro stato d’animo sognante, che le rende quasi irraggiungibili.
Gli occhi aperti e lo sguardo presente farebbero svanire questo incantesimo, rendendole meno sensuali.
Guardando il tuo sito, si nota che gran parte delle illustrazioni ritraggono donne: cosa ti piace di più nel ritrarre figure femminili?
Mi piacciono le linee sinuose, i tratti eleganti e raffinati.
Il corpo femminile, con la sua sensualità, si presta a trasmettere queste sensazioni.
Immagina di poter scegliere di continuare la collana "per aspera ad astra": quale personaggio ti piacerebbe disegnare?
La ribelle Fallaci con i suoi articoli scottanti e la trasgressiva Tamara de Lempicka con le sue donne moderne, entrambe interessanti sia per la loro carriera che per la loro vita personale.
L’artista giapponese Yayoi Kusama o la stilosa Iris Apfel, mi ispirano per la loro moltitudine di colori e accostamenti azzardati.
Hai qualche progetto in corso d'opera che puoi svelarci e per cui possiamo attendere trepidanti un tuo ritorno?
Al momento no! Spero di riuscire a sviluppare presto qualche progetto personale.
Ringraziamo Sara Ciprandi per quest'intervista, rinnovandole i complimenti e augurandole il meglio per la sua carriera artistica!
Valentina Zinnà
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